Il LUCCASETTE attacca ancora, ma le CARTE FEDERALI gli danno TORTO
"E' la Lucchese che ci ha contattato per definire la posizione del giocatore Romiti". Non avevano però diritto al premio preparazione...
Riceviamo e pubblichiamo un altro intervento del presidente del Luccasette Germano Barsali sulla vicenda che riguarda il giovane calciatore Marco Romiti:
Sono purtroppo costretto a ritornare per la seconda volta sull'argomento per rettificare quanto riportato dal portale Toscanagol. La società Luccasette non ha richiesto nessun premio di preparazione a nessuno né tantomeno alla società Lucchese. Piuttosto é la Lucchese che ci ha contattati per definire la posizione Romiti tramite il Sig. Vito Graziani. La Lucchese avrebbe comunque potuto tesserare e far giocare il giovane Romiti a proprio piacimento con o senza il consenso della società Luccasette. Spero che questo risulti chiaro se no è inutile continuare.
Questo fatto non si presta a interpretazione sono regolamenti federali. I tesseramenti non sono vincolati dalle liberatorie. La Lucchese sa però che se tessera Romiti deve pagare un premio di preparazione al Luccasette. Bene ora cosa succede, che il Sig. Vito Graziani, per conto Lucchese, chiede la scorsa settimana un incontro con Luccasette. A questo primo incontro fa seguito un secondo, sempre al'interno della sede Luccasette, dove la Lucchese intavola una trattativa tesa all'ottenimento di una riduzione del premio di preparazione.
Il Luccasette concede una riduzione del cinquanta per cento in cambio dell'utilizzo per una giornata dello stadio. Risulta chiaro anche a ciechi e sordi come per la Lucchese il premio alla società Luccasette sia dovuto. Se no che viene a fare il Sig. Graziani? Inoltre per gli anni di riferimento per cui la società Luccasette matura il premio la società stessa ha regolarmente inscritto ai relativi campionati una prima squadra (seconda categoria) e una juniores legittimando quindi, secondo noi, l'ottenimento del premio di preparazione. Quindi perché la società Lucchese non tessera il giovane Romiti che in realtà potrebbe tesserare quando e come vuole? È semplice per non pagare soldi alle società dilettantistiche che hanno formato il calciatore. Non pagare o pagare poco ottenendo una liberatoria solo ed esclusivamente economica dalle varie società.
Quindi non è assolutamente vero che la società Luccasette abbia impedito al giovane Romiti il tesseramento professionistico ma è la società Lucchese che non opera il tesseramento che potrebbe sempre e comunque fare con o senza il consenso di Luccasette. Quindi Sig. Massimo Romiti suo figlio non è attualmente tesserato nei professionisti non per colpa del Luccasette ma per scelta della società Lucchese che non ha ritenuto economicamente conveniente l'investimento derivante dal tesseramento di suo figlio.
Certo ottenere calciatori gratis sarebbe bello. Ottenere liberatorie gratis sarebbe bello. Ma quando questi giovani saranno impiegati in prime squadre professionistiche la federazione ricompenserà le stesse con un premio economico e parlo di centinaia di migliaia di euro. Bene di questi soldi le società formatrici iniziali come Luccasette non avranno un euro. Però ora dovrebbero dare le liberatorie gratis o a poco più. Perché? Perché se anche per noi è previsto un premio preparazione dovremmo rinunciarvi? Forse le società professionistiche rinunceranno al premio per l'impiego dei giovani calciatori? O ce ne invieranno una parte? Penso di no.
La morale di questa vicenda non è se il Luccasette o un'altra società può o non può ricevere un premio preparazione (se ha titolo lo decide la COMMISSIONE PREMI PREPARAZIONE DELLA FIGC). Il Luccasette non ha nulla da rimproverarsi avendo seguito una linea di condotta perfettemente coerente con le norme federali.
Ma anche in questo caso si è voluto dare fiato ai vaneggiamenti di un genitore che completamente all'oscuro dei regolamenti federali in materia di tesseramenti ha deciso di"sputtanare" una società ed il suo presidente. A ciò si sono uniti titoli a sensazione e commenti al vetriolo di prestigiose firme del giornalismo locale, come il Sig Aldo Grandi che, forse intossicato da tossine fungine, vaneggiava di raccolte fondi da erogare all'esoso Luccasette. Ricordo al Sig. Aldo Grandi che il Luccasette non ha bisogno né di mance né di elemosine. Ricordo inoltre al Sig. Massimo Romiti come la responsabilità penale sia personale e come la denigrazione gratuita rientri in questa responsabilità. Nel suo caso ancora più grave perché a mezzo stampa, quindi pubblica. Lei dovrebbe capire una cosa che alla sua età dovrebbe essere scontata e cioè il rispetto per gli altri. Penso però che per lei la parola rispetto sia priva di ogni significato.
Contesto infine il metodo usato dall'editore di Toscanagol di non aver istaurato un contraddittorio prima di permettere a un genitore di "sputtanare" una società e un presidente che nulla hanno da rimproverarsi avendo seguito alla lettera la norma federale. Auspico infine che per quanto attiene a questa vicenda la FIGC prenda ufficialmente una posizione. Sono troppi e troppi ancora i genitori che, inviati da società non intenzionate a pagare il giusto premio di preparazione, incolpano le società aventi diritto, di negare possibilità calcistiche più o meno mirabolanti ai propri figli o verbalmente o fatto ancora più grave a mezzo stampa.
Comunico infine che farò quanto possibile e nelle sedi opportune per tutelare il buon nome della società che rappresento e che non meritava questa gogna mediatica.
Un saluto a tutti
Dr. Germano Barsali
Onestamente si resta un po' sconcertati quando si legge il tenore di quanto scritto sopra dal dr. Barsali a cui per prima cosa spieghiamo, visto che questo concetto già l'affrontammo alcuni anni fa in un'altra vicenda che riguardava un allenatore fino allora tesserato per la sua società (LEGGI QUA), che il giornalismo funziona còsì e che il comportamento avuto da TOSCANAGOL è stato seguito anche dalle altre testate giornalistiche, basta andarle a leggere per capire. Non è che ci inventiamo noi le cose. Il contraddittorio esiste in un dibattito televisivo (se le due parti accettano di intervenire) mentre nei giornali e nelle testate online, si ricevono prima i pensieri di uno e poi in pensieri di un altro. Non si censura nessuno, si dà a tutti (chiaramente se abbiamo a che fare con persone "normali") di esprimere la propria opinione e all'altra parte di ribadire. Questa è democrazia e giornalismo. Quindi è inutile che si tiri in ballo il "metodo" usato da TOSCANAGOL, usato peraltro da tutte le testate online. Oppure non dovevamo nessuno dare la parola al signor Romiti?
Entrando nel merito della vicenda, come ultimo commento, visto che quello che pensiamo lo abbiamo ampiamente scritto e documentato nel nostro articolo (LEGGI QUA) in cui abbiamo spiegato, dopo esserci documentati in vario modo, il motivo per cui il Luccasette non doveva richiedere il premio preparazione.
Per il resto ci sembra che il dr. Barsali "giochi" un po' con le parole e non vogliamo certo andare a replicare al suo racconto della vicenda alquanto bislacco. Fa un po' strano però leggere la prima parte del suo intervento perchè fermo restando le responsabilità della Lucchese (ci piacerebbe che qualcuno del club rossonero poi ci spiegasse la loro posizione...) che non poteva e non doveva essere ignorante in materia, il Luccasette ha accettato di fare una "trattativa" per Romiti non essendone invece deputata a farlo. Il Luccasette poteva tranquillamente dire alla Lucchese che "niente era dovuto", magari avrebbe poi raccontato questa storia ai mass media, e avrebbe avuto anche tanti elogi, passandoci da "signora" società. Invece non lo ha fatto. Su tutto il resto che ne è scaturito poi, stendiamo un velo pietoso.
Gino Mazzei