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"Come si può VIETARE di fare SPORT a dei ragazzi SANI"

I bambini restano le vittime principali di questi due anni di pandemia. Ora con l'obbligo della vaccinazione non potranno neppure più fare sport

Tutti indistintamente sono stati colpiti dagli effetti negativi dell’emergenza sanitaria e dalle misure sempre più restrittive che di decreto in decreto riducono al lumicino la speranza di tornare a una vita normale. Ma le vittime principali di questi due anni sono i bambini e gli adolescenti, che improvvisamente non hanno più potuto frequentare la scuola serenamente, hanno perso gli amici e sono stati catapultati in una realtà distopica irriconoscibile. 

Giovani a rischio

Più volte abbiamo parlato degli allarmi che però restano perlopiù inascoltati, e anzi le misure per costringere alla vaccinazione sono anche quelle che probabilmente avranno un impatto più drammatico sulla crescita dei nostri ragazzi.

Dopo gli episodi di discriminazione in classe tra studenti vaccinati e non, con il fantasma della DAD, ora viene meno anche lo sport. Il decreto legge 221 del 24 dicembre 2021 infatti estende l’obbligo di Green pass rafforzato dal 10 gennaio 2022 e fino alla fine dell’emergenza epidemiologica, anche a piscine, palestre e sport di squadra al chiuso.

La lettera aperta dei genitori

Lo scorso 5 gennaio oltre tremila genitori del gruppo Telegram Gli Sportivi, che ne conta quasi seimila, hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al ministro della Salute, a varie Istituzioni italiane ed internazionali e a tutte le federazioni sportive italiane, per accendere i riflettori sulla condizione dei figli minorenni che da lunedì non potranno più partecipare alle attività sportive perché non vaccinati o con Green pass in scadenza. Come Lucio, per esempio, che fa nuoto agonistico o Matilde, ballerina classica, ragazzi sani e controllati con tamponi negativi che però non potranno continuare ad allenarsi. 

Considerando il crescente numero di contagi che avviene proprio tra vaccinati, le misure governative appaiono inefficaci dal punto di vista sanitario e dimostrano invece la logica punitiva e discriminatoria che è alla base di tutte le misure sin qui adottate. 

Nella lettera  si legge che “pare curioso che il Ministero della Salute non sappia o dimentichi quanto lo sport sia fondamentale nella crescita dei nostri giovani e nella formazione dei futuri cittadini italiani. Pare curioso che il Ministero della Salute non ritenga doveroso mettere in atto ogni sforzo perché nessuno sportivo debba essere fermato, bensì incoraggiato, sostenuto ed aiutato ad andare avanti”.

Oltre al Governo, i grandi assenti sono anche le Federazione sportive che per anni si sono fatte portavoce del concetto di inclusione attraverso lo sport e che rispondono al grido d’aiuto delle famiglie con il silenzio

La lettera porta a esempio anche due studi uno a cura del Centro Clinico di Psicologia di Monza e l’altro promosso dal Dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Gaslini di Genova, in cui vengono presentati dati allarmanti circa la condizione di molti adolescenti in seguito al secondo lockdown. 

I curatori di tali ricerche”, prosegue la lettera, “hanno inoltre evidenziato che l’attività fisica e ludica, svolta insieme ai propri pari, è in grado di far produrre neurotrasmettitori benefici per la salute psico-fisica”. 

La lettera termina con una domanda, alla quale Ministri e Federazioni sportive avrebbero l’onere morale di rispondere: “è davvero sensato lasciare a casa dei ragazzi sani?”. 

fonte: https://www.byoblu.com/

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  Scritto da La Redazione il 07/01/2022
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