PAVOLETTI, il livornese che ha salvato il Cagliari dalla Serie B
Undici gol in trentadue partite per il centravanti che in Sardegna è tornato a far parlare di sè
11 gol in 32 presenze da titolare e una salvezza conquistata grazie ai suoi gol. Si chiude nel modo migliore la stagione di Leonardo Pavoletti, centravanti livornese che dopo sei mesi passati in panchina a Napoli è tornato a far parlare di sé a suon di gol e prestazioni di alto livello. Prossimo obiettivo? Quello di conquistare quella maglia della Nazionale solo sfiorata nell'era Conte.
Leonardo Pavoletti, classe 1988, arriva al calcio professionistico relativamente tardi. I primi passi e i primi gol arrivano con la maglia dell'Armando Picchi, squadra locale che gli permetterà di conquistarsi le attenzioni dei team più blasonati delle categorie inferiori. Nel 2009/2010 passa al Pavia in seconda divisione e realizza 9 reti. L'anno successivo Pavoletti è il centravanti titolare del Lanciano, timbra il tabellino 16 volte e viene inserito in quella rappresentativa di Serie D che lancerà professionisti come Goldaniga e Dionisi.
Nel 2012/2013 l'attaccante con Van Basten e Lucarelli come idoli assaggia la Serie B con il Sassuolo e contribuisce alla promozione in A con 11 gol. L'anno successivo passa in prestito al Varese e realizza il suo record di marcature: 20 reti in 36 partite.
La vera e propria svolta della carriera arriva a gennaio 2015. Pavoletti inizia la stagione a Sassuolo prima di passare al Genoa nel mercato di gennaio. Alla corte dell'allora tecnico rossoblu Gasperini, il centravanti labronico esplode definitivamente in serie A. Nelle due stagioni passate in Liguria metterà a segno 23 gol in 44 partite, attirando le attenzioni della Nazionale di Conte e delle big del calcio italiano.
È il Milan a cercarlo con più insistenza ma come spesso capita nel mercato è un'altra squadra a spuntarla: il Napoli di Sarri. Quelli in maglia azzurra saranno i sei mesi più difficili della carriera e Pavoletti non riuscirà a trovare spazio, frenato dall'incredibile stagione di Mertens e dal rientro dall'infortunio di Milik.
Nell'estate 2017 il passaggio al Cagliari. Tra le file dei sardi il livornese è il centravanti titolare, gioca 32 partite e realizza 11 reti, buona parte delle quali nella seconda parte di stagione con la perla del gol vittoria contro la Fiorentina che ha rappresentato una pietra miliare per la salvezza rossoblu. Ottenuta la permanenza in serie A e in doppia cifra di reti, Pavoletti ha un altro obiettivo: quello di convincere il neo CT Mancini a dargli una nuova chance in azzurro.
Pavoletti è uno degli ultimi centravanti “vecchio stile”. Basti pensare che sulle 11 reti che hanno permesso al Cagliari di salvarsi, ben 9 sono arrivate su colpo di testa. Un fondamentale diventato una vera e propria caratteristica distintiva e che ha fatto del livornese il miglior attaccante nel gioco aereo dell'intera serie A.
Ma Pavoletti non è solo gol. È anche capacità di tenere alta la squadra e di lottare contro le difese avversarie. Al termine del campionato l'attaccante è stato il primo del Cagliari per duelli individuali a partita, 6.1, ben 3 di media in più del secondo classificato, il difensore Luca Ceppitelli, autore del gol salvezza contro l'Atalanta.
Il classico attaccante che preferisce agire in area di rigore e lavorare di sponda per gli inserimenti dei compagni. Attenzione però. Pavoletti non è solo fisico. È anche dotato di un destro “educato” e di una progressione in grado di far male a ogni difesa.