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A PISTOIA il CALCIO è STOPPATO perchè il COMUNE non APRE i CAMPI

Situazione clamorosa con tante società che ora sono pronte a scendere in piazza per protestare

Eloquente storia di una burocrazia che in Italia ha raggiunto livelli imprensati. Arriva da Pistoia dove le società non solo del calcio ma anche di altri sport sono sul piede di guerra. Cosa sta succedendo?

Dopo l'emergenza covid 19 'amministrazione comunale non ha ancora aperto gli spazi all'interno degli impianti sportivi, di fatto ancora devono iniziare ad allenarsi. È un ritardo ingiustificato che sta mettendo in crisi l'intero sport cittadino.

Le società inizialmente verso la fine agosto e primi giorni di settembre hanno cercato individualmente di prendere contatti con il Comune per risolvere la situazione, ma tutto al momento non è servito a niente. Del "caso" sono stati coinvolti la delegazione di Pistoia e il comitato regionale Toscana nella persona del presidente Mangini che al telefono ci dice: "In rappresentanza e per perorare le giuste e sacrosante esigenze delle società di Pistoia, ho preso contatti con l'Amministrazione comunale, parlando in diverse occasioni con il capogabinetto del Sindaco, offrendo la mia disponibilità per la risoluzione delle criticità emerse, e anche con il Dirigente dell'ufficio sport, al quale nell'ottica della più completa collaborazione mi sono permesso di indicare alcune procedure operative e amministrative che ritenevo potessero velocizzare la risoluzione dei problemi".

 

"Al momento la situazione non è sbloccata - aggiunge a TOSCANAGOL il presidente Mangini - con le società che non sanno ancora quando inizieranno. E siamo praticamente arrivati quasi alla fine del mese di Settembre, il 3 e il 4 ottobre iniziano i campionati regionali elite".

Si parla esplicitamente di società pronte a scendere in piazza per manifestare sabato 26 Settembre. "Ritengo che una presa di posizione a questo punto sia inevitabile, ad oggi non ci sono risposte e tempi certi che consentano di programmare  l'attività e soprattutto garantite ai i ragazzi un diritto fondamentale, quello di fare sport. Questo non è accettabile, anche tenendo conto dei problemi di personale che può avere l'amministrazione comunale. Pertanto il Comitato regionale appoggerà ogni responsabile iniziativa tesa ad avere risposte certe e rapide. Non c'è più tempo per rimandare".

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  Scritto da La Redazione il 20/09/2020
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