A VAGLI il calcio riparte dal "maestro" Gabriele VANNI
Il sessantasettenne tecnico si racconta tra ricordi ed aneddoti
Vai alla galleriaC'è una nuova società a Vagli: parteciperà infatti al prossimo campionato di Terza Categoria l'ASD Sporting Vagli, che avrà come Presidente Alessandro Franchi, il quale sarà affiancato dal Vice Presidente Carlo Franchi, dal Segretario e Tesoriere Greta Cagnoni e dai Consiglieri Oscar Orsetti ed Adolfo Orsetti.
A guidare la "rinascita tecnica" del calcio a Vagli è stato chiamato invece Gabriele Vanni, sessantasettenne nativo di Filicaia di Camporgiano, nel calcio da oltre cinquant'anni. Proprio lui ci racconta come è nato questo nuovo sodalizio. "L'ASD Vagli, che avrebbe dovuto disputare il campionato di Seconda Categoria, non si è iscritto. Così un nuovo gruppo ha cercato di riformare una squadra del paese, ed hanno chiamato me per costruirla e poi per allenarla. Ci siamo iscitti all'ultmo tuffo, con una oggettiva difficoltà per allestire la rosa. Conosco molti calciatori, ma diversi di loro hanno dovuto dirmi di no perché avevano già firmato con altre società o dato loro la parola. Ad oggi ho sedici elementi, ai quali aggiungeremo presto qualche svincolato. Gradualmente voglio formare una squadra sotto tutti i punti di vista, le motivazioni per fare bene sono tante e venderemo cara la pelle, facendo di necessità virtù".
Il trainer non vuole sentir parlare di obiettivi. "Se qualche stagione fa mi avessero fatto questa proposta, quasi sicuramente avrei rifiutato, ma oggi, con i miei anni, sono felice di aver sposato questo progetto. Siamo l'ultima squadra iscritta al campionato, fortunatamente riposeremo alla prima giornata, potendo così sfrutturare più tempo per prepararci meglio. Non so che livello tecnico potremo offrire, ma so che sto parlando con ragazzi seri, che mi ascoltano, e sono molto contento dal punto di vista comportamentale. Abbiamo, ad esempio, un Presidente che non ha mai svolto questo ruolo, tutti qua si sono affidati a me e li ringrazio pubblicamente. Voglio provare a fare le cose giuste, portando avanti innanzitutto il fair-play, e provando poi a dare del filo da torcere a tutti in campo".
La carriera di Vanni, ex poliziotto adesso in pensione, è un mare magnum di ricordi. "Ho vissuto gli ultimi dieci anni della mia carriera a Castelnuovo Garfagnana come Responsabile del Settore Giovanile, prima ho allenato tantissime prime squadre: penso a Pieve Fosciana, Vorno e San Pietro a Vico in Prima Categoria, ad esempio, o Molazzana, Gallicano e Virtus Camporgiano in Seconda ottenendo la promozione. Inoltre, ho guidato in due momenti differenti il Coreglia, dopo averci giocato dal 1981 al 1984, realizzando sessantasei reti in tre stagioni e vincendo per due volte il titolo di capocannoniere".
Proprio all'esperienza da calciatore al Coreglia è legato uno dei suoi ricordi più belli. "Arrivo a Coreglia nel 1981, lì avevo tanti parenti, la soietà aveva fondato la squadra la stagione precedente. L'ultima di campionato vede di fronte noi, primi in classifica, e Piano di Coreglia, secondo ed attardato di un punto. A noi bastava il pareggio ma, davanti a quattromilacinquecento persone, a tre minuti dalla fine segno il goal che ci regala tre punti e promozione. Tutti a fine gara si tennero come ricordo la maglia, la mia numero 7, invece, strappata dagli avversari per trattenermi mentre andavo verso la porta, la tenne il mio allenatore dell'epoca, Costantino Berlingacci, con la promessa di ricucirla. Quarant'anni dopo quella partita, tutta la squadra si è ritrovata a cena e l'allenatore mi restituì la mia maglia. Dopo due mesi Berlingacci si è spento, e questo suo dono, che custodisco con affetto immenso, l'ho visto davvero come un forte segnale".
Il tecnico parla con orgoglio e a ruota libera del suo passato. "Sono nato calcisticamente nel Pieve Fosciana, poi a sedici anni passai al Ponte a Moriano dopo essere stato vicino alle giovanili della Lucchese. Ho giocato per tre anni nella Rappresentativa Under 20 di Lucca, arrivando l'unica volta nella storia terzi in Italia, con tantissimi elementi provenienti dalla Garfagnana. Ho giocato negli amatori fino a sessantadue anni, poi mi sono dovuto operare all'anca ed ho smesso".
C'è un dato nella sua carriera da allenatore che inorgoglisce Vanni. "In trentatré anni in panchina, non sono mai stato allontanato, e di questo ne vado davvero fiero. Ho svolto per trentacinque anni la professione di poliziotto e sono dell'idea che una certa linea e signorilità va sempre portata avanti, bisogna sapere vincere e saper perdere".
Infine, un ultimo aneddoto. "Ad inizio anni 2000 sono stato tra i fautori per portare la Nazionale Italiana Cantanti allo Stadio 'Porta Elisa' di Lucca. Io a cinquant'anni scesi in campo, e contribuii ad organizzare un evento che portò all'Unicef quarantamila euro, ed è un qualcosa che ricordo sempre con affetto e che mi diede grandissima soddisfazione".
Galleria fotografica