Il classe 1980 Alessandro LUCCHESI appende le scarpette al chiodo
Dai successi con il Margine Coperta agli ultimi colpi in terza categoria, il difensore si racconta
Giocare al calcio per passione, facendo salti mortali per allenarsi nonostante il lavoro che impegna quasi tutta la giornata a cui si sono succeduti i doveri di capo famiglia. Alessandro Lucchesi ha dato tanto al pallone dei dilettanti e si è sempre distinto per correttezza e serietà nell’arco dei suoi oltre venticinque anni di calcio giocato. Molto conosciuto nella Piana di Lucca per i trascorsi in molte formazioni, Lucchesi ha deciso di chiudere con il pallone giocato e di appendere le scarpette al chiodo.
Nell’arco dei tanti anni di pallone (stopper o libero), un primato che pochi nel panorama del pallone toscano possono vantare. Il difensore classe 1980 è stato infatti convocato nelle tre rappresentative toscane giovanili per i tornei delle regioni: “Dalla Nuova Generazione passai al Margine Coperta dopo una supervisione dell’intramontabile Bongiorni. Qui ho vinto diversi campionati regionali insieme a dei compagni di squadra che erano tra i più promettenti calciatori nel panorama calcistico di quegli anni. Ero nel giro della rappresentativa toscana e fu una bella soddisfazione far parte della selezione di Paolo Bartalucci anche con il San Macario. Di quegli anni conservo qualche coppa o medaglia assegnata ai migliori calciatori di un torneo".
La passione avuta da Lucchesi per il calcio lo porta a ricordare aneddoti specifici: “Esordii con la prima squadra nel 1997, praticamente quando qualche mio compagno di squadra delle ultime stagioni non era ancora nato. La partita era San Macario – Gallicano, campionato di prima categoria; l’allenatore che mi fece esordire era Josuè Mattioli mentre sulla panchina dei garfagnini c’era Gianpiero Vanni”.
Con il lavoro che impegna, Lucchesi alterna stagioni di seconda categoria con altre di terza vestendo le maglie di San Pietro a Vico (“altre annate con calciatori importanti” – ricorda) GS Santanna, Pieve San Paolo, Spianate, Marginone e San Lorenzo. “Altre stagioni interessanti che ricordo volentieri sono quelle con il Santanna allenato da Duilio Cappellini e la Pieve di Piergiorgio Tessieri".
Rimpianti? Dal sentire il suo curriculum negli anni dei settori giovanili, Lucchesi è sincero con sé stesso: “Si potrebbe pensare a qualche campionato in categorie superiori, ma va bene così: mi sono divertito, mi sono tolto diverse soddisfazioni tra campionati vinti e salvezze sudate. Non sono mancate delusioni, ma sicuramente non mi sono annoiato. Tre anni fa ci ho rimesso un polso dopo un intervento difensivo: pensavo di smettere ma ho ripreso volentieri a giocare per qualche altra stagione, fino a chiudere quest’anno per la prima volta con gli amatori, vestendo la maglia del Diecimo Corsagna".
Cosa farà adesso Lucchesi? "Mi dedicherò alla lettura, altra gradevole passione. Nel frattempo, ho frequentato il corso di istruttore di scuola calcio: nei limiti degli impegni lavorativi e familiari, mi piacerebbe allenare".