Ecco l'ANNUNCIO: scopriamo chi è il nuovo DIRETTORE SPORTIVO del club
La Folgore Segromigno affida l'incarico a Piero Lencioni

La Folgore Segromigno presenta il nuovo Direttore Sportivo Piero Lencioni per la stagione 2025/26.
Ecco l’intervista al nuovo DS, in cui si parla di Prima Squadra e di Juniores, ma anche di scuola calcio.
Direttore come è arrivato alla Folgore Segromigno? “Sono qui per una coincidenza di eventi. La società per la quale lavoravo per strategie societarie ha deciso di chiudere con le squadre più grandi. Io avevo un rapporto con il mister Pietro Belmonte che si era consolidato durante l'anno, per la correttezza con cui abbiamo affrontato da squadre rivali certe situazioni. A fine stagione quindi ero fermo, mentre la Folgore cercava un responsabile per le squadre maggiori. Un incontro che per me doveva essere solo una cortesia si è trasformato nel giro di ventiquattro ore in una collaborazione”.
Una decisione quindi fulminea! Cosa la ha convinta ad accettare la nuova società? “Sono rimasto colpito dall'entusiasmo dei dirigenti e dalla chiarezza del presidente Giannini. Ho ritrovato amici come Beppe D’Olivo e conosciuto Antonio Monti: con loro mi trovo perfettamente a mio agio perché si parla di mezze ali e non di braccetti, di cambio di gioco e non “da quinto a quinto”. Ho trovato un gruppo di lavoro già brillantemente avviato dal presidente Giannini che è riuscito a confermare gli allenatori Belmonte, per la Seconda Categoria e Paolo Providenti per la juniores. Non deve essere stato facile, sono due persone di altissimo profilo con richieste da altre squadre. I due allenatori hanno deciso di rimanere garantendosi le prestazioni di un buon numero della rosa giocatori dello scorso anno. Inoltre ho conosciuto altre figure come lo scrupoloso dirigente Mazzoni e l’ottimo preparatore atletico Francesconi”.
Quali saranno i suoi compiti principali per questa stagione? “Nello specifico per la Seconda Categoria e per la Juniores, sto cercando di completare le rose delle due squadre secondo le indicazioni che i due tecnici hanno dato e devo dire che non è così difficile: tutte le sere incontro tre o quattro ragazzi che vengono a ragionare con noi della Folgore Segromigno e qualche profilo di rispetto ha già dato la sua disponibilità. In generale, voglio rendere strutturato e completo questo gruppo di lavoro. Mi sto indirizzando a creare un team con due capo allenatori, ogni allenatore ha a disposizione un aiuto, un preparatore atletico in comune, un accompagnatore e un preparatore dei portieri”.
A questo proposito, che tipo di collaborazione ci deve essere secondo lei tra Seconda Categoria e Juniores? “Queste due realtà dovranno interagire con una certa fluidità fra le rose per garantire la crescita di qualche ragazzo più giovane, senza perdere di vista i risultati”.
Quali sono gli obiettivi sportivi della società? “Noi saremo molto contenti se potessimo arrivare a una comoda salvezza con la Seconda Categoria, mentre con la Juniores faremo sicuramente bene, quindi non ci poniamo limiti. L'obiettivo principe è comunque divertirsi con serenità, creando un ottimo ambiente sportivo e cercando di far crescere i ragazzi più giovani portandoli a partecipare a un campionato di un gradino superiore, per poi vederli decollare”.
La Folgore Segromigno però ha anche una scuola calcio molto ampia e strutturata. “Esatto, e questo tipo di organizzazione mi è familiare anche da esperienze passate. Vorrei portare un contributo alla crescita di tutto il movimento Folgore, non solo della prima squadra ma anche di tutti i tesserati”.
Cosa ci può dire della sua precedente esperienza e carriera? “Il calcio per me è sempre stata una grande passione. Giocavo per ore facendo semi rovesciate nel portone del garage! Però, quando ho cominciato con la Nova Juventus di Luporini mi sono accorto subito dei miei limiti, ero troppo lento e avevo la soglia del dolore molto bassa. Un infortunio mi ha fermato, ma onestamente era solo questione di tempo. A ventiquattro anni ho cominciato ad allenare aiutando mio fratello Claudio a Sant'Alessio e da allora non ho più smesso. Ho conseguito il patentino di Terza Categoria (odierno Uefa B), poi sono passato all'Atletico Lucca di Serantoni-‘Traliccio’-Tuccori. Lì ho potuto allenare il meglio del calcio giovanile lucchese e imparare una organizzazione societaria che ancora dopo 35 anni rimane per me un modello da seguire. Sono stato legato a più riprese con la Pieve San Paolo, allenando dagli Esordienti alla Seconda Categoria e rivestendo il ruolo sia di Allenatore sia di Direttore Sportivo. Lì abbiamo compiuto un vero miracolo: partendo dagli insegnamenti dell’Atletico, siamo partiti con 40 bimbi e siamo arrivati a più di 200, conquistando il diritto alle Regionali sia con gli Allievi che con i Giovanissimi. Spero a Segromigno di lasciare un'impronta importante e simile come mi è successo in tutte le società con cui ho collaborato, di sicuro mi impegnerò al massimo”.
