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CALCIO TOSCANO in CRISI e i PROBLEMI a LIVELLO GIOVANILE

Pochi club professionisti e le difficoltà di formare nuovi campionati. E poi quali conseguenze se non verranno fermate le età?

Riflessioni e considerazioni sul movimento calcistico giovanile toscano che mettono a nudo problematiche irrisolte del sistema professionistico e dilettantistico. Tutto nasce da un evento difficilmente prevedibile, ma che di fatto è accaduto: la retrocessione contemporanea nei dilettanti di club storici, rappresentanti di capoluoghi di provincia come Livorno, Pistoiese, Lucchese e Arezzo. Attualmente in Toscana sono rimaste solo sei società professionistiche Fiorentina, Empoli, Pisa, Carrarese, Grosseto e Pontedera. La speranza è che Aglianese (serie D girone D) e Aquila Montevarchi (serie girone E) che sono in corsa per la promozione, riescano a centrare il passaggio in C.

Auspicando questo, si arriverebbe massimo a otto società e questo si rifletterebbe pesantemente sulla futura composizione dei campionati giovanili Under 14 e Under 16 professionistico. Per il primo, che viene gestito dal Comitato Regionale Toscano, sarebbe un numero di squadra totalmente insufficiente e ci sarebbe come unica alternativa la possibilità di avere una deroga per allargare il numero a una regione limitrofa a 1 o 2 gironi.

Discorso diverso invece per il campionato Under 16 professionistico dove le società di A e B hanno l’obbligatorietà di partecipazione al campionato nazionale dove ci sono comunque molte “criticità” che riguardano le spese da sostenere per un campionato che ha interesse minore rispetto il campionato nazionale under 17, anche perché i profili più interessanti vengono portati a giocare nella under 17. Le squadre under 16 di Lega Pro non sono obbligate a iscriversi al campionato nazionale: nella stagione corrente solo Grosseto e Arezzo hanno partecipato.

In questa situazione l’anno prossimo la Toscana avrebbe solamente il Grosseto (se deciderà di partecipare). Ci sono trasferte da programmare dal sabato con costi onerosi di gestione. Il girone C con le due toscane quest’anno aveva queste società come Cavese, Paganese, Fermana, Perugia, Sambenedettese, Juve Stabia, Ternana e Avellino.

Per risolvere il problema ci potrebbero essere alcune soluzioni:

a) Obbligatorietà di partecipazione per tutte le società’ di Lega Pro, componendo gironi tra regioni vicine dove ci sia la possibilità di raggiungere la squadra che gioca in casa entro le due ore di viaggio favorendo il rientro nella giornata.

b) riforma del campionato con la partecipazione delle squadre di A, B e C, rispettando nella prima fase la composizione tra regioni vicine e una fase finale dove parteciperebbero le prime 23 classificate di ogni girone che si giocherebbero il titolo italiano.

c) se per la serie A e B ci fosse l’intenzione di rimanere staccate dalle squadre di Lega Pro, l’unica alternativa sarebbe quella di far partecipare la meta dei giocatori under 16 nella categoria under 17 di Lega Pro dove rimane obbligatoria la partecipazione. Si potrebbe da regolamento rendere obbligatorio la partecipazione per l’intera durata dell’incontro di 45 under 16, impiegando 810 giocatori in rosa e salvando una categoria di ragazzi che hanno partecipato con grandi sacrifici a competizioni nazionali o regionali da 78 anni che altrimenti dovrebbero tornare a giocare in società del settore giovanile scolastico regionale e provinciale, per poi l’anno successivo tornare a giocare nella Under 17 di Lega Pro avendo il più delle volte perso un anno e rischiando dopo tanti sacrifici veder vanificare un sogno perché la Federazione non ha fatto quella doveva fare.

Per quanto riguarda i campionati giovanili dilettantistici, se fosse confermato l’orientamento di andare in avanti con le categorie, si verificherà che per effetto di questa pandemia, che l’ambita categoria Allievi dove quest’anno dovevano giocare i 2004 l’anno prossimo si giocherà con i 2005. I 2004 passeranno o direttamente al campionato regionali Juniores dove si troveranno i 2003 e forse molti fuori quota 2002: un passaggio duro che potrebbe indurre molti ragazzi a mollare.

La Federazione è orientata a introdurre un campionato Under 18 per quelle società che decideranno di far giocare i propri giocatori in questo campionato che avrà l’unico scopo vero di non far pagare i premi preparazione per i 2004 e far giocare questi ragazzi in un campionato che l’anno successivo 20222023 avrà poche possibilità di esistere.

Non fermare le categorie ci porterà a giocare con gli under 15 del prossimo anno con giocatori del 2007 che non hanno mai giocato 11 ci porterà a ricordare negli anni che i 2006 non hanno mai giocato nella categoria under 15 la più importante per la formazione del calciatore e ricorderemo anche che i 2004 non hanno mai giocato il campionato under 17.

Qualcuno dice che a livello Uefa questa è una pista che non vogliono praticare. I motivi sono incomprensibili in quanto a livello europeo ognuno fa giocare nelle categorie Allievi o Giovanissimi giocatori con un anno di differenza addirittura in qualche nazione non esiste la fascia . A livello nazionale poco importa se chi gioca nella nazionale Under 15 nella sua nazione fa i Giovanissimi o gli Allievi: è sempre e comunque un giocatore 2006 rapportato a questa stagione. Dobbiamo riflettere velocemente se le categorie vadano fermate subito. Le società stanno programmando la stagione.

Queste dunque le domande che crediamo meritino una risposta e che giriamo a tutti gli utenti di TOSCANAGOL (scriveteci pure a info@toscanagol.it per dire la vostra):

  • Non sarebbe giusto fermare le annate nel settore giovanile?
  • Non sarebbe giusto rivedere le modalità di formazione dei campionati Under 14 professionisti?
  • Non sarebbe giusto rivedere anche quelle di Lega Pro Under 15 e Under 16?
  • Quanto sarebbe utile il campionato Under 18 a livello dilettantistico per i 2004?
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  Scritto da La Redazione il 16/05/2021
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