"Troveremo una soluzione per far ripartire il calcio giovanile"
Il presidente della LND Sibilia interviene sulle dichiarazioni di Tisci e sul blocco delle categorie giovanili
Durante la trasmissione "Punto Nuovo Sport Show" di Radio Punto Nuovo è intervenuto il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, il quale ha replicato alle dichiarazioni di Vito Tisci (LEGGI QUA), Presidente del settore giovanile e scolastico della FIGC, che aveva considerato plausibile il blocco delle categorie under 17 e under 18 con anche una proroga per le fasce di età 2001-2002.
Ecco le parole di Sibilia: "Bloccare le categorie dei ragazzi? Pare sacrosanto che si sia aperta questa discussione. Abbiamo bisogno di capire come siano stati penalizzati questi ragazzi dal lato sportivo a causa della pandemia. Pensiamo sicuramente che bisogna trovare una soluzione. Premettiamo, però, che il settore giovanile non è di diretta responsabilità della Lega Nazionale Dilettanti, ma della FIGC. Tisci sa bene quelle che sono le responsabilità che ognuno di noi ha. È giusto che abbia fatto questa riflessione che è sacrosanta".
Cosimo Sibilia hai poi aggiunto: "Un altro problema è quello che riguarda gli arbitri. Il problema serio è che non si riescono a fare le graduatorie. Serve una riflessione ad ampio spettro. Io sono uno di quelli che ha voluto fortemente l’impiego dei nostri giovani a partire dalle categorie interregionali. Mi assumo il problema? Sicuramente nel dibattito ci sto e cercherò di dare il mio contributo. Vengo dal calcio giocato e non sono un presidente che non conosce le difficoltà. Su questo la discussione si è aperta e speriamo di evitare a questi ragazzi ulteriori penalizzazioni".
Infine il presidente della LND ha concluso: “Legge sugli stadi? Per esperienza diretta, fui eletto senatore nel 2008. Io fui relatore della legge sugli stadi. Ricordo che in Commissione fu votata ad unanimità. Poi ci fu una parte di un partito importante del partito ambientalista del PD, che sollevò un problema che dopo lo stadio sarebbe diventato un centro commerciale e fu bloccato. Io sono convinto che noi abbiamo la necessità di avere stadi all’avanguardia e stadi che possano dare all’Italia la possibilità di ospitare eventi internazionali. Si sollevò un polverone, dicendo che sarebbe stata una speculazione economica, come se poi il privato dovesse investire senza avere un ricavo".