"La vittoria del Viareggio a Seravezza più di spada che di fioretto"
Le riflessioni di Giovanni Lorenzini: "Commovente incitamento dei tifosi bianconeri in tribuna"
CUORE DI ZEBRA
(Riflessioni, personaggi e curiosità del mondo calcistico bianconero viareggino)
IL PRIMO gol di Mattia Lucarelli con la maglia del Viareggio ha deciso il confronto di campanile sul terreno del Seravezza Pozzi. Partita intensa, giocata - come le condizioni climatiche esigevano - più di spada che di fioretto. I locali avrebbero potuto pareggiare nel picaresco finale con un paio di mischioni nell'area bianconera ma il Dio del pallone ha deciso diversamente, anche per una paratona da urlo sullo 0-0 di Cipriani.
Il migliore in campo? Era... in tribuna nel senso che il sostegno garantito alla squadra bianconera dal gruppo di ultras è stato ammirevole, per certi versi commovente: trascorrere due ore di una giornata da lupi a intonare cori per i bianconeri, a non far mancare neppure per un momento il sostegno alla squadra, è stato davvero da applausi. A proposito: gli Ultras, destinati alla gradinata scoperta, sono stati messi al riparo della tribuna coperta per la ragionevole dimostrazione di buon senso delle forze dell'ordine, coordinate dal dirigente del commissariato di Forte dei Marmi, Enrico Parrini.
Il resto l'hanno fatto i giocatori, inferiori sul piano fisico al Seravezza Pozzi, ma molto concentrati, soprattutto capaci - è il filo conduttore del rendimento offerto fino ad oggi dal Viareggio - di aiutarsi l'un con l'altro, con scalature, raddoppi, sempre con grande intensità e autorevolezza. Anche il Seravezza Pozzi ha fatto la sua parte (occhio a Bresciani e Biagi, due giovanotti di belle speranze) ma gli è mancato il guizzo vincente.
E ORA? La classifica è un babà se prendiamo in esame le premesse di inizio stagione: l'importante - come ha suggerito l'allenatore Carlo Bresciani - è non dimenticare mai la ricetta con la quale è stata affrontato il campionato: umiltà, concentrazione e forza del gruppo, uguale in campo va sempre una squadra e non undici giocatori sparpagliati che non leggono lo stesso spartito. Per il momento è una stagione da applausi: sarebbe bello che continuasse ad esserlo, senza smarrire la bussola, per aiutare la società a diventare più forte e solida.