SALTATA la FUSIONE tra CAMAIORE e CGC CAPEZZANO: ecco cosa è successo
Lo spiega Ivo Coli: "Noi eravamo pronti, ma Michele Pardini alla fine non ha voluto chiudere l'accordo"
La voce si era fatta sempre più insistente e nello scorso fine settimana tutto era stato dato per definito. Mancava in pratica solo l'annuncio finale, invece, sul più bello, ecco che tutto è saltato. La paventata fusione in Versilia tra Camaiore e Cgc Capezzano Pianore non ci sarà.
Un dietro front per certi versi clamoroso. Ma cosa è successo? E' Ivo Coli, presidente del Cgc Capezzano Pianore a spiegare le cose a TOSCANAGOL.
"A questo punto - dice - visto i tanti discorsi che sento in giro, credo che sia davvero il caso di spiegare e raccontare i fatti. Quello che è certo che la mia società non farà alcun tipo di accordo con nessuno e proseguirà il suo percorso come sempre fatto in questi anni".
Necessario fare un passo indietro e partire dall'inizio di questa "storia". "Noi non avevamo cercato nessuno per fare questa fusione. Siamo stati messi in ballo e poteva essere un qualcosa di interessante. Anche perchè è la seconda volta, a distanza di qualche anno che si è provato a fare questa operazione: la prima fu con il presidente del Camaiore Norberto Pardini. Poi prevalse il campanilismo e tutto svanì".
Stavolta si era arrivati a un passo dalla definizione. "Noi eravamo andati avanti, attivando tutte le procedure e non nascondo che avevamo già iniziato a pianificare. Del resto nel settore giovanile non si può lavorare diversamente. E' tutto diverso dalle Prima squadre".
Stavolta l'interlocutore da parte Camaiore è stato l'altro Pardini, il fratello Michele che attualmente gestisce il club blu-amaranto. "E' stato lui a chiamarmi e a invitarmi a cena circa tre mesi fa. Sapevo che l'Assessore allo Sport del Comune di Camaiore aveva "benedetto" un'operazione che poteva essere intelligente per entrambe le società".
E così si è andati avanti in questi mesi fino allo scorso week end dove sembrava mancasse solo l'annuncio ufficiale. "A parole sembrava tutto fatto. Pardini però aveva delle incertezze, non so su cosa e al momento in cui si è detto di ufficializzare il tutto, ha chiesto ancora tempo. Ormai tutti sapevano di questa trattativa, ormai la voce si era sparsa. Noi stessi, al momento in cui abbiamo chiuso la stagione con la squadra maggiore che ha partecipato alla Prima categoria, abbiamo detto ai ragazzi che con dispiacere non avremmo proseguito l'attività. Era una della cose che avevano concordato con il Camaiore".
Coli svela quelli che erano gli accordi. "Noi avremmo gestito il settore giovanile, il Camaiore invece la Prima squadra ed eventualmente il gruppo Juniores. Tanto per fare un esempio Luca Arduini che ha finora gestito il settore giovanile del Camaiore era pronto a collaborare con Motroni e noi stavamo già pianificando l'organigramma".
C'era pure il nome pronto. "Certo, la nuova società nasceva dalla fusione delle due matricole. Sarebbe nata l'UNIONE CAMAIORE-CAPEZZANO. E poi, si sarebbe creata una sorta di Academy con i ragazzi meno pronti, per partecipare ai campionati provinciali in tutte le categorie. Era stato messo tutto nero su bianco. L'accordo era ben preciso".
Il presidente del Cgc Capezzano non riesce a capire cosa possa aver fatto cambiare idea a Michele Pardini. "Non so quali sono le sue titubanze. Ho pensato che possa aver influito la sconfitta di domenica nei playoffs di Eccellenza: ha perso entusiasmo? Mi ha chiesto di fare le cose calma, di rivederci tra qualche mese oppure per la prossima stagione. Per noi invece questa cosa finisce qua. Io non ho cercato nessuno e non ho intenzione di vendere la società. Questo accordo o si fa ora o non si fa più. Abbiamo perso anche troppo tempo e onestamente mi sento anche un po' preso in giro. Stavamo già lavorando al nuovo progetto e ora facciamo solo delle "figurette". Per questo voglio spiegare bene come sono andati i fatti".
Su quest'aspetto Coli vuole essere molto chiaro. "Non siamo noi che abbiamo cercato per fare la fusione. Quando il Comune ci ha chiesto di parlarne, la cosa ci è piaciuta, ma non eravamo certo noi a cercarla. Ora è inaccettabile rimandare ancora. Io vado avanti come ho sempre fatto in questi anni, cercando di fare calcio con la stessa determinazione e impegno. Sia ben chiaro che a Capezzano non siamo alla canna del gas, oltretutto penso che in questa fusione saremmo stati noi quelli a rimetterci, ma eravamo pronti a farla. I vantaggi? E' chiaro che unire la forze e avere tesserati circa 600 ragazzi acquisisci un peso e un'importanza rilevante".
Oltretutto Coli ha dovuto anche "convincere" una parte della sua dirigenza. "Esatto, non tutti erano d'accordo. Alla fine però tutti avevano accettato e firmato all'unanimità un documento in un'assemblea che avevamo fatto. Se c'erano delle perplessità da parte del Camaiore, perchè andare avanti? Non capisco cosa sia successo. Ora che figura ci facciamo con chi avevamo già fatto progetti futuri".