BANDIERA del club PRONTO a FESTEGGIARE un GRANDE TRAGUARDO
Eccellenza Girone A, per il portiere del Viareggio Andrea Carpita arriva la centocinquantesima presenza in bianconero

Domenica 2 febbraio al “Marco Polo” andrà in scena Viareggio-Castelnuovo Garfagnana, match valevole per la ventunesima giornata del Girone A di Eccellenza. E, in occasione di questa gara, il capitano bianconero Andrea Carpita, portiere classe 1988, festeggerà il grande traguardo delle centocinquanta presenze con la maglia del Viareggio.
La prima volta di Carpita a difesa dei pali della porta bianconera risale addirittura al 2006 quando, appena diciottenne, scese in campo contro il Cascina in Serie D. Da allora, l’estremo difensore ha giocato per questi colori nei professionisti e vinto cinque campionati tra i dilettanti.
Diciotto anni e mezzo dopo la prima volta cosa si prova? “Debuttai nella stagione 2006/2007 in Serie D, e vincemmo il campionato. A distanza di tutti questi anni le sensazioni sono le stesse, cambia soltanto la consapevolezza di essere stato qua per tanto tempo e di aver avuto il piacere di scrivere pagine importanti per la squadra della mia città”.
Tutto pronto, dunque, per il raggiungimento di un grande traguardo. “Questa è la mia tredicesima stagione qui, e magari centocinquanta presenze sono un po’ poche, ma sono felice di aver fatto anche da osservatore silenzioso, come mi piace definirmi. Una stagione in Serie C e tre in Serie D ho giocato poco, anche un po’ per le regole dei giovani, ma ho visto ed osservato tante cose che in altri ambiti non sarei riuscito a captare. Sono fiero di aver dato una mano a portieri come ad esempio Matteo Cipriani o Danilo Russo, e ad altri passati da Viareggio”.
Tanti, tantissimi ricordi per Carpita. “Quelli belli sono davvero tanti, i cinque campionati vinti in Serie D, Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda Categoria, ma anche i due playout superati, uno in Serie D contro la Fezzanese a Sarzana con mister Bresciani, e l'altro in Serie C2 con mister Aglietti, dove vennì chiamato in causa per la squalifica di Russo e ci salvammo allo stadio dei Pini contro la Viterbese. Sono state tante le sensazioni belle con questa maglia e spero che tante ne debbano ancora venire”.
Se tu dovessi scegliere un ricordo, qual è il più bello? “Dei cinque campionati, quello più importante è stato senza dubbio quello in Serie D. La squadra era composta da grandi giocatori e uomini, e ancora oggi ci sentiamo e ci incontriamo per cene o momenti da passare insieme, è nata una profonda amicizia tra persone che hanno scritto la storia di questa squadra e di questa città. Ma ricordo con grande affetto anche quello di Eccellenza vinto dopo una rinascita fatta ad agosto, senza nulla togliere agli ultimi tre consecutivi che sono stati tutti belli ed importanti”.
Cosa ti aspetti ancora dalla carriera prima di appendere i guanti al chiodo? “I sogni sono belli perché difficili da realizzare. Sognavo il ritorno allo Stadio dei Pini, e questo sta per avverarsi. Prima di smettere vorrei il ritorno nei professionisti, spero di esserci e che la società mi dia la possibilità di sognare in grande, sarebbe la ciliegina sulla torta della mia carriera calcistica”.
