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E lo SPOGLIATOIO continua MALINCONICAMENTE a restare VUOTO...

Questo è lo spazio magico per chi vive il calcio, "spettatore" metaforico di un mondo

"È una riflessione in risposta a tanti discorsi sul calcio e sul fatto che in questo momento non è importante fermare il calcio o lo sport in generale. Lo sport non si limita mai al momento della gara comprende tantissimi altri aspetti che fanno parte della crescita. Chi ha praticato uno sport soprattutto di squadra sa cosa vuol dire lo spogliatoio. Nel calcio poi è un ambiente a sé sacro direi".
 
Con questa introduzione Isabella Tamburini, docente alle scuole superiori e nello sport tutor scolastico, da questa stagione responsabile della scuola calcio del Perignano, ci invia un suo bellissimo e originale articolo che ha come protagonista... lo SPOGLIATOIO.
 
E anche questo fine settimana sei rimasto vuoto e pulito. Che poi a pensarci bene è una condizione così innaturale per te!. Sei abituato alla confusione, al vociare, all’adrenalina del prima della partita, al turbinio di emozioni del dopo: la gioia della vittoria, la rabbia della sconfitta e tutte le sfumature possibili che stanno in mezzo.
 
Ospiti squadre di ogni età e per ogni età rappresenti qualcosa di diverso. All’inizio i più piccoli ti temono; per loro sei una sfida, una scoperta. Vengono da te timidi, le prime volte entrano con le mamme, si perdono nei tuoi spazi. Poi però imparano a conoscerti ed insieme a te conoscono i loro compagni di squadra. Da lì in poi diventerai uno spazio tutto loro, insieme all’incubo dei genitori.
 
Si perché tu non sai quanto freddo fa ad aspettare fuori… E nemmeno immagini quante magliette, mutande e calzini vengono scambiate nei borsoni o si perdono sotto le tue panche. Ma fra migliaia di indumenti persi assisti alla costruzione di una squadra e al trovarsi e ritrovarsi di amicizie belle e forti che vivranno anche fuori dai tuoi spazi, anche quando le squadre verranno cambiate.
 
Il tuo è uno spazio magico per ogni età, un prolungamento dell’esperienza vissuta in campo, ma a differenza di quest’ultima è intima e riparata. Avrai assistito a litigate furiose, ma anche ad abbracci forti, a lacrime e singhiozzi di gioia e di rabbia. Avrai riso agli scherzi che il buontempone di turno avrà escogitato. Per non parlare delle confidenze, dei moduli di gioco o degli scambi di figurine.
 
Quante cose potresti raccontare e chissà quanto ti mancano adesso. Spero tanto, per te e per noi tutti, che resterai ancora per poco così pulito e vuoto. Ho voglia di rivederti sporco di fango, con i calzini dimenticati nei posti impensabili e con i genitori infreddoliti ad aspettare fuori.
 
Sia chiaro; so bene che viviamo un momento particolare… la situazione è seria, anzi è molto grave. E’ una situazione che porta via per sempre nonni, zii e genitori, ma porta via anche pezzi di vita a chi rimane.
Per questo spero che si torni presto a giocare. Non solo per il campo, per le partite o per i campionati, ma per riprendere quel pezzo di vita così importante. Perché poi alla fine, le partite più importanti si giocano da te e da te si ottengono le vittorie più belle, quelle che dicono ai bambini che stanno crescendo; come rifarsi il borsone senza perdere niente o legarsi le stringhe senza che si sciolgano subito.
 
Ma da te a pensarci bene vincono le squadre di ogni età, anche quando fuori, sul campo, hanno perso. Le amicizie trovate resteranno anche dopo la fine dei campionati, anche dopo aver cambiato squadra. Sono amicizie che resteranno per sempre e insieme faranno parte della magica squadra dello spogliatoio.
 
Isabella Tamburini
 
fonte http://www.piccolicalciatori.it/
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  Scritto da La Redazione il 19/11/2020
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