MASSIMO MORGIA: "La serie D è il campionato più difficile da vincere"
Il tecnico ha seguito domenica scorsa Montecatini-Gubbio ed è in attesa del "progetto giusto"
C'è un personaggio che, misteri del calcio, dopo due campionati consecutivi vinti in serie D si trova a dover vivere nell'attesa di una chiamata. E' il caso di massimo Morgia, romano, lucchese trapiantato, trionfatore prima con prima con la Pistoiese (2014) e poi con la Robur Siena (2015) negli ultimi campionati di serie D.
Massimo ora gira sui campi la domenica per aggiornarsi e i suoi commenti sono sempre molto precisi e dettagliati. Domenica scorsa era a Montecatini e lo ha avvicinato il collegata Giancarlo Tomassoli di www.gubbiofans.it per un'intervista di cui riportiamo qua sotto qualche brano.
Che idea si è fatto di questa partita? "Il Montecatini più volte l'ho visto a giocare e mi ha fatto un'ottima impressione. Gioca sulle ali dell'entusiasmo, con un gruppo che proviene da una promozione, ma c'è pure della qualità: ci sono dei calciatori importanti per la categoria come Santini e Caciagli. Questo conferma quello che ho sempre pensato: le squadre che vincono poi si portano dietro questa scia positiva che se ben gestita può riservare poi delle belle sorprese. Mentre il Gubbio è la prima volta che lo vedo: a mio avviso ha pagato il fatto che ha trovato un'avversaria più sbarazzina, d'altronde ho visto una squadra rossoblù un po' nervosa, più bloccata e piena di paure. Sicuramente le aspettative sono alte a Gubbio, tutto l'opposto a dire il vero di Montecatini".
Lei come allenatore ha vinto di recente due campionati in serie D, pertanto dal lato della sua esperienza, cosa serve per raggiungere questo obiettivo? "Serve una grande unità di intenti. Ci deve essere sempre un gruppo compatto, coeso, tutti devono ragionare verso la stessa direzione. Da parte mia ho avuto la fortuna a Pistoia di plasmare prima il gruppo andando ai playoff (2013 ndr) e sulle basi di quell'entusiasmo ho costruito la squadra l'anno dopo con la conferma di diversi calciatori, inserendo poi degli elementi che ritenevo giusti sotto l'aspetto mentale e tecnico: con la continuità del lavoro ci ha portato a vincere un campionato (2014 ndr). L'anno dopo in parte si è ripetuta Siena: sette elementi mi hanno seguito, tutto il mio staff idem, tutte persone che ragionavamo alla stessa maniera".
Adesso tuttavia il Gubbio ha dei nomi importanti per la categoria, lei che ne pensa, potrebbe venire fuori? "Ho visto diverse squadre, finora mi è sembrato un campionato equilibrato. Può essere accessibile a tutti, quindi può essere accessibile anche al Gubbio dove c'è una piazza che vuole tornare nella categoria superiore".
In base a quanto ha visto, c'è una sua favorita? "Non le ho viste tutte, quindi non mi posso esprimere. Credo che vincerà la squadra che saprà gestire meglio le difficoltà".
Anche perchè non è così semplice vincere un campionato di serie D, giusto? "Credo che sia il campionato più difficile che esista. Per un semplice motivo: sei condizionato e obbligato a fare giocare gente guardando la carta di identità. Far coesistere una vittoria di campionato con degli obblighi di scelte, non è semplice. Chi vince il campionato di solito riesce ad avere i giovani più bravi. Ma è più facile in piazze dove c'è poca pressione, meno dove c'è tanta pressione".
Al momento Morgia è a spasso, sta cercando la chiamata giusta? "Di chiamate ne ho avute già abbastanza. Mi chiamano perchè vogliono vincere i campionati. Ma io non ho questa presunzione. Quando ho vinto dei campionati è perchè ho potuto fare quello che avevo in testa e mi hanno lasciato fare. A Pistoia e a Siena mi trovavo dentro un progetto, non ero un allenatore che serviva per vincere e basta. Le indicazioni devono venire da me e non da altri".
Giancarlo Tomassoli
fonte: www.gubbiofans.it