L'ARBITRO convalida il GOL, ma l'ATTACCANTE non poteva CALCIARE ancora
Sul calcio di rigore la palla aveva colpito la traversa e il regolamento parla chiaro...

Ancora un episodio con gli arbitri al centro dell'attenzione e qua si va sul piano prettamente regolamentare. E' accaduto ieri a Gavinana (Pistoia) nel recupero della 22^ giornata nel girone F della Seconda categoria tra Montagna Pistoiese e Mezzana conclusasi sul punteggio di 1-1.
E' il vice presidente dei padroni di casa Alessandro Petrollini a raccontarci l'accaduto. "E' succesa una cosa che sinceramente ci lascia quantomeno perplessi ed anche un po' arrabbiati. A metà del secondo tempo l'arbitro Ardit Perndojaj della sezione di Firenze ha fischiato un calcio di rigore a favore degli ospiti. Non entro nel merito della assegnazione: se c'era o meno non ci interessa, rispettiamo la decisione".
Il problema è nato però dopo. "Esattamente, e direi che quello che è successo ha dell'incredibile. Il giocatore ospite (Tempestini ndr) ha calciato il rigore con la palla che ha battuto sulla traversa ed è tornata in campo, abbondantemente dentro la linea. L'arbitro ha fatto proseguire l'azione, sul pallone è arrivato per lo stesso calciatore che l'ha ribadita in in porta, segnando il gol che l'arbitro ha convalidato".
Il regolamento però vieta questa situazione. L'articolo 14 dice espressamente che... "se, dopo l’esecuzione del calcio di rigore: - chi lo ha eseguito tocca il pallone di nuovo prima che questo sia stato toccato da un altro calciatore: • sarà assegnato un calcio di punizione indiretto (o diretto, in caso di fallo di mano)".
L'arbitro stavolta però si è comportato diversamente. "Tra lo stupore generale - continua Petrolini - ha convalidato il gol. Le proteste ovviamente non sono mancate, ma lui è andato avanti con la sua decisione. Dopo alcuni minuti non sapendo più come giustificarsi ha detto che la palla era entrata subito!!!! Perché dunque, ha fatto continuare il gioco? Sapeva benissimo che non era così".
Questa la considerazione finale del dirigente pistoiese. "Quello che più amareggia è la mancanza di autocritica e ostinazione di fronte ad una situazione così evidente. Sbagliare è umano, ammettere di aver fatto un errore non è debolezza, anzi sarebbe segno di grande onestà e personalità, purtroppo questo non avviene quasi mai".
