"Ecco i MOTIVI per cui NON si giocherà il TORNEO ORLANDI"
Parla il Presidente del Lega Nazionale Dilettanti Toscana Paolo Mangini
Dopo la lettera che abbiamo pubblicato (LEGGI QUA) dove alcuni genitori della Versilia chiedevano notizie sul fatto che quest'anno non si stesse sentendo parlare del Torneo Orlandi, ecco la risposta del Presidente del Lega Nazionale Dilettanti Comitato Regionale Toscana Paolo Mangini che fa chiarezza sulla vicenda.
Ho letto con attenzione su questo giornale on line, che ringrazio per l’attenzione che sempre dimostra al nostro mondo, la lettera di alcuni genitori in merito alla disputa del Torneo Orlandi.
E’ con grandissimo dispiacere che sono costretto purtroppo a confermare che, anche in questa stagione sportiva, non sarà possibile disputare la competizione tra le nostre rappresentative provinciali. La decisione, presa in fase di programmazione di tutta l’attività sportiva inerente questa stagione, non è stata condizionata dagli aspetti economici ricordati nella lettera, anche se, e lo sottolineo solo ed esclusivamente per evitare facile semplificazioni, per garantire la sicurezza (medici, fisioterapisti, ambulanze) e l’intera organizzazione logistica delle venti rappresentative provinciali che partecipano agli allenamenti e al successivo Torneo ci sarebbe stata la necessità di destinare risorse importanti. Risorse che consideriamo investimenti e non costi quando vengono messi a disposizione e impiegate per le nostre società, e quindi anche per i loro giocatori, come abbiamo dimostrato concretamente in questi 18 difficilissimi mesi.
La decisione è stata invece dettata dal criterio della prudenza che anche in questa stagione sportiva è bene non abbandonare; abbiamo ritenuto che non fosse opportuno in una situazione ancora molto instabile da un punto di vista sanitario “appesantire” ulteriormente il sistema sportivo regionale e le stesse società con altre iniziative. Il Torneo Orlandi, infatti, sia nella fase preparatoria di selezione dei giocatori che nella fase di svolgimento delle 20 gare, avrebbe impegnato più di 500 fra ragazzi e personale di staff con spostamenti e partite in giorni infrasettimanali all’interno e fra le dieci province nei mesi di novembre, dicembre, gennaio, gennaio, febbraio, quelli cioè, che potrebbero rivelarsi più difficili da un punto di vista sanitario e di possibili contagi.
Non solo, ma anche i giorni dedicati ai raduni o alle gare (martedì o mercoledì) dovrebbero rimanere, per quanto possibile, liberi da impegni in quanto potrebbero essere destinati ai recuperi di gare non disputate nelle domeniche per presenza di contagi o quarantene fra i giocatori come previsto dal regolamento COVID, pubblicato nel mese di settembre.
Ricordo che il compito e il dovere di ogni grande e complessa organizzazione come è il Comitato Regionale Toscana, che ogni settimana organizza più di 2.300 gare, è anche quello di prevedere eventuali difficoltà o criticità future che potrebbero interessare l’organizzazione sportiva complessiva, a tutela delle società e di tutti calciatori.
Seppur a malincuore abbiamo preso la decisione in sede di Consiglio Direttivo di non far disputare il Torneo Orlandi, nella speranza che questa sia veramente l’ultima volta che la manifestazione non viene disputata