BONGIORNI racconta il suo DIVORZIO con il CGC CAPEZZANO
"Il presidente Coli mi ha detto che ero troppo professionale per loro. Io ho sempre rispettato i ruoli e lavorato per il bene della società"
Antonio Bongiorni non ci sta e dopo aver letto il comunicato del Cgc Capezzano (LEGGI QUA), chiede di fare alcuni chiarimenti. Il suo annuncio (LEGGI QUA) del divorzio con il club versiliese aveva destato tanto rumore negli ambienti del calcio giovanile regionale.
"Io sono venuto via - dice a TOSCANAGOL - per divergenze con il presidente nel colloquio che abbiamo avuto lo scorso 23 Dicembre, presente il responsabile del settore giovanile Andrea Motroni. E' stato Coli che mi ha detto di chiudere il rapporto perchè mi ha ritenuto... troppo professionale per la loro società..."
Bongiorni aveva chiesto un colloquio a Coli il giorno precedente per chiarire alcune questioni. "Erano emersi alcuni problemi sul mio lavoro. Ad esempio il discorso dei ragazzi portati in prova presso alcuni club professionistici: il presidente mi ha detto che non era al corrente di queste cose. Io invece sono sempre passato attraverso Andrea Motroni, in quanto responsabile. Lui ha detto che dovevo dirglielo direttamente, io invece ho rispettato i ruoli".
Bongiorni spiega che "mi sono sempre trovato bene in società in questo anno e mezzo. Da quando sono arrivato abbiamo vinto due campionati, un titolo regionale e partecipato con la Under 18 alle finali nazionali. Abbiamo vinto tre titoli del SETTEMBRE LUCCHESE alcuni mesi fa. Credo di aver svolto il mio ruolo con professionalità e con rispetto delle regole. Non credo ci sia niente da dire sulla qualità delle squadre allestite".
L'esperto talent scout aggiunge rammaricato che "se il motivo per cui si solleva dall'incarico una persona dopo aver profuso tanta professionalità, e questo è riportato anche nel comunicato, le conclusioni traetele voi".
E' da chiarire anche il fatto che negli ultimi tempi circolavano alcune voci su un disimpegno di Bongioni a Capezzano e il possibile passaggio ad un'altra società. "Io non fatto mancare niente fino in fondo a livello professionale. Ho fatto tutto quello che era il mio impegno settimanale, seguendo sempre le squadre. Sono andato a vedere anche le avversarie del turno successivo e questo l'ho fatto per mia scelta professionale. Ho portato parecchi ragazzi a "provare" in tanti clubs professionistici".
Quindi smentisce che stava già lavorando per altre società. "Ma quando mai. Se parlare con degli amici che mi hanno chiesto dei consigli, è lavorare per loro, cosa vuol dire? Ho tanta esperienza ed amicizia nel calcio, con oltre 45 anni di attività. Non accetto che venga infangata la mia persona con questi discorsi".
Quindi lei avrebbe proseguito la sua collaborazione a Capezzano. "Certamente, sono andato dal presidente per chiarire le cose e ho trovato un qualcosa, probabilmente a livello personale, che non andava bene. Mi dispiace che Coli mi abbia rimproverato di non aver direttamente detto a lui le cose, mentre io invece rispettavo i ruoli".
E ora cosa farà? "E' chiaro che mi guarderò in giro e fino a che, testa e fisico me lo consentiranno, cercherò di essere utile con la mia esperienza. Purtroppo in questo mondo tante malelingue parlano senza sapere i fatti. Sarò io a dire basta quando mi renderò conto di non essere più utile a questo sport che tanto mi ha dato, fatto conoscere e apprezzato".
Poi una postilla finale. "Io vivo del mio bene e non del male degli altri".