"Fate i NOMI e i COGNOMI dei DIESSE che ora fanno MERCATO"
Dura presa di posizione di Antonio Bongiorni, esperto talent scout, a cui non sta bene l'atteggiamento di alcuni suoi colleghi
Da qualche mese ha fatto nascere insieme ad alcuni colleghi una vera e propria chat su whatsapp dove interagiscono circa 200 direttori sportivi e dirigenti del calcio toscano. Antonio Bongiorni, 73 anni, personaggio storico del calcio toscano e italiano, grande talent scout, ha letto l'articolo di TOSCANAGOL (CLICCA QUA) e non ci sta assolutamente.
"Innanzitutto - dice - serve che il vice presidente del Litorale Pisano faccia nomi e cognomi di questi "fenomeni". E poi, per evitare tutto questo, serve che la FIGC bloccasse i tesseramenti fino a giugno 2021 così smetterebbero. E' una mia considerazione che ho già detto a tantissimi".
Bongiorni che da questa stagione opera al Seravezza Pozzi alla corte del presidente Vannucci, poi approfondisce i suoi concetti. "Se qualcuno si comporta male, è bene che si sappia. Magari è gente che si è approcciata al calcio solo da poco e non sa come funzionano le cose. Manca il rispetto, qua ci sono regole anche non scritte, da seguire. Un codice etico di comportamento. E poi in questo momento, con il caos che stiamo vivendo, non mi sembra davvero il caso di usare questi comportamenti".
Per l'esperto dirigente, massese di nascita e lucchese d'adozione, servirebbe l'intervento della FIGC. "Stiamo vivendo un momento straordinario e servirebbe un provvedimento come il blocco dei tesseramenti fino a giugno 2021. La "finestra" di dicembre non deve esistere, le società non dovrebbero svincolare nessuno. In questa maniera si mettono ancor di più in difficoltà le piccole società che già stanno soffrendo per i problemi attuali. Mi sembrano comportamenti da sciacalli, una cosa davvero immorale".
A Bongiorni non piace neppure, in questa situazione di emergenza, il comportamento delle società che "aprono" per gli allenamenti individualizzati. "Capisco le difficoltà dei ragazzi a stare fermi a casa, ma oggi ci sono altre varie forme per organizzare qualcosa a livello tecnologico. Non sono d'accordo su chi li fa allenare senza fare le docce: piove, fa freddo, di cosa parliamo? Cosa si vuole dimostrare?"
Tornando alle scorrettezze che ci sono in giro, ecco un'altra riflessione. "La competizione sul campo è giusto e serve da stimolo a tutti. Le furbizie però no. Stiamo vivendo un momento durissimo, si auspica un cambiamento del nostro modo di vivere, di guardare le cose in maniera diversa, e poi invece tutto resta come prima. Tante cose sono sbagliate nel mondo del calcio. Credo che passato questo momento, sia il caso di riscrivere un po' le regole".