FIORENTINA, come nasce la TRADIZIONE del COLORE VIOLA
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Storia e significato di colori e simboli della Fiorentina
La Fiorentina, nata dall’unione di tradizioni cittadine e passioni popolari, ha costruito nel tempo un’identità visiva inconfondibile. Il viola, il giglio e i richiami alla città di Firenze compongono un sistema di simboli che, ancora oggi, parla con forza alla tifoseria e alla cultura sportiva italiana. È interessante ripercorrere origini, cambiamenti e significati di questi elementi, perché in questo modo si può leggere anche la storia della società e della città che la ospita.
La comunicazione nel calcio moderno
Per inquadrare colori e simboli serve una premessa: nel calcio moderno la comunicazione vive di riferimenti trasversali, comparazioni, classifiche, ricerche. A volte, per esempio, studi e approfondimenti nati in ambiti affini allo sport professionistico, come le analisi pubblicate dai bookmakers online, diventano utili per comprendere come un club costruisca reputazione e linguaggio visivo. Nelle ricerche di settore emergono tabelle, paragoni storici, dati sul rendimento di allenatori e squadre: materiale utile per misurare anche il peso simbolico di certe scelte.
Quando si parla della classifica degli allenatori di Premier League, per esempio, l’obiettivo consiste nell’indicare un criterio di merito e di memoria storica: un modello di valutazione che, pur non riguardando direttamente la Fiorentina, indica come i segni identitari (colori, stemmi e nomi) finiscano per instaurare un collegamento con la percezione pubblica.
La tradizione del colore viola
Il viola della Fiorentina nasce da un episodio entrato nella tradizione del club: nelle prime stagioni la squadra giocava con divise bianche e rosse, colori legati alla città. Il racconto parla di un lavaggio che avrebbe alterato i tessuti e che avrebbe portato alla comparsa di quella tonalità particolare, subito riconoscibile.
Al di là dell’aneddoto curioso, si sa che il colore viola è stato scelto dal presidente Luigi Ridolfi nel 1929, in seguito ad una partita amichevole che si è svolta con il club ungherese dell’Ujpesti TE. Il colore di questa società calcistica era proprio il viola. In ogni caso, ciò che conta è il risultato: una colorazione unica, capace di distinguere la squadra in ogni campo.
Il significato del viola, nella cultura europea, rimanda a concetti come eleganza e creatività. A Firenze, città di arte e botteghe, di maestri della forma e del colore, questa sfumatura comunica con la memoria del Rinascimento e con l’idea di raffinatezza. La scelta cromatica, con il tempo, si è fusa con il soprannome “Viola”, al punto da diventare sinonimo stesso della società.
Il giglio di Firenze nello stemma della Fiorentina
Il simbolo del giglio è al centro dello stemma. Nella tradizione cittadina, la variante rossa su campo bianco (o viceversa, a seconda delle epoche) fa riferimento alla storia, ad assetti medievali, a trasformazioni istituzionali.
La Fiorentina ne adotta una versione stilizzata, inserita in una forma che negli anni ha ospitato sigle, cornici dorate, contorni moderni. Il messaggio rimane costante: il club rappresenta la città, ne porta il segno più riconoscibile, ne richiama fierezza e radici.
Il giglio, nei materiali ufficiali e nel merchandising, agisce come una vera e propria firma. Su sciarpe, bandiere e maglie speciali, lo stemma tiene insieme passato e presente: un tifoso, vedendolo, riconosce immediatamente l’appartenenza.
Dalle origini all’era moderna: stemmi e restyling
Nel corso dei decenni, lo stemma ha attraversato fasi diverse. Dalla grafica più complessa degli esordi a forme progressivamente semplificate, la società ha cercato chiarezza, leggibilità e coerenza su supporti digitali e fisici.
I dettagli hanno l’obiettivo di restituire una riconoscibilità immediata sugli schermi, sulla cartellonistica e sulle divise da gara, dai bordi più o meno sottili fino ai caratteri tipografici aggiornati.
Non si tratta, ovviamente, esclusivamente di una peculiarità estetica, dal momento che un marchio sportivo necessita di stabilità, ma deve anche restare funzionale. Tutte le occasioni, comprese le ricorrenze speciali, richiedono una certa attenzione alla grafica e ai simboli, senza perdere l’ancora visiva del viola e del giglio che caratterizzano la squadra.
Scritto da La Redazione il 20/09/2025







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