Alcune considerazioni.
Dopo tanti campionati di eccellenza ad ottimi livelli e con un gruppo che si è basato fino alla fine su di uno zoccolo duro, formato principalmente da un gruppo di montevarchine e valdarnesi, non ci capacitiamo dei motivi che hanno portato a questa scelta, anche perché non ci sono mai stati resi noti in modo chiaro. Le cose così finiscono per tante cause, a volte anche comprensibili seppur difficili da accettare, ma le modalità e le tempistiche che hanno contraddistinto questo finale riteniamo che siano quantomeno discutibili:
se vi erano problemi organizzativi, economici o che altro, sono insorti improvvisamente a pochi giorni dall’inizio delle gare ufficiali e ad iscrizione già perfezionata?
Se vi era intenzione di non andare avanti con questo settore e ci fossero stati realmente dei problemi, perché non comunicarli a giugno? Quanto meno si sarebbe evitato di far lavorare a vuoto lo staff per un’estate intera per poi lasciarlo, insieme alle giocatrici, senza squadra a stagione iniziata. Concludiamo ravvisando che nel comunicato ufficiale della società non vi è stato spazio per ringraziare nessuno. Noi invece vogliamo farlo anche in quest’occasione: vogliamo ringraziare tutte le persone che hanno fatto parte di questa squadra negli anni, dalle giocatrici agli allenatori, dai preparatori ai fisioterapisti, fino ad arrivare ai custodi dei campi e ai pochi dirigenti che ci hanno messo cuore e anima. Grazie per l’impegno, la dedizione e la passione che ci avete messo. Abbiamo provato emozioni bellissime insieme, e nessuno potrà portarcele via.
Il calcio femminile ha le stesse regole di quello maschile.
Le giocatrici dell’Aquila Women
Questo invece il comunicato di risposta fatto uscire dall'Aquila Montevarci: "A seguito delle notizie relative alla prima squadra femminile, che stanno circolando a mezzo stampa e social, è doveroso da parte della società spiegare e fare chiarezza sulla vicenda. La società si era regolarmente iscritta al campionato femminile ed era iniziata la preparazione, a dimostrazione che la società era convinta di proseguire come ormai da 7 anni il cammino, fatto anche di grandi soddisfazioni, con la prima squadra.
A due giorni dall’inizio del campionato le giocatrici richiedono un incontro con la società, due di loro manifestano la volontà di essere svincolate perché la squadra non era considerata competitiva. In realtà avevano interesse a spostarsi su Monte San Savino, come poi è avvenuto. I toni della riunione sono stati irriguardosi e aggressivi nei confronti di un nostro dirigente e di un responsabile tanto da indurli ad abbandonare la riunione. Se ci fossero state reazioni non corrette da parte dei nostri, ce ne scusiamo pubblicamente, quando i toni si accendono si possono purtroppo fare affermazioni che andrebbero evitate.
La società decide quindi di accontentare le due ragazze. Tra i vari motivi della discussione c’era quello di una rosa che per le calciatrici era giudicata inadeguata per fare il campionato, così i nostri responsabili hanno provato a cercare nuove figure da inserire ma senza riuscirci, purtroppo il calcio femminile non offre un bacino ampio da cui scegliere.
Avevamo quindi proposto di iniziare il campionato e strada facendo avremmo avuto modo di ampliare l’organico come spesso succede, ma questa nostra proposta è stata rifiutata. Fu richiesto un nuovo incontro da parte delle giocatrici per esporre le loro nuove richieste perché fossero disponibili a proseguire con il campionato. Un elenco di 5/6 ragazze provenienti da ogni parte della toscana che, come succede per il calcio femminile, necessitavano di essere portate e riaccompagnate per gli allenamenti e le partite.
La squadra aveva ormai solo 7/8 ragazze di zona e, per far capire la complessità di prendere giocatrici da fuori, una delle ragazze era di Porto Santo Stefano, che avrebbe comportato organizzare e sostenere i costi per almeno due allenamenti per un totale di 1.400km la settimana. La società ha ribadito la volontà di allargare la rosa ma con ragazze del Valdarno perché era impossibile per noi sostenere tutti quei viaggi con pulmini e autisti che purtroppo non abbiamo e che avrebbero comportato problemi non indifferenti. Pertanto, pur con grande dispiacere non vi era proprio la possibilità di accettare queste condizioni.
Anche il sindaco ha richiesto un incontro alle giocatrici per trovare una soluzione temporanea che permettesse di non disgregare la squadra, partecipando ad un campionato di calcio a 5, a cui noi avevamo dato la nostra completa disponibilità in modo da sfruttare questo anno per ripopolare la prima squadra e riuscire ad avere una rosa idonea per riprendere il campionato il prossimo anno e non perdere i frutti di un lungo cammino fatto di sacrifici e soddisfazioni per tutti, ma purtroppo, poche settimane fa le giocatrici hanno comunicato al Sindaco che non accettavano la proposta della società.
Pertanto con grande dispiacere, la società ringrazia tutte coloro che in questi anni hanno contribuito a realizzare campionati e a raggiungere traguardi importanti con i colori Rossoblù. La storia della prima squadra femminile non finisce qui, abbiamo sempre creduto nel calcio femminile scegliendo convintamente di costituire la squadra già 7 anni fa. Ribadiamo la prosecuzione del settore giovanile femminile che deve diventare, come per quello maschile, il vero bacino per la prima squadra. Per quanto concerne il titolo del giornale la Nazione, valuteremo se ci sono gli estremi per discuterne nelle sedi opportune".