"VINCERE sarebbe il coronamento di una stagione INCREDIBILE"
Torneo Regionale Juniores, l'attaccante del Seravezza Luca Martinelli presenta la finale contro il Grassina
Dopo il secondo posto in campionato, chiuso a due soli punti dal Real Forte Querceta, il Seravezza Pozzi ha la grande occasione di coronare una grande stagione con la vittoria del Torneo Regionale Juniores. La compagine allenata da Enrico Galleni sarà infatti opposta giovedì 19 maggio (calcio d’inizio ore 20.30) al Grassina, con le due squadre che si troveranno di fronte al Centro Federale di Formazione “Gino Bozzi” delle Due Strade a Firenze nella finalissima della rassegna riservata alle società che si sono classificate dal secondo al quinto posto nei quattro gironi del campionato Regionale.
L’attaccante dei versiliesi Luca Martinelli, autore sin qui di 17 centri (14 in campionato e 3 nel Torneo Regionale) svela cosa c’è dietro questo grande traguardo raggiunto. “Abbiamo costruito questa finale mattone dopo mattone, partita dopo partita. Siamo una squadra dentro e fuori dal campo e dallo spogliatoio, abbiamo attraversato diversi ostacoli e difficoltà. Abbiamo lottato per il campionato e non siamo riusciti a vincerlo per due punti. A Seravezza non è il singolo che fa la differenza ma come è scritto sul muro dello spogliatoio "un gruppo di persone che condivide un obbiettivo comune può raggiungere l'impossibile”. E questo è il coronamento di una stagione incredibile”.
Come vedi questa finale? “Credo che se la squadra arriverà al cento per cento tutto e possibile, cosa che purtroppo sarà difficile viste i diversi acciacchi. Qualche ragazzo ha sofferto dopo l'ultima prestazione, compreso io. Ma sono problemi che sono risolvibili, basta la buona volontà”.
Vincere questa coppa cosa significherebbe? “Sarebbe importante per la società e per ognuno di noi, è una dimostrazione di forza. La vittoria significherebbe che siamo una delle squadre più organizzate e in forma della Toscana”.
Martinelli “rivive” la sua carriera. “La mia vita calcistica non è stata una delle più semplici. Ho iniziato all'età di cinque anni a Romagnano restando per sette anni nonostante sarei potuto andare altrove in squadre più qualificate e più importanti come Empoli. Terminata questa esperienza sono passato in diverse squadre: Ortonovo, Don Bosco e Pietrasanta. L'ultimo anno a Pietrasanta è stato difficile, ho affrontato un campionato Allievi Regionali con ragazzi un anno più grandi di me realizzando diciassette reti. Questo mi permise di passare ad un palcoscenico diverso, dopo la visione di una partita da parte del direttore sportivo del Pisa Ferdinando Donati sono approdato in neroazzurro, iniziando un campionato nazionale, andando in rete undici volte e contribuendo al secondo posto della squadra e a raggiungere gli ottavi di Coppa. L'anno dopo a dicembre per via di diversi disaccordi con il mister Amoroso sono passato al Città di Pontedera, realizzando sei goals nella seconda parte del campionato. La stagione seguente il bellissimo rapporto con il mister e i compagni non è stato rispecchiato nei diversi campi dell'Italia, infatti la realizzazione di goal fu scarsa. Con la fine della Berretti di Pontedera restai senza squadra, arrivando a Seravezza dove nessuno conosceva la mia storia e i miei numeri. Ma credo che con il tempo io abbia fatto capire di che pasta sia fatto”.
Quali sono le tue caratteristiche? “Sono un attaccante che lotta su ogni pallone come se fosse l'ultimo. Utilizzo molto la forza fisica per creare spazi che non ci sono e corro per novanta minuti anche fino alla mia bandierina per salvare un pallone o per evitare un’azione pericolosa. Oltre a cercare molto il goal mi piace anche mandare i miei compagni in rete. E non mi fa fatica rientrare al posto di un compagno che è rimasto alto in un’azione offensiva nostra”.
Sai già dove giocherai la prossima stagione? “Con il Seravezza non ho nessun accordo. Quindi credo che finito il Torneo Regionale valuterò le varie occasioni”.