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REINTRODOTTO il CONTRIBUTO di SOLIDARIETA' per le SOCIETA' DILETTANTI

La FIGC ci ripensa: lo avevo abolito nel 2020 dopo soli 6 mesi. Una successo politico per la LND e per società come Sestese e Prato che si erano opposte al provvedimento

La reintroduzione del contributo di solidarietà del 3% è una delle decisioni assunte in occasione della riunione di ieri del Consiglio Federale, in cui il presidente Gabriele Gravina ha annunciato un programma di incontri sulle Licenze Nazionali (con voto a dicembre) e sulle riforme di sistema (con convocazione dell’Assemblea per la modifica dello Statuto l’11 marzo). Il Consiglio ha inoltre approvato la destinazione di 9,5 milioni di euro del Fondo federale per l’impiantistica sportiva e ha istituito un fondo per il recupero delle strutture sportive danneggiate dall’alluvione che ha colpito a inizio novembre la Toscana. Nominati anche i nuovi componenti della CoViSoC, con Germana Panzironi che presiederà l’organismo di vigilanza delle società sportive.

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’. Con l’obiettivo di completare il sistema integrato di meccanismi di solidarietà trasversali ai diversi campionati, il Consiglio ha reintrodotto il cosiddetto "contributo di solidarietà del 3%": questa remunerazione spetterà alle società che hanno formato il calciatore tra i 10 e i 21 anni, nel caso di cessione tra club italiani. Questo contributo si riprodurrà ogni qual volta il calciatore professionista sarà trasferito da un club all'altro. La FIGC sana così questa cosa con colpevole ritardo, rispetto alla FIFA che l'aveva introdotta circa 20 anni. Ricordiamo che questo contributo era stato istituito nel gennaio 2020, ma solo dopo sei mesi fu abolito su richiesta dei club professionistici.

“Questo contributo – ha sottolineato Gravina incontrando i giornalisti al termine del Consiglio - sarà applicato per tutti i trasferimenti di calciatori che avvengono nel mercato in Italia, a cominciare da quello di gennaio”.

In ogni caso va sottolineato come questa decisione rappresenti una vittoria "politica" della Lega Nazionale Dilettanti che si è battuta per questo dopo che era stato abolito nel 2020. La Sestese e il Prato (uniche società in Italia) si schierarono contro la FIGC arrivando persino al Collegio di Garanzia del CONI. E oggi, soprattutto nel club fiorentino si festeggia questa reintroduzione che potrebbe portare nuovo "ossigeno" alle società dopo l'abolizione del vincolo.

Successo pieno per il lavoro tenace e continuo fatto in questo periodo dal Comitato Regionale Toscana e dal suo presidente Paolo Mangini che ha rappresentato presso la Lega Nazionale Dilettanti le istanze delle società dilettantistiche per far sì che si tornasse alla situazione originaria.

Il successo è ancora più significativo per l'accoglimento della proposta dell'abbassamento dell'età, dai 12 ai 10 anni, da cui far partire l'ottenimento della remunerazione.

 

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  Scritto da La Redazione il 17/11/2023
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