JUVENTUS-FIORENTINA, è SFIDA INFINITA
Ci sono sfide nell’affascinante mondo del calcio i cui confini non sono dettati dalle bianche righe dei rettangoli di gioco, ma invadono anche altri “campi”. Molto spesso, protagonista di queste infinite sfide che prima avevano come teatro la famosa moviola e ora i social, è la Juventus: il match fra Juventus e Fiorentina, ne è un esempio lampante. Il confronto reale che vale i tre punti, quello sul campo, è finito con la vittoria netta dei bianconeri per 3-0, con due rigori di Ronaldo e rete finale di De Ligt, alla sua seconda gioia con la Juventus. Ma c’è un altro match che si sta prolungando ed è quello a colpi di Twitter e dichiarazioni post partita, in particolare sull’episodio che ha visto l’arbitro Pasqua assegnare un rigore quanto meno dubbio a Betancur per presunto fallo di Ceccherini, dopo averlo visto e rivisto al VAR. Una cosa è certa, Juventus-Fiorentina non aveva di sicuro bisogno di dichiarazioni al veleno e “frecciatine”: sappiamo bene che non corre buon sangue né fra le due tifoserie e a questo punto, neanche fra i due club. L’altro protagonista della polemica è stato Pavel Nedved, che aveva risposto all’affermazione di Rocco Commisso, il quale si diceva “disgustato” per i due rigori concessi alla Juventus e poi trasformati da CR7. Il presidente italo-calabrese della Fiorentina mantiene quindi fede alle dichiarazioni che fece quando arrivò alla guida della presidenza della “Viola”: difendere questi colori sempre e comunque.
La ricostruzione della vicenda
Per ricostruire la vicenda bisogna tornare a pochi giri di orologio dopo la partita dello Juventus Stadium, quando Rocco Commisso, intervistato a caldo, è andato completamente su tutte le furie, affermando che la Juventus non ha bisogno di essere aiutata, che con il suo parco giocatori da 350 milioni di dollari gli "aiuti" sono inutili e che sentiva letteralmente un sentimento di “disgusto” per il comportamento degli arbitri in questa sfida, ma non soltanto. A queste dichiarazioni aveva risposto prontamente Pavel Nedved: il vicepresidente della società supportata dal marchio Jeep, che non aveva fatto segreto di essere “stufo” di altre squadre che creano alibi e di sostenere che i bianconeri vincono sul campo, ha continuato affermando che la squadra di Sarri crea tanto gioco e tanto calcio e che i rigori a favore sono solo una conseguenza di questo modo di affrontare la partita. Commisso avrebbe gradito delle scuse da parte di Pavel Nedved e ha continuato la polemica ai microfoni del TG Rai Toscana, riaffermando con forza la sua posizione di “svantaggiato” rispetto alla partita contro la Juventus e che tre episodi in una sola partita sono troppi. Indubbiamente, quando gli errori avvengono a favore della Juventus, ampiamente considerata la favorita per la vittoria finale da addetti ai lavori e dalle scommesse calcio di Betway al 4 febbraio a quota 1,44, la cosa fa molta più risonanza e le indiscezioni si scatenano come non mai. Questa dinamica ha creato quasi una “psicosi” nei tifosi della Juventus, tanto da rifiutare volentieri un rigore a favore quando si tratta di episodi dubbi, onde evitare polemiche e contrasti.
Commisso un fiume in piena: torti non solo contro la Juve
Il presidente della Fiorentina ha poi approfittato della risonanza mediatica delle sue dichiarazioni post Juventus-Fiorentina per evidenziare altri episodi che non gli erano andati giù, in particolare nelle partite contro Inter e Genoa, per le quali il presidente viola recrimina ben due rigori non assegnati alla squadra di Iachini. Se andiamo a dare un’occhiata alla speciale classifica dei rigori a favore e contro, la Juventus occupa la quarta posizione, con otto rigori a favore e sei contro, mentre la Fiorentina di Iachini conta tre rigori a favore e cinque contro. Da questi dati emerge anche un dato importante da considerare: in testa a questa graduatoria che conteggia i rigori a favore, le prime quattro posizioni sono occupate dalle squadre del campionato che creano maggiori occasioni da goal, come Lazio, Roma, Atalanta e Juventus. Questa non vuole essere una “giustificazione” all’errore, ma un supporto alla statistica: più si entra in area di rigore avversaria, più si mette in difficoltà la difesa e l’arbitro. Inoltre, il presidente Commisso aveva invitato Pavel Nedved e tutto l’ambiente del calcio italiano ad accettare e a essere più sportivi e ammettere errori anche a proprio favore, così da placare gli animi, come era successo con Carlo Ancelotti in occasione del rigore concesso erroneamente a Mertens a Firenze durante Napoli-Fiorentina che aveva causato la sospensione per tre settimane dell’arbitro Massa e di Valeri (al VAR).
La cosa più importante sarebbe estrapolare i concetti maggiormente costruttivi da ogni situazione, quindi anche da questo tipo di vicende: l’appello di Commisso alla lealtà sportiva era doveroso e l'ammissione di un errore a proprio vantaggio avrebbe sicuramente abbassato i toni, rendendoli forse più simili al calcio inglese tanto amato dal CT della Nazionale Roberto Mancini, che lo cita sempre come esempio di correttezza e di veri valori dello sport. Una sfida come Juventus-Fiorentina non ha bisogno di strascichi del genere, né tanto meno che ex campioni del calibro di Pavel Nedved si mettano a fare polemiche con dirigenti e addetti ai lavori di altre squadre. Il calcio è un’altra cosa, forse, per certi aspetti, bisognerebbe prendere più esempio dalle categorie non professionistiche a volte, dove è la vera passione quella che conta e dove l’errore arbitrale è all’ordine del giorno e viene considerato parte del gioco come l’errore tecnico di un attaccante o di un difensore.