"In ITALIA non avrei avuto la CHANCE di fare CALCIO PROFESSIONISTICO"
Andrea Bianchi, versiliese, lavora da un anno con i russi del Krasnodar come match analyst
Un periodo di vacanze in Italia per le festività natalizie e di fine anno, poi la partenza per Dubai sede del ritiro della squadra russa del Krasnodar. Ricordate Andrea Bianchi, il giovane allenatore di Torre del Lago (Lucca) che giusto un anno fa lasciò il posto di selezionatore della Rappresentative provinciale Giovanissimi B di Lucca (LEGGI QUA) perchè chiamato dal club russo per entrare nello staff tecnico come "match analyst"?
Eravamo alla fine di gennaio del 2020, quasi un anno è passato. Siamo entrati nell'era del covid e tutto è cambiato. Andrea però è ancora lì, confermato, a preparare l'impegno di Europa League che a metà febbraio vedrà impegno il Krasnodar, cui seguirà poi la Coppa di Russia.
"Beh di quest’anno c’è tanto da raccontare dice a TOSCANAGOL -. Terzo posto in campionato dopo la parentesi covid: noi siamo ripartiti e abbiamo giocato ogni tre giorni. Poi abbiamo giocato contro il Paok Salonicco alle qualificazioni per la Champions e lo abbiamo battuti sia all’andata che al ritorno qualificandoci per la fase a gironi dove siamo stati inseriti con Chelsea, Rennes e Siviglia. Era l’esordio assoluto per il Krasnodar nella sua storia in Champions League, il club ha solo 12 anni".
"Al campo vado in taxi che anche in Russia costa molto, ma non come in Italia. Mi trovo molto bene sotto ogni punto di vista" spiega ancora, poi ci racconta la sua storia calcistica - In Versilia ho allenato tre anni a Piano di Mommio, poi per due anni ho collaborato con una scuola calcio russa di Mosca, coordinando un po’ tutte le età e allo stesso tempo mi hanno proposto di allenare in una scuola calcio (under 12). Poi sono tornato dalla Russia ho preso il patentino Uefa B, ho allenato a Capezzano 2004 con il quale abbiamo vinto ul campionato imbattuti e il torneo di Castruccio ad Avenza. L’anno dopo ho allenato il 2005. A dicembre di quella stagione ho lasciato Capezzano per motivi di lavoro, poi capii che questo lavoro che iniziai non faceva per me e c’era il bando per entrare al corso match analyst a Coverciano. Eravamo tantissimi, circa 180 per 40 posti e riuscii a farcela".
Andrea ha così coronato il suo sogno di fare calcio a livello professionistico. "Il calcio italiano non mi manca, Da noi non avrei potuto avere una chance del genere, a meno di non avere conoscenze. La mia è una strada che mi sono costruito da solo, a 21 anni ho preso la valigia e sono andato in Russia dove non conoscevo ne la lingua ne nessuno. Mi sarebbe piaciuto lavorare nel mio paese, ma se ho realizzato il mio sogno devo ringraziare la Russia e la mia scelta di studiare la lingua russa dal 2014".