Parla RENI: "CREDERE in sè stessi e CRESCERE attraverso il CONFRONTO"
Iniziano i campionati e TOSCANAGOL si confronta con il presidente degli ARBITRI TOSCANI
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E' iniziata la quinta stagione di Tiziano Reni alla guida del Comitato Regionale Arbitri della Toscana, un ciclo importante in una fase di grande cambiamento in tutte le componenti calcistiche. Reni è all'ultimo anno del suo mandato che scadrà il 30 Giugno 2026, ma non ha perso niente del suo entusiasmo e della sua voglia di migliorare il movimento arbitrale regionale.
"Parlando a livello personale - dice iniziando la chiacchierata con TOSCANAGOL - l'obiettivo era di portare avanti un ciclo di quattro anni per poter incidere con un programma e raccoglierne i frutti. In questo quinto mi aspetto tante risposte importanti dal nostro gruppo di lavoro. Il mio futuro? Sono e resto un uomo A.I.A. e quindi sarò a disposizione dei vertici nazionali. Quello che mi diranno di fare, eseguirò. Se ci saranno le condizioni e mi chiederanno di fare un altro anno, non avrò alcun problema a restare. Poi è chiaro che come in tutte le cose della vita, c'è un inizio e una fine in un ciclo. Questo non vuole essere un saluto o un'intenzione di restare, ma è fondamentake che sia sempre un riciclo, un passaggio da un'idea a un'altra. E' così che crescono i movimenti. La nostra è un'associazione varia che dà la possibilità a tutti coloro che hanno impegno e passione di mettersi in gioco".
Pensa che ci siano stati dei passi in avanti, a livello di cultura sportiva, nel rapporto tra gli arbitri e le altre componenti del mondo del calcio (giocatori, allenatori, dirigenti ecc..). "La cultura è sempre quella cosa che arriva, prima o poi, ma arriva tardi e con fatica. Nello sport e soprattutto nel calcio questa modalità credo sia amplificata. Per quello che ci riguarda abbiamo fatto passi da gigante in avanti, e questo è stato possibile non solo grazie al nostro impegno, che nel corso in particolar modo di questi ultimi 3 anni ci ha visti promotori di incontri tecnici, formativi, comportamentali ed informativi ma su tutti umani e di conoscenza reciproca, ma anche grazie a quello delle società e soprattutto del comitato regionale presieduto da Paolo Mangini, primo tifoso della "contaminazione tra i due mondi". Se le due principali compagini che risultano essere in posizioni apicali rispetto ai propri associati, sono le prime a crederci e le prime a mostrare segnali di cambiamento, allora il resto è più facile che possa avvenire. Cito su tutti l'ultimo incontro avvenuto presso l'hotel Admiral Palace di Chianciano terme dove tutti gli arbitri, assistenti ed osservatori arbitrali si sono riuniti negli ultimi 5 giorni del mese di agosto, per il consueto raduno di inizio stagione, raduno al quale per una giornata intera hanno partecipato attivamente le società di Eccellenza, presenti in 26 su 33. Una grande giornata di sport e condivisione che certamente porterà benefici reciproci".
Stato di salute della classe arbitrale in Toscana. Avete cambiato qualcosa nei metodi di formazione? A livello numerico la situazione è migliorata, oppure c'è sempre un'emergenza per coprire tutta la massa delle partite in programma? "Finalmente, passo dopo passo stiamo tornando ai numeri necessari per affrontare tutti i campionati senza grandi sofferenze, numeri utili soprattutto per fare formazione, selezione e designazione mirata sulle gare anziché ricorrere a tutto quanto a disposizione per coprire le gare. Il nostro compito ed obbiettivo è e deve essere quello di mandare i migliori arbitri, per competenza, stato di forma fisica e mentale. Le nostre designazioni ormai da un paio di anni avvengono senza tener conto, come priorità, della provincia di residenza dell'arbitro rispetto a quella delle società coinvolte nelle gare, proprio perché abbiamo grande fiducia nei nostri ragazzi e perché crediamo che grazie alla formazione ottimale da tutti i punti di vista, si debba tranquillamente ovviare a vecchi retaggi ormai superati. Grande attenzione abbiamo dedicato alla formazione tecnica, intensificando gli incontri e puntando sul lavoro singolo o comunque riservato a piccoli numeri, proprio per non disperdere le energie ed i messaggi elargiti. Mi preme però far presente quanto in termini numeri e non solo siano stati e saranno ancora necessari gli anticipi al sabato, una modalità questa che ci ha permesso di aumentare numericamente le nostre forze ma anche di aumentare le nostre presenze, intese come dirigenti e formatori, sulle tribune e quindi di migliorare le performance. Auspico che si possa proseguire su questa strada".
Campionato Eccellenza girone A: quest'anno è un po' quello al centro dell'attenzione di tutti per la presenza di piazze e città importanti. E' preoccupato o avrà un'attenzione particolare da parte vostra nella scelta delle designazioni? "Senza ombra di dubbio quest'anno il campionato di Eccellenza sarà più complicato e duro, ma esclusivamente per l'incremento dei valori tecnici delle squadre. Sarà un campionato molto più equilibrato, in entrambi i gironi, sia per la parte alta della classifica che per quella bassa. Il blasone o meno delle società non ci preoccupa, anzi più difficoltà ci saranno e più sollecitazioni avremo e quindi maggior attenzione a tutti i particolari. Le designazioni saranno come sempre mirate ma non per società o pubblico piuttosto che blasone, ma per difficoltà tecniche evidenziate, di classifica e/o di particolarità del gioco espresso. Alla gara singola corrisponderà, per quanto ci sarà possibile. l'arbitro e gli assistenti opportuni e migliori".
Novità regolamentari. Può elencarne nuovamente per dare la possibilità a tutte le società di... ripassarle nuovamente? "Per quanto riguarda le novità regolamentari di questa stagione, quella più rilevante risulta essere la modifica sulla modalità di rinvio del portiere. Si passa da 6 secondi, tempo concesso fino alla scorsa stagione al portiere per rinviare il pallone, agli 8 secondi previsti da questa stagione. Ma la novità più importante riguarda da una parte il conteggio da effettuare a voce alta ed a ritroso, partendo da 5 ed indicandolo con la mano, da parte dell'arbitro, dall'altra il provvedimento da adottare in caso di superamento del tempo concesso e cioè l'assegnazione di un calcio d'angolo a favore della squadra avversaria. Un cambiamento importante ma che vorrà essere più un deterrente che altro, utile a velocizzare le riprese dei gioco".
Si dice che il dettame a livello nazionale e quindi anche a livello regionale, si punti sempre di più a.... giocare... e quindi tollerare anche un certo tipo di calcio aggressivo. E' vera questa cosa? E può essere difficile da applicare nel nostro calcio dilettantistico? "Vorrei sfatare un mito da una parte e prenderci in piccola parte un merito. Ormai da 4 anni abbiamo puntato a dare qualità più che quantità alle letture ed interpretazioni tecniche dei nostri direttori di gara. Mi spiego meglio: il nostro lavoro, che oggi ha portato e sta portando importanti risultati, è stato quello di togliere tutti quei fischi "grigi", definiti così perché tutti a fronte di interventi agonistici ma con il pallone nel mezzo, tutti interventi fatti magari con vigoria, ma senza incorrere nella irregolarità e quindi seppur a prima vista possano sembrare punibili, sono interventi su quali possibile soprassedere. Abbiamo dato ai nostri arbitri una scala da 0 a 100 alla quale pensare ogni qualvolta si trovino di fronte a situazioni particolare da gestire, 0 non saranno mai giudicati fallosi, 100 sempre fallosi, tutto quello che verrà posizionato nel mezzo potrà essere considerato grigio e quindi gestibile in base a conoscenza calcistica, posizionamento e sensibilità tecnica. In tutto questo, la piccola soddisfazione che vorrei togliere, io inteso come gruppo di lavoro, è quella relativa ad aver iniziato a lavorare su questo tema già da tempo, forse prematuramente ma ora in linea con quanto fatto anche a livello nazionale ed essere arrivati oggi ad avere una media falli fischiati in Eccellenza che non supera i 20 interventi".
Chiudiamo con una sorta di auspico per questa stagione da parte del mondo arbitrale toscano. "E' molto semplice. Serve il coraggio di credere in sé stessi per raggiungere l'obbiettivo, aprendosi al confronto per crescere insieme!"
Scritto da La Redazione il 12/09/2025







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