Ricordate "IL BIONDO"? E' un'autentica LEGGENDA del CALCIO TOSCANO
Romano Fantozzi, un grande uomo di calcio, premiato a Chiesina Uzzanese
Lunedi scorso nella centralissima piazza Vittorio Emanuele a Chiesina Uzzanese, durante la serata dedicata alle Eccellenze chiesinesi, l'amministrazione comunale ha voluto premiare i cittadini che si sono distinti particolarmente in ambito sportivo, lavorativo e professionale oltre a consegnare attestati ai nuovi nati, alle coppie sposate da almeno 50 anni ed alle attività più longeve presenti sul territorio di Chiesina Uzzanese.
Fra le persone che hanno avuto ricevuto tale riconoscimento spicca un'autentica leggenda del football del Granducato. Stiamo parlando di Romano Fantozzi, da Altopascio che nel lontano 1970 iniziò la sua lunga, onorata ed apprezzata carriera di dirigente sportivo come responsabile del settore giovanile del l'US Chiesina Uzzanese.
Nella stagione 74/75 il passaggio all' Altopascio in veste di direttore sportivo e segretario. Un doppio ruolo che ricoprirà anche al suo ritorno al Bramalegno dal 1978 al 1984. Quindi la parentesi alla Pistoiese con la mansione di segretario del settore giovanile e della prima squadra.
La seconda metà degli anni 80 è contraddistinta da un paio di campionati vinti al servizio dell'Altopascio. Uomo di scrivania, perfetto conoscitore delle carte federali, impreziosisce il proprio palmares con la doppia promozione ottenuta con la Larcianese dei record (91/92 e 92/ 93) a cui fa seguito la quadriennale e gratificante collaborazione con l'Intecomunale Monsummano col ritorno degli amaranto in Promozione Le altre tappe sono Orentano, Quarrata e Pescia Poi ancora Quarrata, la Larcianese in Quarta Serie, e sul finire di carriera, un paio di annate al Fucecchio e tanto tempo dedicato al settore giovanile del Tau Calcio,
Alla premiazione c'erano alcuni suoi fedelisssimi pretoriani, fra cui Alessandro "Paletta" Romani e Davide Perniconi. Particolarmente emozionato il diretto interessato al momento di ricevere dal sindaco Fabio Berti l'attestato di merito sul quale si legge: "A chi in mezzo secolo ha seguito il gioco del calcio pensando solo al bene dei ragazzi, formandone il carattere. Un prezioso lavoro svolto con passione e competenza. Grazie, grande Biondo".