"RIPARTIRE con certezze, ma abbiamo tante DOMANDE senza RISPOSTA"
Intervista tra presente e futuro con il segretario dell'Atletico Lucca Matteo Landucci
Dopo che il Governo ha varato le nuove regole e si intravedono piccoli segni di speranza per la ripartenza, ecco ai microfoni di TOSCANAGOL l'intervento di Matteo Landucci, da questa stagione segretario dell’Atletico Lucca.
Cosa pensa di questo periodo di obbligato e forzato stop per il calcio giovanile? "Sono stati mesi duri e stressanti, l’emergenza che ci ha colpito ha investito tutti i settori del nostro Paese cambiando radicalmente il nostro modo di vivere sotto tutti i punti di vista; un periodo che oltre all’apprensione per la salute e per tutte le attività professionali ha creato per l’attività sportiva un vero e proprio ribaltone. Riferendomi al calcio è stato decisamente un duro colpo per l’intero movimento e i nostri ragazzi hanno vissuto momenti difficili tra allenamenti svolti singolarmente, protocolli rigidi a cui attenersi e interruzioni improvvise dell’attività dovuta ai periodi di alternanza della zona rossa che ha colpito la nostra regione senza peraltro poter svolgere nessuna gara o manifestazione ufficiale".
Ora il futuro sembra meno cupo viste le decisioni del Governo di pochi giorni fa. Come vede la situazione del momento? "Sembra che per fine mese, inizi di Maggio si possa sperare nella tanto e sospirata ripartenza; le società si sono dovute adattare alle conseguenze del Covid 19 e anche noi abbiamo sempre dato il massimo per rispettare le regole e preservare un minimo di attività sportiva ai nostri ragazzi nel rispetto dei protocolli, ma le difficoltà sono state enormi sia dal punto di vista organizzativo che economico e il conto che dovremo pagare per questa emergenza sanitaria sarà sicuramente salato".
Avete proseguito gli allenamenti anche in questo periodo? "Certamente e ci tengo a sottolineare che lo abbiamo fatto per dare un segnale importante in chiave sociale: come ho detto prima il rispetto del protocollo e l’obbligo di togliere ai ragazzi la gioia della partitella finale ci impongono, di fatto, di concedere loro solo qualche palleggio, unito ad una sana corsetta e a varie esercitazioni individuali e siamo consapevoli che calcisticamente non sia molto, ma comunque sia determinante per aiutarli e continuare a stimolarli nel proseguo dell’attività perché il calcio resta il gioco più bello del mondo; oggi questo spiraglio di luce in fondo al tunnel ci consente di sperare di tornare alla normalità quanto prima".
Cosa serve a suo avviso per ripartire? "Innanzitutto serve una ripartenza vera e sicura dove la salute sia messa al centro di tutto e credo che sia il momento di avere risposte concrete e di fatti nella speranza che il Covid 19 ci dia un po’ di respiro; unitamente a questo come già detto dal nostro Presidente della Toscana Mangini nei vari incontri che abbiamo avuto, sarà importante attivare e ben definire da parte degli organi competenti un processo che metta al centro di tutto la sostenibilità di una ripartenza nella parte che riguarda i ristori, altrimenti corriamo il serio pericolo che qualche società non rimanga in vita".