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L'ECCELLENZA deve RIPARTIRE o NO? L'INCHIESTA di TOSCANAGOL (3)

Microfono alle società del girone C che sono in maggioranza favorevoli a tornare in campo ma fissano le condizioni

Ripartire sì, ripartire no. E se si riparte, come e a quali condizioni? La "patata bollente" Eccellenza diventa sempre più d'attualità e al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica calcistica.

Dopo le prime due puntate (LEGGI QUA GIRONE A) e (LEGGI QUA GIRONE B), TOSCANAGOL conclude la sua piccola inchiesta pubblicando il pensiero delle società partecipanti al girone C che ci spiegano la loro posizione in questo difficile momento.

Queste le tre domande che abbiamo posto ai nostri interlocutori:

1) Quale posizione ha la sua società in merito a una possibile ripartenza? Favorevole o contraria?
2) Nel caso di ripartenza, quale ritiene la formula migliore per poter arrivare in fondo alla stagione?
3) La sua squadra si sta allenando? Si o no?

Simoni Simone (presidente Valdarno)

1) Sono favorevole però a patto che ci siano delle cambini alcune situazioni. Finora abbiamo subito un danno, non vorrei aggiungerci una beffa. Ad esempio, dovrebbe cambiare il protocollo da seguire, altrimenti non ha avuto senso averci fermato a ottobre, cosa che ci ha creato non pochi problemi. Non sono d'accordo su chi dice di farci ripartire con lo stesso protocollo usato dalla serie D, altrimenti potevamo aver già continuato.
2) Qua si entra in un discorso complesso che riguarda la società e la sua organizzazione. Ad esempio noi abbiamo un torneo che dura oltre un mese al nostro stadio. Sarebbe un problema dover conciliare le due cose e quindi rimodulare tutto. Una maniera però la troveremo. Fare solo un girone di andata sarebbe un terno al lotto, non so se sarà possibile fare anche il ritorno. Partire a marzo e finire a giugno potrebbe anche essere fattibile, ma se poi si dovessero fare dei recuperi, dove andremo a finire?
3) Non ci stiamo allenando con nessuna delle nostre squadre. La nostra idea è di ripartire il 1 Febbraio con la Scuola Calcio, seguendo le regole attuali e non usando lo spogliatoio.

Alessio Nunziati (direttore sportivo Signa)

1) Favorevole.
2) Non so.
3) Sì.

Simone Finocchi (direttore generale Terranuova Traiana)

1) Favorevole
2) Sono venti giornate e vanno fatte tutte. Si dovrebbe partire con allenamenti i primi Marzo e le partite i primi di Aprile. Si giocherebbe fino a tutto Luglio, sono diciassette domeniche più tre mercoledì. Il protocollo da seguire sarebbe quello della serie D e il costo dei tamponi rimborsato dalla FIGC.
3) No.

Niccolò Chiarelli (direttore sportivo Porta Romana)

1) Favorevole.
2) I tempi per chiudere la stagione ci sarebbero in qualunque modo, dal solo girone di andata fino a terminare un intero campionato, magari con qualche turno infrasettimanale.
3) Stiamo svolgendo allenamenti individuali mantenendo il distanziamento.

Samuele Vignolini (presidente Lastrigiana)

1) Partendo dal presupposto che la nostra società è particolarmente ai protocolli ed alla salute dei propri tesserati, noi siamo favorevoli alla ripartenza solo esclusivamente a certe condizioni: la presenza del pubblico, il costo dei tamponi rimborsato in toto dalla Federazione e protocolli più snelli rispetto a quelli previsti.
2) Ipotizzando che il 5 Marzo si possa avere il via libera agli allenamenti collettivi, le squadre avranno bisogno di almeno un mese per ritrovare la giusta condizione. il che vuole dire ricominciare a giocare l'11 Aprile, visto che il 4 è Pasqua. L'ipotesi di un campionato solo andata e senza retrocessioni rischia di essere falsato per il numero ridotto di partite e perchè alcune squadre per ridurre i costi potrebbero immaginare di "tagliare" giocatori con rimborsi importanti. La formula che io vedo praticabile, solo alle condizioni che prima ho detto, è quella di giocare tutte le partite partendo l'11 Aprile e finire il campionato senza playout e playoff, ma con la classifica "normale, giocando qualche mercoledì per poter terminare la stagione. Ripeto, il tutto se ci sono certe condizioni, altrimenti tutto è rimandato alla stagione 21/22.
3) La nostra squadra non si sta allenando al campo, ma sta seguendo un lavoro personalizzato che il nostro preparatore atletico sta facendo seguire ai  ragazzi.

Andrea Agatensi (direttore generale Fortis Juventus)

1) Con il mio presidente Riccardo Borselli ci siamo confrontati su questi argomenti e siamo in piena sintonia. Noi siamo estremamente favorevoli alla ripartenza. Pensiamo che giocare sarebbe continuare a dare vita a questo sistema, smettere significa affossarlo e rimandare il problema a settembre quando si riproporrà.
2) Abbiamo piena fiducia negli organi preposti, quali ad esempio la figura di Paolo Mangini e il suo gruppo di lavoro che in questi mesi ci hanno supportato. Personalmente il mio auspicio sarebbe quello di terminare il campionato integralmente, magari ricorrendo a qualche turno infrasettimanale che giocato a primavera sarebbe possibile anche in orari serali, senza playoff e playout.
3) Noi stiamo aspettando la riunione con la LND Toscana e poi l'assemblea elettiva del 5 e 6 Febbraio che prenderà delle decisioni. Al momento i ragazzi si stanno allenando individualmente, qualcuno presso il nostro impianto, altri per conto loro.

Paolo Marchi (direttore sportivo Foiano)

1) Favorevole se ci sono le condizioni a livello di sicurezza e presenza pubblico.
2) Importante finire un campionato con andata e ritorno, diversamente sarebbe tutto falsato. Per questo ritengo che i tempi siano molto stretti.
3) No, solo individualmente.

Piero Baldoni (direttore sportivo Chiantigiana)

1) E' ovvio che tutti saremmo contenti se il campionato potesse ripartire, però credo a mio parere che le condizioni dovranno quelle che rispondo nel punto 2.
2) Visto che si prospetta un solo girone e le partite restanti saranno nove, non si dovranno fare i play out. E questo mi sembra il minimo visto l'esiguo numero di partite. Sicuramente la Federazione richiederà i tamponi, quest'ultimi dovranno essere a carico della stessa. Non credo che le società di Eccellenza si possono permettere di pagare i tamponi visto il non pubblico e gli sponsor zero.
3) Noi dal 26 ottobre non ci siamo mai allenati. Quindi se riparte il tutto, spero che la Federazione si pronunci a breve, in quanto si dovrà iniziare tutti una nuova preparazione.

Andrea Colzi (direttore generale Firenze Ovest)

1) Senza essere negazionista, dico due cose: se ci sono le possibilità e questo ce lo deve dire il Comitato Tecnico Scientifico, che lo sport possa ripartire, sarebbe fondamentale perchè ritengo che due stagioni di stop significherebbero quasi la morte delle società. La mia proposta è di provare andare per step, iniziando magari a ricominciare ad usare gli spogliatoi e vedere come funzionano le cose, magari evitando il contatto fisico in campo. Tutto questo per capire se gli indici si abbassasero e vedere di poter ricominciare come a settembre. E' chiaro che il nostro movimento sta vivendo una fase delicatissima e solo tornare a giocare rappresenterebbe un successo.
2) Mangini è stato bravo a prevedere la situazione e a fare gironi ridotti. A questo punto ripartire l'ultima settimana di marzo e finire a maggio con un unico girone, playof ok, ma sarebbe giusto togliere le  retrocessioni che non riterrei giuste. 
3) I nostri ragazzi ci hanno chiesto di allenarsi e lo stanno facendo seguendo le regole, senza quindi usare gli spogliatoi, andando a fare le docce a casa. Anche a livello di settore giovanile siamo ripartiti con un allenamento alla settimana. Per venire incontro alle famiglie abbiamo diviso la quota mese per mese, facendoli pagare solo l'effettivo uso.

Stefano Alari (allenatore Antella)

1) Siamo favorevoli a riprendere l'attività. Tutto però dipenderà da come andrà questa pandemia che ci sta condizionando da un anno. Se fosse fatto un protocollo accessibile con sforzi economici tollerabili, allora si potrebbe provare. E poi un minimo ritorno di pubblico, almeno riaprire gli stadi con capienza limitata. Altrimenti non avrebbe senso.
2) Sento parlare di tante formule. E' chiaro che più si va in là e peggio sono le cose. Siamo a gironi di dodici squadre e fare andata e ritorno mi sembra poco praticabile. Mettere turni infrasettimanali mi sembra un problema. Fare solo girone di andata sarebbe un'idea praticabile, ma allora non si parlerebbe più di campionato, bensì di torneo. Si dovrebbe ripartire da zero. 
3) Noi siamo fermi dall'ultima partita del 18 Ottobre. Sia Prima squadra che Juniores hanno seguito le indicazioni che ci sono arrivate dalle autorità.

Giuseppe Giusti (presidente Pontassieve)

1) Sono per la ripartenza a patto che ci siano le condizioni giuste per la sicurezza e che ci sia la presenza del pubblico negli stadi. Per sicurezza intendo uin protocollo diverso, la possibilità di fare tamponi e capirne i costi. Per quanto riguarda il pubblico, ricominciare senza è impossibile. Mi va bene anche una capienza limitata, ma impianti aperti.
2) Sto leggendo tante ipotesi anche in altre regioni. Io credo i tempi siano troppo stretti per fare un campionato integrale. Se potremmo ripartire a marzo con gli allenamentim servirà almeno un mese per riprendere la giusta condizione. Sarà necessario giocare un numero limitato di partite e allora credo che sarebbe giusto abolire le retrocessioni.
3) Nessun allenamento. I giocatori svolgono lavori individuali a livello fisico.

Alessandro Bruni (direttore sportivo Baldaccio Bruni)

1) In queste condizioni non sono favorevole. Se cambiassero invece i protocolli sanitari, ci si potrà allenare liberamente, ci potrà essere il pubblico negli stadi e si sarà in grado di rispettare il campionato regolare, con partite e di andata e ritorno, allora si potrà fare calcio. Resterebbero certi problemi economici da valutare, però così ci sarebbero almeno i presupposti per provare a ripartire.
2) Ripartire per fare un solo girone non ha alcun senso. Come ho sottolineato prima, abbiamo accettato gironi a dodici squadre e se i tempi ci fossero, giusto giocare integralmente, magari sopportando alcuni turni infrasettimanali che non sono l'ideale per i problemi di lavoro di tutti. 
3) I ragazzi hanno il buon senso di allenarsi individualmente, Noi ci siamo attenuti fin dall'inizio a quanto previsto dal protocollo sanitario che è quello più importante.

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  Scritto da La Redazione il 25/01/2021
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