La società è vicina a tutta la ASD Rondinella Marzocco, specie ai giocatori che sono stati lesi in modo vergognoso e violento. La società si rende disponibile a collaborare al fine di andare infondo alla questione per identificare coloro che hanno scambiato un pomeriggio di sport per sfogare e sfociare in una delinquenza ingiustificata che è già al vaglio delle autorità competenti. Fiesole non è, e non sarà mai, luogo di aggregazione per questi soggetti, e diffida ogni tipo di violenza. Porgendo ancora solidarietà alla società biancorossa, tutta la famiglia del Fiesole Calcio è unita e coesa nel perseguire questi individui distanti anni luce da ciò che nutre la passione che ci accomuna: il gioco del calcio".
VERGOGNA, CALCIATORI e GENITORI aggrediti e picchiati dopo la PARTITA
E' successo al "Poggioloni" di Caldine al termine della partita Fiesolecalcio-Rondinella Marzocco degli Juniores provinciali
Ci risiamo. Non è bastato vivere un periodo di assoluta tristezza come quello del covid 19 per "cambiare" qualcosa nell'animo e nella cultura dei tanti. E così nel prime domeniche di una ripartenza che tutti ci auspichiamo sia quella definitiva, ecco una brutta storia che dobbiamo ancora una volta raccontare. E' accaduta a Firenze, o meglio a Fiesole, durante e al termine della gara degli Juniores provinciali tra Fiesolecalcio e Rondinella, vinta dagli ospiti grazie a un rigore assegnato a tempo scaduto dall'arbitro. Animi accesi in campo, ma soprattutto fuori e poco dopo ecco il patatrac. All'uscita dallo spogliatoio del "Poggoloni" delle Caldine, calciatori, tecnici e dirigenti della Rondinella sono stati attesi da circa una quarantina di "personaggi" (non sappiamo come definirli in altra maniera) con caschi e bastoni che hanno aggredito anche i genitori "avversari" che erano in attesa.
Due ragazzi della Rondinelli sono finiti al Pronto Soccorso (uno con un ematoma allo zigomo, l'altro per un problema a un ginocchio) e solo l'intervento dei carabinieri ha sedato gli animi. "A che punto siamo arrivati - ecco quello che ha scritto Domenico Cecconi, allenatore della Rondinella Marzocco Juniores - per una partita di calcio giovanile provinciale a fine partita e fuori dagli spogliatoi e dallo stadio essere aggrediti da dover andare al pronto soccorso e chiamare ambulanze e carabinieri. Ma questo é sport??? Vergognatevi".
Poi in un altro post, lo stesso Cecconi ha voluto chiarire alcune cose. "...se è vero che ci hanno aggrediti fuori il cancello, tra li aggressori erano perfettamente riconoscibili alcuni personaggi che fino a poco tempo prima alimentavano gli animi in campo durante la partita- Personalmente credo che una parte di responsabilità sia da attribuire anche a chi, conoscendo certi soggetti ed avendo inevitabilmente intuito quello che stava per accadere, non ha nulla per evitare che accadesse il pericolosissimo atto di violenza. Se hai trenta persone sugli spalti e cento dopo la partita fuori dal cancello, qualcuno della società ospitante doveva chiedersi quanto meno il perchè e tutelarci maggiormente. Ora mi aspetto la totale collaborazione nell'individuazione dei responsabili, perchè in una località così piccola come "le Caldine" non faccio fatica a credere che sia molto più semplice che in città. E poi voglio giustizia perchè per pura fortuna ce la siamo cavata con contusioni e una sensazione che faccio fatica a descrivere e non voglio nemmeno pensare a qeullo che ora è lo stato d'animo dei miei ragazzi e dei loro genitori. Purtroppo la cronaca ci insegna che certe azioni possono diventare drammatiche e voglio sapere cosa aspettiamo a prendere provvedimenti seri e soprattutto le dovute contromisure".
Questo il racconto in un comunicato fatto uscire dalla Rondinella Marzocco, a firma del presidente Lorenzo Bosi:
"Ieri è stata una pagina nera per lo sport e in particolare per la nostra società. Al termine della partita fra Fiesole Calcio e Rondinella Marzocco del campionato juniores, un gruppo di delinquenti armati di mazze e caschi, ha aggredito, con violenza inaudita, i nostri atleti accompagnati dal proprio mister e dai genitori. Due ragazzi sono finiti all’ospedale e altri, genitori compresi , sono stati colpiti a più riprese. Perfino una madre è stata gettata a terra.
Nel condannare nel modo più fermo l’episodio chiediamo alle forze dell’ordine di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per risalire ai responsabili di questa vergognosa aggressione. Chiediamo alla FIGC di intervenire in modo adeguato per prendere i provvedimenti sanzionatori opportuni. Chiediamo al Fiesole Calcio di fare i nomi dei partecipanti al raid (alcuni sono giocatori tesserati).
Ai nostri ragazzi, vittime di questo atto vile, alle loro famiglie e al nostro mister va un grande abbraccio con la certezza che la società intraprenderà tutte le azioni possibili, in ogni sede, affinché i responsabili paghino per questo incomprensibile atto".
Da parte sua il Fiesole Caldine non si nasconde e in un comunicato prende nettamente le distanze da quanto è accaduto. "Il Presidente Giampiero Niccoli, i Vicepresidenti Giorgio Dini e Claudio Conticini, il Direttore Generale Jacopo Silei, tutto il consiglio direttivo e lo staff tecnico della squadra Juniores con i Mister Sabj Lembo e Gabriele Caldieron, il DS Marco Panerai assieme al Team Manager Emanuele Germinario e al preparatore Luca Montini del Fiesole Calcio prendono totalmente le distanze dai fatti gravissimi "ed incresciosi avvenuti fuori dal cancello del nostro impianto quest’oggi al termine della gara disputata. Un azione violenta mossa da un gruppo di delinquenti.