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Edizione provinciale di Pisa


Che bella PRESENTAZIONE per il nuovo GIRONE B della SECONDA CATEGORIA

La Popolare Cep, autentica novità, racconta la storia dei paesi della Garfagnana e della Valle del Serchio, che la ospiteranno

Quando il calcio esce dai confini del gioco nudo e crudo e diventa un mezzo di per conoscersi, per allargare i confini, per conoscere nuove realtè. Ecco così che una diversa "collocazione" di una società in un girone con nuove realtà può diventare un bellissimo momento per viverlo in maniera meno becera e più intelligente.

E' quello che sta facendo la Nuova Polisportiva Popolare CEP di Pisa che ha pubblicato "IL GIRO DI MEZZA GARFAGNANA (E ALTRE BELLEZZE) NELL’ARCO DI UN CAMPIONATO", un'utile guida per presentare il nuovo girone B della Seconda categoria e che riprendiamo molto volentieri.

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Come già comunicato la Popolare CEP è stata inserita, a sorpresa, nel girone B di seconda Categoria. Quello che in larghissima parte è sempre stato tradizionalmente riservato a pochi sodalizi pisani (saranno tre stavolta, tra cui la Popolare), alle squadre espressione della Piana Lucchese (Academy Tau di Altopascio, Capannori e Montecarlo), ma sopratutto della Valle del Serchio – Bassa Garfagnana.

Stretto lungo la Valle del Serchio, tra le Alpi Apuane ad ovest, i primi pendii dell’Appennino Tosco Emiliano ad Est si estende il bellissimo territorio della Garfagnana, terra ricca di borghi medievali, imponenti fortezze, spettacolari grotte e riserve naturali. Terra di gente laboriosa e cordiale, montanari e contatdini d’altri tempi.

Terra di buon cibo a chilometro zero e nota per i funghi porcini, il farro e la polenta. L’occasione di andare a giocare una partita di calcio, sarà dunque anche l'occasione per visitare un territorio dall’indubbio e caratteristico fascino.

In ordine alfabetico si comincia con Barga. Situata nel cuore della Garfagnana la piccola Barga stupisce per la sua bellezza semplice. E’ una cittadina di poco meno di 10 mila abitanti, da scoprire lentamente passo dopo passo, è parte del club dei borghi più belli d’Italia, e allo stesso tempo è bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Filicaia, dove i ceppini andranno ad affrontare i Diavoli Rossi, è una frazione del comune di Camporgiano. È un piccolo borgo popolato da un numero esiguo di famiglie, Filicaia sorge in una zona molto fertile e ricca di boschi di castagni. Nel borgo si trova Villa Turri con il suo parco, ornato con piante monumentali e un giardino all'italiana. Menzionata per la prima volta nel 1175, come possedimento delle Monache di Santa Giustina di Lucca, viene anche ricordata nella bolla papale di Alessandro III del 1168.

Gallicano, sorge su una valle che domina il fiume Serchio. Il territorio del comune, ubicato nella parte più meridionale della Garfagnana, risulta compreso tra 132 e 1184 metri sul livello del mare, per un'escursione altimetrica complessiva pari a 1052 metri. Si hanno notizie dell'esistenza di Gallicano a partire dall'anno 771, come risulta da una pergamena conservata nell'archivio vescovile di Lucca.

Fornoli è una frazione del comune italiano di Bagni di Lucca, e sorge in una piana vicino alla confluenza della Lima col Serchio. Fornoli ha origini antiche ed è ricordata in un documento del 776. Venne distrutta nel 1187 dai lucchesi, convinti dell'appoggio fornito dai fornolesi ai nemici della Repubblica di Lucca. Nell'abitato, sopra il fiume Lima, si trova il Ponte delle Catene, opera dell'architetto Lorenzo Nottolini. Un altro monumento storicamente rilevante è la chiesa parrocchiale di San Pietro, già ricordata in un documento dell'825.

Borgo a Mozzano si estende per circa un chilometro, dalla chiesa della Madonna dei Ferri al Ponte della Maddalena, su tre vie principali, via Roma, via Umberto I e via della Repubblica, coronato da case, orti e giardini. É il primo paese che si incontra nel territorio della Valle del Serchio, in provincia di Lucca. Famoso per la presenza del Ponte della Maddalena, ai più noto come Ponte del Diavolo (foto), magnifica e un po’ visionaria struttura medievale, è il vero simbolo della Valle del Serchio e da il benvenuto a chi lungo la Statale 12 si dirige verso il cuore della Garfagnana.

Corsagna, antico borgo medievale, appartenente al feudo dei Suffredinghi, nacque probabilmente in epoca romana. Lo storico Silvio Pieri, uno dei più autorevoli esperti della toponomastica lucchese, nei suoi studi ipotizzò una derivazione latina del suo toponimo, “Curtius anus” ovvero Casa Curtiana (ipotesi che furono abbinate anche ai toponimi di Corsena e del torrente Corsonna), le prime notizie documentate del borgo, le troviamo in una pergamena datata 768 o 766, nella quale vengono citate l’ultime volontà del nobile Tassiolone del fu Autchiso, possessore di un casale in località “Corsania”.

Fornaci di Barga trae il suo nome dalla presenza di numerose fornaci, sorte per sfrutatre il territorio ricco di argilla. Le prime tracce storiche documentate di Fornaci risalgono attorno al Mille. L'antico villaggio prendeva il nome di Caterozzo, oggi nome rimasto per uno dei quattro rioni fornacini. Verosimilmente il nome deriva da Cala: acqua e Tur: passaggio, che unite insieme significano "Guado", a testimonianza dell'originario territorio paludoso su cui sorgeva il primo villaggio, frequentemente allagato dalle piene del fiume Serchio. La popolazione era costituita da contadini, pescatori e allevatori di bestiame che mercanteggiavano i loro prodotti con mulattieri versiliesi in cambio di spezie. La guerra fra i lucchesi e papa Gregorio IX (1230) portò all'esodo della popolazione di Caterozzo e di alcuni paesi vicini verso le montagne dell'appennino. Il paese si ampliò venendosi così a costituire, attorno alle diverse fornaci di mattoni e di calce, quello che sarà il nucleo dell'odierno rione di Fornaci Vecchia.

Molazzana è un comune italiano della Provincia di Lucca. Nelle vicinanze dei comuni di Castelnuovo di Garfagnana, Gallicano i Barga, Molazzana è situata a 18 km al Nord-Est di Camaiore la più grande città nelle vicinanze.
Situata a 474 metri d'altitudine, Molazzana è un Comune del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane. l territorio di Molazzana è raccolto tra i 1859 m. s.l.m. della Pania Croce, la Regina delle Apuane, e le rive del fiume Serchio. Da monte a valle, il comune si mostra ricco di paesaggi inconsueti e di panorami che colpiscono per la loro vastità, spaziando dai rilievi fino al mare. A caratterizzare questo territorio, si erge il profilo dell’Omo Morto, il gigante di pietra formato dalle vette del Puntone di mezzo alla roccia, il naso, la Pania della Croce, la pancia, il pizzo delle Saette, i piedi.

Pontecosi si trova sulle rive dell’omonimo lago in onore del qiale, la locale società calcistica, prende il nome di Ponetcosi Lagosi. Pontecosi è una delle sei frazioni del comune di Pieve Fosciana, da cui dista 1,71 km. Sorge a 321 m s.l.m. sulle rive dell’omonimo lago ed è situata in Garfagnana, nella parte nord della Toscana, in provincia di Lucca. Vi risiedono 400 abitanti. Il nome attuale di Pontecosi deriva probabilmente dalla esistenza di un ponte a tre archi che in quel luogo attraversava il Serchio e che fu travolto dalle acque. Il nome del borgo deriva probabilmente da quello del suo antico ponte Pontecausi, sito accanto alla chiesa conosciuta come oratorio della Madonna del Ponte. Con il passare del tempo il nome si modificò e si trovano, nelle varie epoche, nomi diversi come Pontescossi, Pontecolfi, Pontegnosi, Ponticosi fino all'odierno Pontecosi. Il lago è un invaso artificiale costituito nel 1925 attraverso una diga alta 33 m, che sbarra la strada al fiume Serchio e che porta il volume dello specchio intorno ai 3 milioni di mc d’acqua. Nel lago vengono svolte attivià di canoe e kayak mentre il campo sportivo affaccia proprio sulle sponde del lago, in uno scenario suggestivo e caratteristico.

Anche Vagli è famosa per l’omonimo lago e per l’abitato antico ivi sommerso (NELLA FOTO). L'attuale Vagli è divisa tra Vagli Sopra e Vagli Sotto, deliziosi paesini ricchi di caratteristiche costruzioni civili e religiose. Sul fondo del Lago di Vagli un paese. Sì, un paese fantasma, abitato da creature e piante acquatiche, che custodisce memorie del passato. Il paese sommerso si chiama Fabbriche di Careggine ed è stato sommerso da un bacino artificiale. Tutto è finito sott’acqua: le sue case in pietra, il cimitero, il ponte a tre arcate e la chiesa romanica di San Teodoro che, con il suo campanile, è la punta più alta di questa Atlantide in miniatura. Quando viene svuotato attira migliaia di turisti da tutto il mondo. L’ultima volta è stato nel 1994, la prossima sarà nel 2023 quando riemergeranno dalle acque, la chiesa di San Teodoro con il campanile di pianta quadrata e le case, trentuno tutte intorno, sarà nuovamente un evento. E se la trasferta della Popolare fosse proprio in quei giorni?

Le altre mete “lucchesi non garfagnine” del girone meritano comunque menzione. Montecarlo di Lucca, nota per un eccellente vino bianco DOC (foto). Il nucleo originario di Montecarlo era il borgo di Vivinaia, antica proprietà dei duchi della Tuscia, che sorgeva alle pendici del colle. Nel 1331 il paese fu devastato dai fiorentini e le autorità lucchesi decisero di rifondare il borgo sulla sommità del colle del Cerruglio, dove sorgeva la fortezza omonima. Nel 1333 il nuovo borgo prese il nome di Montecarlo in onore del futuro imperatore Carlo IV di Lussemburgo, che aveva aiutato Lucca a liberarsi dall'occupazione pisana.

Altopascio è invece nota per il suo pane. Già abitata in epoca romana, Altopascio sorge lungo la via Francigena, qui chiamata via Francesca Romea. In questo luogo sorse lo Spedale di Altopascio con lo scopo di fornire assistenza ai pellegrini e di provvedere alla manutenzione della via stessa. L’Academy Tau Calcio è società espressione di questa località e vanta uno dei settori giovanili più prosperi dell’intera regione Toscana.

Capannori è il terzo comune della Provincia di Lucca per numero di abitanti. Le prime notizie storiche riguardo Capannori ci giungono a partire dall'anno 745, quando un monaco stabilitosi nel suo territorio decise di edificare una cappella in onore di San Quirico e intorno a essa si cominciarono costruire numerose abitazioni. Ben presto diventò un centro agricolo di notevole importanza per l'economia della vicina Lucca. La Capannori di oggi è famosa per la produzione della carta.

Infine le pisane. Il Monte Serra è il nostro monte, quello che divide la nostra Pisa da Lucca. Quello, per dirla con Dante, per cui “i pisani veder Lucca non ponno”. L’omonima polisportiva si è voluta chiamare così in onore di quel monte, recentemente devastato da terribili incendi, il più grave nel settembre 2018, dal quale comincia pian piano a riprendersi. Caratteristico paesaggio da pre Appennino, grazie alla pendenza costante dei suoi tornanti, il monte Serra è spesso luogo, meta o sosta di importanti competizioni ciclistiche e podistiche. Sulle sue pendici sorgono inoltre alcune pareti attrezzate per l'arrampicata sportiva. Nelle giornate più limpide dalla sommità del monte si può ammirare un panorama mozzafiato con la magnifica Pisa in primo piano e il mare sullo sfondo. La squadra calcistica porta nel logo il profilo stilizzato del monte e gioca le sue gare interne al comunale di Cascine di Buti, alle pendici nord est del monte.

Infine Bientina, sede della Sextum. Bientina la vogliamo citare per il suo Palio. Questa importante manifestazione viene realizzata ogni terza domenica del mese di luglio, nella piazza Vittorio Emanuele II situata nel centro storico del paese. La storia di questo palio è relativamente recente, infatti sin dal 1983 ne veniva corso uno simile nel campo sportivo comunale, conosciuto come "Palio dei bar", in cui ogni bar bientinese si procurava cavallo e fantino per correre appunto il palio. Nel 1993 la svolta: il paese viene diviso in undici contrade, (Cilecchio, Puntone, Quattro strade, Viarella, Forra, Villaggio, Guerrazzi, Santa colomba, Centro Storico, Vicinaia, Caccialupi) ognuna con proprio stemma e colore. Da quell'anno fino ad oggi il palio di Bientina è cresciuto per bellezza ed importanza. Infatti dal 2001 il palio si è "trasferito" nella piazza Vittorio Emanuele II, che viene allestita dai tanti volontari bientinesi. Ciò rende la manifestazione ancora più unica e suggestiva. Il secondo sabato di luglio, alla sera, c'è il corteo storico delle contrade, dove le stesse sfilano per le vie del paese con i propri colori rappresentando, in costumi antichi, avvenimenti storici riguardanti Bientina e la Toscana. Anticamente, già nell'800 venivano effettuate delle "Corse dei barrocci", piccoli calessi trainati da cavalli il martedì della festa Patronale.

In conclusione sarà un torneo che ci porterà in un giro tra eccellenze paesaggistiche della nostra bellissima Toscana. Non vediamo l’ora.

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  Scritto da La Redazione il 19/08/2022
 

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