MUSSI non ha DUBBI: "Il REAL FORTE QUERCETA vuole CONTINUARE"
L'Amministratore Delegato del club versiliese indica la strada per proseguire
Alessandro Mussi, Amministratore Delegato del Real Forte Querceta, è un uomo di calcio e di sport e non vuole pensare per il momento ad uno stop anche della Serie D. La voglia di portare avanti il campionato è tanta, ovviamente nel rispetto delle norme anti Covid e nella tutela della salute di calciatori e tesserati.
"Il nostro intento è quello di dare continuità a questo campionato, anche se siamo sempre attenti a quelli che sono i numeri del contagio. Il protocollo seguito fino ad oggi garantisce una certa protezione, certo è che se si sospendono tante gare e la situazione continua a prendere questa piega, spetterà agli ordini competenti e non a noi singole società prendere una decisione in merito" - asserisce Mussi.
Nelle ultime ore si è rincorsa una voce di una modifica del protocollo per le società di Serie D, che le porterebbe a dover seguire l'iter di quelle professionistiche. "Se un club di Serie D dovesse seguire il protocollo dei professionisti potrebbe andare ben poco avanti a livello economico. Chi disputa la Serie D ha anche la Juniores Nazionale e tra le due squadre e lo staff può vantare tra i sessanta e i settanta tesserati, se dovessero essere sottoposti tutti due volte alla settimana a tamponi, con i costi che hanno, sarebbe impossibile. La gran parte delle società di questa categoria non ha le strutture ed il potenziale economico per andare avanti se cambiasse realmente il protocollo, ma mi hanno garantito che rimarrà quello attuale".
Andare avanti significa convivere con molte problematiche. "La Serie D comincia ad essere una realtà quasi professionistica e non è facile lavorare in questa maniera perché non puoi programmare tante cose, ma vivere di settimana in settimana. Noi, ad esempio, dobbiamo affrontare due recuperi in un mese, tre partite a settimana, è impegnativo, però cerchiamo di andare avanti usando il buon senso che è la cosa più importante".
Mussi fa poi un appello a tutte le società. "Dobbiamo essere tutti sulla stessa lunghezza d'onda, serve onesta da parte di tutte le squadre, non bisogna guardare solo alla competizione, ma portare avanti le gare anche in caso di formazioni menomate. Dobbiamo provare a convivere con questa situazione, pensare ad un positivo come ad un infortunato o ad uno squalificato. Smettere sarebbe una sconfitta, ci arrenderemo alla pandemia. Continuare è un'assunzione di responsabilità, noi vogliamo farlo seguendo tutte le normative e cercando di privilegiare la sicurezza dei calciatori e non il risultato sportivo. Ci tengo a precisare che la mia volontà di andare avanti non è dettata da alcun interesse economico, ma solo spinta da una grande passione per questo sport".
Molto sensibile è anche l'argomento della presenza del pubblico negli impianti sportivi. "Mi auguro che con i sacrifici richiesti dall'ultimo DPCM, i risultati a livello nazionale si vedano e tra un mese si possa riportare parzialmente con il giusto distanziamento le persone allo stadio, così da garantire alle società di rientrare parzialmente dei costi".
Al vaglio c'è una nuova iniziativa per i supporters. "Stiamo organizzando delle dirette streaming per i nostri tifosi, magari organizzandoci con qualche sponsor, in modo tale da garantire senza ulteriore costi a chi ad esempio ha già sottoscritto l'abbonamento di poter vedere le nostre gare".
Infine, un appello al governo. "Sono convinto che se riusciranno ad organizzare nel migliore dei modi la questione delle scuole, anche il calcio potrà andare avanti. La scuola è importantissima, ma anche l'attività sportiva lo è. Fare sport all'aperto è importante a livello fisico, e fare parte di una squadra lo è anche a livello sociale e di aggregazione".