TORNEO non AUTORIZZATO, INIBITI dieci PRESIDENTI di società PRATESI
La vicenda nasce da una diatriba tra la Valbisenzio Academy e la Vaianese 1946
Dieci inibizioni a Presidenti e multe per undici società calcistiche pratesi: questo è quanto è “costato” un torneo giovanile senza autorizzazione.
La vicenda nasce da un esposto per un torneo estivo senza autorizzazione federale: la causa va cercata in una diatriba tra la Valbisenzio Academy e la Vaianese 1946, ai ferri corti all’epoca dei fatti su varie problematiche.
Il club viola ha presentato esposto per la manifestazione e la FIGC ha verificato che il nulla osta non c’era: da qui è intervenuta la procura federale che ha inibito per due mesi, salvo in un caso (quello di Roberto Macrì del Coiano Santa Lucia) in cui la sanzione è di ottanta giorni, i Presidenti delle società partecipanti: Andrea Andreini (Galcianese), Lucio Cardinale (Prato Sport), Antonio Ciriello (Amministratore Delegato Jolly Montemurlo), Roberto Degl’Innocenti (Prato Nord), Rosario D’Orsi (Mezzana), Andrea Fiaschi (Cf 2001), Ferdinando Fusco (San Giusto), Sauro Ravai (Viaccia) e Carmine Valentini (Zenith Audax).
Inoltre, multe da duecento euro per tutte le società, fatta eccezione per Coiano Santa Lucia (266€) e Valbisenzio Academy (400€), mentre la Vaianese non si è iscritta al campionato di Prima Categoria, mettendo fine ad una storia iniziata nel 1946.
Dopo la sentenza, il Coiano Santa Lucia ha diramato il seguente comunicato: “In relazione a quanto riportato sulla stampa circa l'avvenuto deferimento del Coiano Santa Lucia insieme ad altre sette società sportive, da parte della FIGC, si precisa che il provvedimento è conseguente a tornei non organizzati dalla scrivente società ma a cui il Coiano Santa Lucia ha semplicemente partecipato rispondendo ad un invito pervenuto e senza ovviamente essere a conoscenza che la società organizzatrice non avesse provveduto come da prassi e regolamento ad informare la FIGC dello svolgimento del torneo. Si precisa altresì che si tratta di mero errore formale perché la comunicazione non avrebbe nei fatti comportato oneri aggiuntivi né per la società ospitante né per le altre squadre aderenti. Nel prendere atto con rammarico della superficialità commessa dalla società organizzatrice abbiamo tuttavia ritenuto, in piena sintonia con i valori e i principi sportivi della federazione, di assumerci comunque le nostre responsabilità per aver partecipato ad un evento di cui la federazione non era venuta a conoscenza, patteggiando il deferimento. Il provvedimento non avrà comunque nessun effetto e conseguenza sul regolare svolgimento della attività sportiva e societaria”.