"Tutti i tornei dovrebbero trasmettere le EMOZIONI del GALA TOSCANA"
L'allenatore del Ponsacco Andrea Baldanzi parla alla vigilia dell'ottavo di finale contro l'Olimpia Firenze
Il Ponsacco, qualificatosi come secondo nel Girone 3 dopo il k.o. nell’ultima sfida contro lo Sporting Arno, guarda adesso alla fase ad eliminazione diretta: ad attendere i ragazzi di Andrea Baldanzi negli ottavi di finale del GALA TOSCANA ESORDIENTI MCDONALD’S-7° MEMORIAL ARIELLA DELL’INNOCENTI c’è l’Olimpia Firenze.
Il trainer rossoblu analizza in maniera molto dettagliata le tre gare giocate dai suoi nella fase a gironi. “Per cominciare ringrazio tutto lo staff dietro le quinte di TOSCANAGOL per il bellissimo torneo e per la fantastica organizzazione. Dovendo fare un bilancio delle tre giornate da istruttore e non come alcuni mesi fa da Responsabile Tecnico, mai contenti per definizione, posso dire di essere soddisfatto di questi ragazzi. Avevo già partecipato a questa rassegna con la categoria 2002 e ne ero rimasto affascinato dalla qualità delle squadre partecipanti, ma soprattutto da ciò che ci aveva dato e lasciato. Forse la prima volta che partecipi a un torneo del genere, anche se leggi e ti informi, non riesci a capir bene ciò che ti aspetta in ogni incontro. Giochi in campi che non conosci, con squadre che non incontri solitamente e il clima che si respira e vive aiuta a dar valore all’incontro. Come in ogni cosa che non conosci spesso l’approccio non è sempre facile e noi, specialmente con un ottimo MontecatiniMurialdo, i primi minuti li abbiamo pagati. Con lo scorrere dei minuti però la determinazione del gruppo e la consapevolezza di affrontare avversari importanti, rende la gara priva di timori e fa emergere ciò che sanno fare questi ragazzi. La partenza con una vittoria, sicuramente ci ha portato ad affrontare un avversario d’elite come il Cgc Capezzano Pianore con la concentrazione giusta. Nonostante le assenze che purtroppo paghiamo tutt’ora, il gruppo ha affrontato la seconda gara in maniera ordinata, rischiando poco ma soprattutto non perdendo la nostra identità di gioco. La svolta per noi, a parer mio, è stata il primo goal contro i versiliesi. Anche se dopo un ottimo primo tempo che ci poteva far ben sperare, il goal ha consolidato il pensiero dei ragazzi di potercela fare e penso che chi era sugli spalti abbia apprezzato molto l’incontro, bellissimo per quanto mi riguarda. Nel terzo incontro non siamo partiti con il piglio giusto, forse il fatto di essere già passati ha condizionato il nostro avvio, tanto è che su due grandi disattenzioni nostre a inizio gara, su calcio d’angolo, abbiamo subito due goal. L’aggressività di un ottima squadra come lo Sporting Arno, il loro pressing continuo, ci ha però fatto svegliare. È come se il gruppo infastidito dal “non poter giocare” avesse reagito donando di nuovo lo spettacolo che ci si aspetta da uno scenario del genere”.
Cosa l’ha sorpresa in positivo? “Sinceramente due cose, la prima ovviamente riguarda il gruppo. Non tutti i ragazzi reagiscono e preparano la partita nello stesso modo, ma abbiamo la fortuna di avere “molti capitani in campo”. Questi “capitani” preparano e fanno preparare la partita con una voglia di confrontarsi, soprattutto con le grandi, che sinceramente io non ho mai trovato nelle squadre che ho allenato. Spesso le classiche parole del mister nel pre-gara non servono e quindi usiamo quel tempo per fare una buona attivazione. Diciamo che nell’attivazione completiamo con qualche parola/dettaglio quel che hanno iniziato quei ragazzi e questo ci permette di trovare quella giusta sincronia, tra istruttori e atleti, che ci aiuta a vivere la partita in maniera unica. La seconda cosa che mi ha sorpreso invece riguarda un fattore extracampo. Dato che il torneo spesso si gioca nei giorni di festa mi aspettavo che ci fossero molte più lamentele da parte delle famiglie a spostarsi. La cosa bella invece è che sono entusiasti di partecipare. Il 1° gennaio con ritrovo alle 13.30 ho sentito dire “menomale oggi c’è la partita” da una mamma. Penso che questo sia merito solo dell’impeccabile organizzazione e dello spettacolo che riesce a dare questo torneo”.
Con quali obiettivi vi siete presentati? “Non ci aspettavamo di passare o meglio ancora di esser passati alla seconda giornata, però siamo andati per confrontarci senza timore. Avevamo sempre l’amaro in bocca dopo la sconfitta nelle fasi finali della MINICUP ESORDIENTI B, per questo attendevamo con ansia di rivivere un’esperienza del genere. Sicuramente non possiamo dire che passare era il nostro obiettivo minimo, con i ragazzi ci siamo sempre detti che il nostro unico obiettivo è provare a disputare più gare possibili in questo torneo”.
Adesso vi attende una grande partita contro l’Olimpia Firenze, in programma venerdì 6 gennaio al Campo Sportivo di Margine Coperta (PT) (calcio d’inizio ore 17.30). “Il passaggio del turno ci ha permesso di incontrare agli ottavi un'altra delle grandi di questo torneo come i fiorentini. Sinceramente non prepariamo le partite tatticamente, a me non piace, questi atleti dovranno fare talmente tanta tattica crescendo che non vogliamo annoiarli già a dodici anni. Ci limiteremo ad esaltare i nostri punti di forza, sia come singolo giocatore, sia di squadra e a dar ritmo alla gara. Cercheremo di essere organizzati e ordinati in ciò che faremo sempre con la nostra voglia e modo di giocare, poi il campo dirà il resto”.
Baldanzi ha parole e pensieri molto belli per il torneo e per l’organizzazione. “Quando ho iniziato ad allenare nella Scuola Calcio a diciannove anni sentivo sempre parlare di questo torneo, poi quando ho partecipato la prima volta a ventisei anni ho capito veramente il perché. Squadre incredibili, è vero sono clubs dilettanti, noi compresi, ma lavorano in maniera professionale e con ambizione, questo ciò che conta e rende così prezioso questo torneo. I dirigenti delle squadre prendono contatti giorni prima perché tutto sia impeccabile, gli organizzatori ti seguono e ti tolgono ogni singolo dubbio in tutto ciò che fai e questo, a parer mio, fa sì che non si creino litigi inutili che purtroppo vediamo nel mondo del calcio giovanile, i campi scelti per giocare sono scenari perfetti e degni di spettacolo. Tutti i tornei dovrebbero trasmettere queste sensazioni ed emozioni. Come ho già detto, partecipare a questo torneo è il regalo di Natale che facciamo ai nostri ragazzi, con l’augurio che l’anno iniziato sia vissuto con la stessa passione e voglia vista in queste giornate. Sono sicuro che questa esperienza i ragazzi la riporteranno negli impegni sportivi futuri, provando nuovamente a dare spettacolo e a trasmettere emozioni in tutto ciò che faranno. Penso che questo emozioni siano uno dei grandi meriti da attribuire allo sport e in particolare al calcio. Siamo orgogliosi di partecipare a questo torneo”.