"Lascia il DIRETTORE GENERALE:troppe critiche e nessun aiuto concreto"
Simone Fermi spiega perchè si è dimesso dal Montenero (Prima categoria girone B)

È durata soltanto pochi mesi l’avventura di Simone Fermi come Direttore Generale del Montenero. Dopo aver ricevuto l’incarico la scorsa estate, il conosciuto imprenditore ha deciso di fare un passo indietro per incomprensioni con il Direttivo del club.
Ma riavvolgiamo il nastro e capiamo come è nato il rapporto tra le due parti. “Seguivo già la squadra lo scorso anno poiché ci giocava mio figlio Luca - dichiara Fermi -. Personalmente ho già esperienze nel mondo del calcio: sono stato a Pontedera, al Portuale Guasticce ed in altre realtà giovanili e dilettantistiche. A fine campionato sono stato cercato dal Presidente e dal Vice Presidente per un importante sostegno finanziario e organizzativo della società. Il Montenero, infatti, non riusciva a far fronte ai vari costi di gestione ed il futuro appariva incerto".
Cosa l’ha spinta ad accettare la proposta? “Sinceramente, i sani principi dello sport portati avanti da questi ragazzi, come l’amicizia, la condivisione, la passione, e soprattutto l’entusiasmo pur senza percepire un euro; sono rimasto davvero incantato”.
Si sono quindi gettate le basi per una collaborazione. “Questo club è nato nel 2017, quasi per gioco, con una rosa di ragazzi giovani ma talentuosi, che in pochi anni sono arrivati dalla Terza fino alla Prima Categoria. Ma la gestione, soprattutto qui, è molto impegnativa sia a livello finanziario che operativo. Il Montenero, infatti, non ha un proprio campo sportivo, quindi sia il campo per gli allenamenti che quello per le partite hanno un costo che incide notevolmente sul budget. Io mi sono fatto carico delle pendenze maturate nella stagione precedente, garantendo inoltre, un impegno finanziario al cento per cento per la stagione sportiva 2024/25 sotto la mia gestione. Non ho richiesto di fare da subito il Presidente di una società che non conoscevo a pieno, entrando in punta di piedi e non ricevendo, tra l’altro, nessuna garanzia per il futuro”.
Come sono andate le cose dal suo arrivo? “Inizialmente molto bene, grande entusiasmo e voglia di rilanciare un Montenero che meritava maggiore attenzione da parte di tutti per il tipo di realtà che lo rappresenta. Ho sistemato la posizione debitoria verso vari fornitori relativa alla stagione 2023-2024 e messo la basi per affrontare una stagione da protagonisti, nonostante l'obiettivo richiesto, per non mettere pressioni a staff e giocatori, fosse una salvezza tranquilla".
"Ho accettato senza battere ciglio il volere della società e della squadra nel dare fiducia ad uno staff poco esperto nella categoria che non conoscevo o conoscevo molto poco, mi riferisco al mister Ceccarini ed i suoi collaboratori. Quando i risultati prima e il gioco poi sono venuti a mancare insieme all'entusiasmo dei ragazzi, (per quanto mi riguarda, unica e vera anima del Montenero) con le dimissioni di Ceccarini e di parte del suo staff sono iniziate le pressioni di un direttivo che fino a quel momento, durante la mia gestione, non si era né visto né sentito, affinché li coinvolgessi attivamente in certe decisioni operative che peraltro finanziavo interamente (scelta dell'allenatore, gestione social, premi partita, etc) cosa che avrei certamente fatto se avessero scelto fin dal principio della stagione corrente di partecipare anche minimamente alla vita del US Montenero, visto che di cose da fare ce n'erano tantissime".
"Con il passare del tempo, mi sono reso conto che sia il Direttivo, di cui tra l'altro facevo parte in netta minoranza, sia le persone vicine al Montenero, nutrivano una sorta di insoddisfazione, accusandomi di privare il club della sua vera anima, senza comprendere che l'unica anima del US Montenero sono i suoi giocatori e che a loro sono state rivolte molte attenzioni da parte mia fin dal principio prendendomi in carico visite mediche e fisioterapiche oltre che cene e offrendo considerazione e attenzione nei momenti di difficoltà. Inoltre ho scelto di investire su un allenatore come Gabriele Lazzerini e un preparatore dei portieri come Alessio Brucini, per far si che i risultati rispecchiassero il valore della squadra. Nonostante ciò, ho iniziato a sentirmi come un intruso e percependo anche poco rispetto nei confronti di una persona che senza doppi fini o altro tipo di interessi personali, aveva scelto di aiutare un club finanziariamente in difficoltà e operativamente senza alcuna garanzia sul mio futuro presso tale società, ho deciso di rassegnare le dimissioni dopo il pareggio in casa con la Stella Rossa per sopravvenuta incompatibilità con un direttivo che si è dimostrato assente nella gestione finanziaria e operativa ma sempre pronto a criticare il mio operato, inspiegabilmente, senza reali o concrete motivazioni. Critiche legate probabilmente ad una gestione per loro poco comprensibile ma che evidentemente stava comunque portando risultati e della quale in prospettiva avremmo, forse, potuto raccogliere dei frutti".
Insieme a Fermi ha lasciato anche Mister Gabriele Lazzerini la cui ultima partita è stata sul campo della Pecciolese (risultato 2-2). “Lui mi ha seguito con entusiasmo quando gli ho proposto di entrare a far parte del mio progetto nell’ Us Montenero. Nel momento in cui sono venuti meno i presupposti con le mie dimissioni, sono state inevitabili anche le sue, dal momento che non si identificava più nelle nuove dinamiche societarie".
