La RISPOSTA ai CALCIATORI: "Fermatevi. la salute vale più di tutto"
Ci scrive il dirigente del Ghiviborgo Marco Scaltritti che invita a "non fare i negazionisti e i complottisti"
Ha destato scalpore e tanto interesse il comunicato (LEGGI QUA) pubblicato da un gruppo di calciatori che si stanno riunendo per protestare contro la decisione arrivata con DPCM di sospendere l'attività calcistica dall'Eccellenza in giù.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ci ha inviato il dirigente nonchè addetto stampa del Ghiviborgo (serie D girone D) Marco Scaltritti nello stesso giorno in cui la stessa serie D sta domendandosi (LEGGI QUA) se sia meglio andare avanti o fermarsi almeno fino al 24 Novembre.
Cari amici giocatori,
Come fate a negare una evidenza così allarmante per la salute pubblica di tutti.
Come potete emergervi a pensare che chi gioca a pallone possa essere superiore al virus. Come fate non vedere le differenze esistenti fra giocatori dilettanti ( che sono ovviamente più deboli in tutti i sensi diritti, economici, contrattualistici etc etc ) e giocatori professionisti e soprattutto le tipologie delle società professionistiche sostenendo lo “ slogan tutti o nessuno “.
Vi porto un esempio concreto che ho vissuto stamani mattina come dirigente del ghiviborgo ho accompagnato un giocatore ,con tutte le precauzioni possibili ,a fare un Tampone salivare al centro privato Lamm di Castelnuovo Garfagnana dopo che avevamo sospeso gli allenamenti da quattro giorni per un contatto indiretto di un nostro giocatore. Sono arrivato alle ore 12 in base all’appuntamento e prima di me trovo una fila di circa 15 macchine faccio la coda esco alle ore 13,10 e conto le macchine che nel frattempo erano arrivate chek- point erano ben 45 altrettanti ne avevano fatto dalle ore 9 in poi .E siamo solo a Caslenuovo Garfagnana come si dice “in …………. Al mondo “ era una scena apocalittica e vi vorrei fare vedere i volti gravi, piene di ansie che esprimevano .
Cari amici vi faccio una domanda ma nelle vostre famiglie nei vostri rapporti interpersonali e nelle comunità in cui vivete avete vissuto l’esperienza di un famigliare colpito dal virus, avete vissuto l’esperienza di andare in quarantena e inviarci anche il tuo gruppo più ristretto, quello anche del fratello della sorella dei genitori degli amici che lavorano e non possono più andarci ?
Per chi vissuta questa esperienza vi posso dire che è difficile viverla per la paura, per le ansie e per i rimorsi che si generano in quei contesti dove la cosi detta curva epidemiologica infettiva si allarga e anche per questo le istituzioni sanitarie preposte vogliono prevenire e contrastare la diffusione.
Ma lo sapete se davvero vi dessero la possibilità di giocare le competizioni ,in base la vostro slogan “ tutti o nessuno “ e quindi le vostre società di appartenenza fossero chiamate a rispettare i protocolli dei professionisti fallirebbero ?
Come si fa negare la realtà che di fronte a questa emergenza sanitaria la salute vale di più di tutti.
Lo slogani “tutti o nessuno “ può' essere bello e affascinante ma per le manifestazioni studentesse degli anni ‘70 ma non in questa situazione drammatica in cui per evitare la chiusura totale del paese si vuole prevenire la diffusione garantendo le attività fondamentali: la scuola ,la sanita l’economia industriale etc etc e il gioco Calcio dilettantistico certamente non può essere considerato una priorità.
Riflettetici bene non fate i negazionisti per andare a fare casino sulle piazze passerete nel torto e le vostre esigenze vere non verrebbero prese in considerazioni
Rifletteci e invece assieme alle vostre società sportive chiedete agli organi sportivi della federazione gioco calcio Lnd al vostro sindacato che si facciano carico di avviare un confronto con le istituzioni Regionali e Nazionali affinché questo settore possa beneficiare sia le società sia i calciatori contrattualizzati( cassa integrazione ?) questo e ragionevole fare e umilmente chiedere anziché fare i negazionisti e cospiratori.
Marco Scaltritti