Fabio MARANGON lascia il TURANO e ATTACCA la società
Il Direttore Generale rassegna le dimissioni dopo sette stagioni: "Ho una dignità e una credibilità da difendere"
Dopo sette stagioni termina il rapporto tra il Turano Calcio ed il Direttore Generale Fabio Marangon, che si è dimesso a seguito di visioni contrastanti sul futuro con l'attuale Presidente.
Questa la lettera di congedo con la quale Marangon rivive la sua storia con il Turano e spiega i motivi che l'hanno convinto a lasciare.
Con la presente comunico di aver lasciato l’incarico di Direttore Generale dell'Asd Turano Calcio Massa e di aver formalmente comunicato le mie dimissioni in data 25 aprile 2019 alla Delegazione FIGC di Massa Carrara e successivamente ratificate dal Consiglio Direttivo in data 20 maggio 2019.
Preciso che tale decisione è univoca, in quanto presa per mia precisa volontà e non è scaturita da una decisione della Società. Le ragioni delle mie dimissioni sono dovute a divergenze personali di pensiero sia dal punto sportivo che gestionale con il patron del Turano Calcio, con il quale non sussistono più le condizioni di proseguimento.
Riguardo alla Scuola Calcio, specie negli ultimi due mesi, si sono create delle situazioni altamente problematiche che, dal punto di vista esclusivamente societario, mettevano in dubbio la prosecuzione del Progetto di scuola calcio fatta alla portata delle famiglie e portata avanti in questi sette anni con l'aiuto di genitori e sportivi turanesi che si sono adoperati volontariamente alle migliorie della struttura comunale di Turano.
Nonostante una stagione positiva su tutti i fronti per le nostre sette squadre giovanili, il Presidente dopo averci regalato un sogno con la realizzazione di un campo di calcio a 5 sintetico e dopo aver portato nuove risorse economiche attraverso sponsor locali ha pensato ad un radicale cambiamento di rotta come il progetto di acquisire o fondersi con altre società per ambire a diventare la prima realtà calcistica della Provincia con ambizioni di titoli Regionali da conquistare.
Nonostante il progetto sia comunque valido e ambizioso, abbiamo avuto alcuni momenti di confronto costruttivi e di riflessione, scaturiti, alla fine, in un’idea interessante per il sottoscritto che prevedeva solamente una sorta di collaborazione con società importanti ma limitava esclusivamente il passaggio dei ragazzi che finivano il percorso a dodici anni.
Tutto ciò non ha fatto cambiare idea al Presidente che giustamente ha investito delle risorse e sono certo, andrà avanti con successo nei suoi progetti ambiziosi anche in mia assenza.
Nessuno mi ha detto “va via”, ma, in fondo sento che è come se lo avessero fatto, perché giorno dopo giorno, hanno spento il mio entusiasmo, dopo tanti anni, tante ore passate al campo sportivo come Dirigente sportivo Volontario e tengo a precisarlo mi hanno disarmato lentamente fino a costringermi ad arrendermi.
Ho iniziato con venticinque bimbi circondato da famiglie di sportivi turanesi che mi hanno aiutato a migliorare la struttura con “l'olio di gomito” senza sponsor, ho fatto due percorsi di formazione per la crescita individuale dei singoli atleti con importanti società professionistiche: uno con l'AC Milan durato cinque anni e l'altro con lo Spezia Calcio, ho costruito lo staff tecnico anno per anno cercando di inserire laureati in Scienze Motorie per l'accoglienza dei più piccoli e istruttori qualificati anche con patentino Uefa B, non ho mai trovato allenatori mercenari in questi anni, solo pochi hanno scelto altre strade, mi hanno però ricambiato il lavoro svolto perché attraverso la loro base di preparazione hanno ottenuto dai ragazzi numerose soddisfazioni sportive nei tornei e il proseguimento del percorso professionistico per alcuni ragazzi nelle società della Fiorentina, dell’Empoli, dello Spezia, del Livorno e della Carrarese.
Nella stagione 2015/2016 abbiamo raggiunto il record con circa centotrenta iscritti, sono stato il punto di riferimento dei genitori elogiati poi dal sottoscritto perché non ho mai avuto richiami per comportamenti scorretti nei rettangoli di gioco, credo di avere virtualmente il cuore tatuato con un aquilotto e di sapere perfettamente cosa significhi davvero le parole aquilotti turanesi.
Ho condiviso la mia passione sportiva in tutti questi anni con i Presidenti Francesco Podestà, Pierino Francini e Thomas Tonarelli e non ho mai avuto nessun ostacolo nel percorso perché tutti quanti avevamo un solo obbiettivo: far crescere gradatamente questa piccola realtà calcistica e ci siamo riusciti perché a piccoli step si può ottenere il massimo risultato.
Ho cinquant’anni, una dignità e una credibilità da difendere. Non ho bisogno di tutor, non sono dipendente di nessuno e non devo mettermi in discussione con nessuno, né devo piegarmi di fronte a situazioni che esulano dal mio patrimonio di valori umani e calcistici. In tutti questi anni sono stato il primo a credere che potevamo e dovevamo rimanere il primo Centro di Base di Avviamento allo Sport per bimbi dai cinque ai dodici anni dato che la struttura non offriva misure di campo a 11 per attività di settore giovanile, così il mio poco, la mia gavetta l’ho regalata al Turano Calcio Massa, mettendo a disposizione gratuitamente il mio operato, così come hanno fatto i tanti volontari che mi hanno circondato negli anni passati durante i mesi estivi per l'organizzazione di tornei importanti disputati presso il campo sportivo Comunale di Turano.
Ho messo la mia faccia davanti alla città, ai ragazzi, alle loro famiglie, alle altre società e ho sempre portato avanti, da solo le mie idee con poche risorse a disposizione, ma in questa stagione, come dimostrano i fatti, erano condivise solo a parole e non nella realtà.
Il mio rammarico è di non poter continuare il lavoro con i “miei ragazzi” che lascio con profondo dispiacere, ma che so proseguiranno alla grande il loro percorso insieme allo staff tecnico che non ha mai mancato della mia fiducia.
Tra di loro ci sono parecchi elementi molto interessanti che, sono sicuro, un giorno vestiranno maglie importanti.
Tengo a precisare che il Presidente ha più volte provato a farmi tornare indietro alle mie dimissioni strettamente personali ma orgogliosamente gli ho risposto che il mio lavoro “solitario” è terminato il 25 aprile 2019 e l' ho ringraziato per due regali importanti ricevuti: il primo quello di aver realizzato un campo di calcio a 5 in sintetico per migliorare la tecnica dei ragazzi e il secondo quello di avermi fatto “staccar la spina dopo sette anni…” e di prendermi periodo di pausa sportiva .
Auguro al Presidente di mantenere sempre l'entusiasmo per questo progetto importante che ha in mente ma l'ultimo saluto spetta però a tutte le famiglie con le quali ho ricambiato la fiducia in questi anni e ai Consiglieri del Direttivo: Carlo Evangelisti, Dario Barbieri, Matteo Marangon, Armando Costa che hanno deciso di seguire a sua volta le mie dimissioni.
Grazie a tutti,
Fabio Marangon