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Il Flop, il Turn e il River nel poker e le migliori strategie

Le migliori strategie nel poker si basano su poche e semplici regole

Come tante altre discipline sportive e come la gran parte degli hobby che si rispettino, anche il poker ha il suo glossario e la sua terminologia. Abbiamo imparato a conoscere alcuni dei termini e delle parole che vengono utilizzate nel corso di una partita di poker guardando i più famosi tornei in televisione o in streaming su internet. Questo ci è stato utile sinora per avere familiarità con lo svolgimento del gioco ma avere una conoscenza più ampia della terminologia del poker potrebbe farci comodo per, ad esempio, rendere più facile la lettura di specifici articoli del settore. Avere maggiore confidenza con il glossario del poker ci aiuterà anche a capire le strategie dei più famosi giocatori del tavolo verde, così da migliorare il nostro stile e renderlo maggiormente vincente.

Imparare le regole basilari delle diverse varianti del gioco del poker oggi è diventato molto semplice. La maggior parte degli operatori offre all'interno del proprio sito una apposita sezione con tutte le dritte utili all'apprendimento del gioco del poker, come per il texas holdem 888. Inoltre, attraverso la modalità che permette al giocatore di fare pratica e di giocare qualche mano senza l'impiego di soldi reali, risulta ancora più comodo e pratico imparare tutti i trucchi del poker.

Ma partiamo da alcuni concetti di base. Il gioco del poker, in realtà, comprende diverse varianti. L’opzione che è diventata la più famosa negli anni è quella del Texas Hold’em che, per capirci, è la variante di gioco dei grandi (e milionari) tornei che si svolgono in giro per i casinò terrestri del mondo. Il poker classico o quello tradizionale, ovvero quello a cinque carte, è noto come Five-Card Draw ed è la prima specialità che comunemente viene imparata dalla maggior parte degli utenti (pur essendo poco diffuso nel poker inteso come disciplina sportiva come abbiamo visto).

La struttura di ogni partita di poker segue uno schema che si ripete in quasi tutte le sue varianti di gioco: ad ogni turno, il giocatore può scegliere se puntare e continuare a giocare o lasciare la mano di gioco. Un aspetto, poi, accomuna tutte le varianti, indipendentemente dal numero di carte utilizzate nel gioco: vince il piatto il giocatore che avrà la migliore mano di cinque carte al termine del giro di puntate.

E così, se si starà giocando alla variante del Seven-Card Stud, ad esempio, la migliore mano di cinque carte sarà determinata su un totale di sette carte; al Texas Hold’em, che prevede due carte in mano e cinque scoperte sul tavolo verde e in comune con gli altri giocatori, la migliore mano possibile sarà quella determinata dalle due carte coperte e dalle migliori tre scoperte. Discorso simile anche per la variante dell’Omaha: in questa tipologia di poker il giocatore avrà quattro carte coperte in mano mentre cinque saranno le carte scoperte sul tavolo (da considerarsi, ovviamente, in comune); anche in questo caso la migliore mano sarà quella formata dalle migliori cinque carte.

Free Image Hosting at FunkyIMG.comFondamentale ragionare nel pre-flop nella variante del Texas Hold’em
Ma torniamo a parlare della variante di gioco più comune e diffusa nel poker. Nel Texas Hold’em, come detto, le cinque carte piazzate dal dealer (o mazziere) sul tavolo sono chiamate carte comuni. Queste vengono distribuite in tre differenti fasi di gioco, ovvero nel cosiddetto “flop”, nel “turn” ed infine nel “river”. Le prime tre carte comuni vengono distribuite in un sol colpo nel corso della fase di gioco chiamata “flop”; successivamente viene piazzata sul tavolo una carta nel corso del “turn” e un’ultima nel corso del “river”. A questo punto, è importante sapere che esiste anche un “prima” e un “dopo” il flop, ovvero il pre-flop e il post-flop, così come è importante sapere che molte delle strategie di gioco si sviluppano proprio nella prima di queste due fasi di gioco.

Alcuni giocatori sono molto riluttanti a passare la mano prima che tutte le carte comuni siano state rivelate sul tavolo. Ma restare in gioco e continuare a puntare nella speranza che la nostra mano migliori con l’arrivo del turn e del river è una delle scelte più azzardate che qualsiasi giocatore di poker possa mai realizzare. La testardaggine non paga mai in questa particolare disciplina, così come del resto anche in altri sport ben più noti. Ecco perché, come accennato, nel Texas Hold’em è buona consuetudine svolgere tutti i ragionamenti del caso prima del flop, così da non restare impreparati alla distribuzione delle prime tre carte comuni.

Calcolare le opzioni di successo ragionando prima del flop, essenzialmente vuol dire fare i conti solamente con le due carte coperte che si hanno in mano. Ovviamente, questo tipo di strategia porterà ad un gran numero di abbandoni delle singole mani prima della naturale chiusura delle stesse. Anche le strategie sul post-flop possono rivelarsi fondamentali. A questo punto del gioco, infatti, il ragionamento da adottare è quello di prevedere e pianificare le nostre future mosse per tutti i giri di puntate rimanenti.

La fase del turn potrebbe rivelarsi a volte più decisiva della stessa fase del pre-flop, considerato il fatto che il piatto, giunti a questo punto della mano, comincerà a diventare più sostanzioso e allettante in termini di chips potenzialmente da vincere. Un ultimo aspetto da considerare è quello legato al river. Molti dei giocatori che hanno puntato sia al flop che al turn, continueranno a giocare nella fase del river proponendo soltanto un check. Questa strategia potrebbe rivelarsi corretta anche se, nella maggior parte dei casi, difficilmente gli avversari resteranno a guardare. E allora diventa fondamentale avere molta pazienza ed evitare il cosiddetto bagno di sangue sull’ultima carta (in inglese il “bloody river”), ovvero quella giocata destinata a cambiare drasticamente gli equilibri tra i punteggi di ogni singolo giocatore della mano in corso, spesse volte con esiti catastrofici.

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  Scritto da La Redazione il 27/02/2020
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