"Il CALCIO ITALIANO ha fallito perchè ha escluso le PICCOLE REALTA'"
Lo dice il presidente del Ponte Rondinella Marzocco Lorenzo Bosi
Ospitiamo molto volentieri l'intervento del presidente del Ponte Rondinella Marzocco Lorenzo Bosi sul tema attualissimo in questi giorni dei problemi del calcio italiano. Bosi incentra tutto sul settore giovanile che è il punto di partenza di tutto il movimento.
"Il calcio nasce ogni volta che una mamma porta un bambino di sei o sette anni sul campo della società più vicina a casa. La qualità del nostro calcio si lega indissolubilmente con la competenza del primo allenatore, dei primi dirigenti e con le competenze delle figure oggi essenziali per la crescita motoria, calcistica e caratteriale del piccolo atleta.
Dai campi delle società di calcio giovanile e dilettantistico nasce il movimento calcistico italiano a tutti i livelli.
Sono società che molto spesso non hanno risorse economiche adeguate e che vengono alimentate da benefattori e volontari che che consentono la mera sopravvivenza ma faticano a offrire qualità.
Realtà povere in un mondo ricchissimo foraggiato dai proventi dei diritti televisivi che, anziché finanziare la qualità del movimento calcistico, finiscono nelle casse delle grandi società. Aumentano le pretese di calciatori (quasi sempre stranieri) e procuratori e accendono un fuoco di paglia che a tutto serve fuorché a garantire una crescita qualitativa del calcio italiano.
Da questo mare di ricchezza sono paradossalmente escluse tutte le realtà che hanno la funzione di formare i piccoli atleti che, anziché essere sostenute, si trovano addirittura nella condizione di dover pagare oneri ingenti alla federazione per la partecipazione ai campionati. Ecco perché il calcio italiano ha fallito!
Va rivisto completamente il criterio della distribuzione delle risorse, per l'interesse dei ragazzi e del calcio italiano. Insieme ad alcuni presidenti, da anni sosteniamo questa battaglia con forza. Questa debacle sportiva ci spinge a rilanciarla con maggior forza, confidenti di trovare negli interlocutori delle istituzioni sportive e politiche una sens ibilità diversa rispetto al passato."