Finale Coppa Terza Firenze, il Ponte a Greve sfida il Sant'Agata
Il diesse Zoi: "Al 99% mancherà bomber Rebechi, ma la squadra ha tutte le carte in regola per vincere"
Mercoledì 4 marzo finalissima della Coppa Toscana di Terza Categoria Firenze – 4° Coppa “Giovanni Fringuelli”. A contendersi il trofeo Ponte a Greve e Sant’Agata, che si affronteranno alle ore 20.30 presso lo Stadio Comunale “Ezio Vitali” di Molin del Piano.
Classifiche alla mano, i favori del pronostico pendono dalla parte del Ponte a Greve, terzo nel Girone B con 46 punti. Il Sant’Agata, invece, occupa attualmente il nono posto nel Girone A, con 21 punti conquistati in altrettante gare disputate.
Il Direttore Sportivo del Ponte a Greve Stefano Zoi non nasconde la grande voglia di alzare la coppa al cielo. “Ci teniamo particolarmente, sarebbe il primo storico trionfo in questa rassegna. Al 99% dovremo fare a meno di Rebechi, cannoniere principe della squadra, vittima di uno stiramento, per il resto siamo al completo e scenderemo in campo con la migliore formazione possibile.”
Che sfida si attende? “Non abbiamo mai affrontato il Sant’Agata, essendo in due gironi differenti. È una squadra attrezzata, che sta raccogliendo meno di quanto ci si aspettava. Sarà una gara combattuta, come in tutte le finali può accadere qualsiasi cosa. Nessuno parte favorito, entrambe le compagini hanno le stesse possibilità di vittoria.”
Zoi sa che la sua squadra ha un grande potenziale. “Anche senza Rebechi siamo ben attrezzati per fare goal, ne subiamo pochi, la squadra è abbastanza completa per questa categoria. Il gruppo è formato dal giusto mix tra giocatori di esperienza e giovani molto validi, abbiamo tutte le carte in regola per ambire al trofeo.”
A proposito di giovani promettenti, molto bene si sta comportando la formazione Juniores, attuale quarta forza, in coabitazione con Pietà 2004 e Zenith Audax, del campionato provinciale di Prato. “È un gruppo che ci sta dando grandi soddisfazioni, ed è composto quasi interamente da elementi classe 1997. Il nostro obiettivo è quello di allestire rose per la prima squadra con il 90% di ragazzi proveniente dal nostro settore giovanile, è l’unica strada per ambire a categorie più prestigiose ed al tempo stesso avere costi più contenuti. Questa è una società sana, che non vuole fare passi più lunghi della gamba.”