"OFFESE RAZZIALi all'AVVERSARIO": 10 TURNI di SQUALIFICA a un RAGAZZO!
E' successo nel campionato Giovanissimi B Under 14 di Merito durante la partita Ghiviborgo-Madonna dell'Acqua
Raramente in tanti anni di calcio abbiamo visto una sanzione così pesante nei confronti di un tesserato a livello giovanile. E così con un po' di stupore ecco il provvedimento uscito sul bollettino numero 44 della Delegazione provinciale FIGC di Lucca.
Squalifica per dieci gare effettive per un ragazzo (E.C.) del Ghiviborgo per quanto successo domenica scorsa in occasione della gara tra i padroni di casa e il Madonna dell'Acqua, valevole per il campionato Giovanissimi B Under 14 di Merito.
Una sanzione durissima che il Giudice Sportivo si è visto costretto a dare dopo aver letto il referto dell'arbitro: "Per aver pronunciato espressione di matrice razzista nei confronti di un calciatore avversario". Ecco la motivazione. tre giornate di squalifica invece per D.A., il centravanti del Madonna dell'Acqua "per condotta violenta nei confronti di un avversario".
Ma cosa è successo? E' l'allenatore del Madonna dell'Acqua Adriano Tocchini a raccontare i fatti a TOSCANAGOL. "Premetto che ero a circa 40-50 metri dall'azione incriminata e che si è giocato in un pantano e in condizioni di visibilità precarie. Eravamo a circa dieci minuti dalla fine del primo tempo e c'è stato un contrasto tra il nostro attaccante e un giocatore avversario. C'è stato qualche spintonamento tra i due e poi ho visto l'arbitro estrarre il cartellino rosso per entrambi. I ragazzi sono stati accompagnati fuori e la cosa è finita lì. Nell'intervallo quando siamo rientrati ho chiesto al nostro ragazzo cosa fosse successo: lui però si è chiuso in sè stesso e non ha risposto".
La partita è stata poi interrotta al 4' del secondo tempo sul punteggio di 2-1 per il Ghiviborgo per impraticabilià di campo. "Non si vedeva più niente, il campo era una poltiglia, era pericoloso per i ragazzi continuare a giocare. Quando siamo rientrati definitivamente negli spogliatoi sono andato dall'arbitro per chiedere cosa fosse successo nell'episodio della doppia espulsione perchè c'era qualcosa che non mi quadrava. L'arbitro mi ha spiegato che il mio giocatore aveva reagito a un qualcosa che gli era stato detto e che avrei letto tutto sul bollettino della Giustizia Sportiva. Non ho più visto Dioum da domenica: la mamma mi ha chiamato per dirmi che aveva un problema a un ginocchio e non si è allenato. Ho letto poi il bollettino FIGC mercoledì sera e allora ho capito tutto".
Tocchini descrive Dioum come un ragazzo d'oro. "Non è la prima volta che viene additato per il colore della sua pelle. Quest'anno è già successo in un'altra partita e allora io ho chiamato l'arbitro e fatto interrompere la gara se la cosa proseguiva. A lui ho sempre detto questo, di alzare la mano e fermare il gioco se succedevano queste cose che sono insopportabili. Stavolta invece ha sbagliato reagendo. E' il secondo anno che lo alleno e posso dire che si è sempre comportato bene. Non è un ragazzo rissoso. Spero di vederlo domani all'allenamento per parlarci e rasserenarlo un po'".
L'allenatore del Madonna dell'Acqua è amareggiato. "Sono vent'anni che alleno e mai ho visto una squalifica così pesante in un campionato giovanile. L'arbitro ha sentito tutto e lo ha scritto nel referto. Sono cose che dispiacciono, non voglio colpevolizzare nessuno, ma sono storie che non devono accadere sui campi da gioco o nella vita di tutti i giorni. Io ho insegnato sempre la disciplina ai miei ragazzi e non ho mai avuto un espulso fino a domenica scorsa. Dioum ha sbagliato. non si reagisce, però non era la prima che doveva subire certe cose".
Nessun commento al momento sulla vicenda da parte del Ghiviborgo. Proprio mentre scriviamo questo articolo il club della Media Valle del Serchio sta valutando i fatti per capire tutti i contorni della vicenda. "Vogliamo ricostruire tutto - dice a TOSCANAGOL il segretario generale Emilio Volpi - perchè è uno storia sicuramente brutta e eclatante come sanzione, certo non usuale nel calcio giovanile. Stiamo cercando di sapere tutto quanto, prima di pronunciarsi o pensare anche di fare un ricorso. Non vogliamo condannare nessuno prima di sapere bene le cose. E' chiaro che se il nostro ragazzo ha sbagliato nè pagherà le conseguenze, ma stiamo attenti ai facili processi".