AGGREDITO con un PUGNO e CALCI in faccia nel corso di una partita
Quattordicenne finisce al pronto soccorso dopo il raptus di violenza di un avversario durante Luccasette-Massese (Giovanissimi Regionali)
Un’aggressione senza motivo durante una partita di calcio a San Concordio tra ragazzi di 14 anni che vedeva di fronte l’Ac Luccasette e la Massese impegnate nel campionato Giovanissimi Regionali. Prima un pugno in pieno volto sferrato da un giocatore degli apuani al ragazzo della formazione lucchese. Poi, quando l’avversario è a terra e l’arbitro lontano, quattro calci in testa e in faccia. Serve un’ambulanza e più tardi una volante della polizia per placare gli animi in tribuna.
Una partita di calcio giovanile - che a quei livelli dovrebbe esaltare il rispetto delle regole, la passione pura, l’amore per lo sport - si trasforma in una corrida e un adolescente nato nel 2002 è costretto a passare l’intera domenica - da mezzogiorno alle 19,30 - al pronto soccorso del San Luca tra tac, risonanza magnetica e radiografie per verificare che non ci siano fratture craniche o lesioni importanti. Alla fine la prognosi parla di una deviazione del setto nasale, un’ematoma sotto l’occhio destro ed ecchimosi e gonfiore facciale. Oltre ad un evidente stato di choc. La prognosi è di 5 giorni, ma ieri mattina il ragazzo è stato visitato dall’otorino che ha riscontrato un’infiammazione al naso da curare con antibiotici per una decina di giorni
Il racconto. Per quanto è accaduto all’interno del rettangolo verde quella gara andava interrotta definitivamente e non omologata. Ma il giovane arbitro, lontano dall’azione violenta, ha espulso sia l’aggressore che la vittima. Esasperando, senza volerlo, gli animi. Forse oggi la Figc nel comunicato ufficiale - il commissario di campo ha visto tutto e preso nota - ristabilirà le regole punendo adeguatamente il giovane calciatore e, per responsabilità oggettiva, la società che lo ha tesserato. Anche se, per amor di verità, è necessario chiarire che la Massese ha presentato le scuse ufficiali ai genitori del ragazzo e al club dilettantistico con sede a San Concordio. Resta comunque la gravità dell’episodio a cui si sommano le minacce, la maleducazione e un tentativo sfiorato di rissa avvenuto in tribuna dove alcuni genitori - fortunatamente una minoranza - invece di stemperare gli animi li hanno esacerbati costringendo i dirigenti della società ospitante ad avvertire la polizia che sul posto ha inviato una volante a vigilare e a placare i bollenti spiriti.
"In tanti anni che frequento il mondo del calcio giovanile un episodio simile non mi era mai capitato - racconta Germano Barsali, presidente del Luccasette - Un conto sono gli scontri di gioco, un altro è l’aggressione fisica con palla lontana e avversario a terra. È una cosa vergognosa aggravata da chi, e c’è stato, in tribuna ha preso le difese del giocatore della Massese invece di scusarsi con la mamma del ragazzo che era sugli spalti e che sicuramente ha subito un forte spavento".
Parla la mamma. "Stava per finire il primo tempo - racconta la madre del quattordicenne, un’impiegata lucchese che attraverso il marito è molto vicina al calcio - e avevo notato un certo nervosismo da parte del giocatore della Massese. Continui battibecchi con i difensori del Luccasette. A un certo punto, quando l’azione era dall’altra parte del campo, quel ragazzo ha avuto uno scambio di battute con mio figlio. Lui si è allontanato per evitare di proseguire la discussione".
E proprio allora è avvenuta l’aggressione: "Quello si è avvicinato, l’ha fatto voltare e, come in preda a un raptus, gli ha sferrato un pugno in faccia facendolo cadere a terra. A quel punto con le scarpette con i tacchetti lo ha colpito tre-quattro volte in faccia». Solo allora è stato bloccato dagli altri calciatori e allontanato: «Pensavo che l’arbitro fischiasse la fine della partita o sospendesse l’incontro. Invece ho atteso la fine del primo tempo per portare mio figlio in ospedale. Mi sono presa un bello spavento. Guardi, io con altri due figli che fanno sport (uno il basket e l’altro sino all’anno scorso il calcio) sono abituata a vedere lo sport dal vivo. Ma una roba simile non mi era mai capitata. Se faremo denuncia? Devo parlare con mio marito. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità e questo ragazzo deve essere rieducato ai veri valori dello sport".
LE TESTIMONIANZE
"Un nonno invece di scusarsi ha provocato". "Uno spettacolo squallido. A volte penso che bisognerebbe evitare l’ingresso ai genitori nelle partite tra under 14". A parlare è uno dei testimoni di quanto è avvenuto nel corso della partita tra Giovanissimi Regionali tra Luccasette e Massese. È il padre di un compagno di squadra del quattordicenne aggredito in campo dal coetaneo: "Non avevo mai visto un adolescente del 2002 picchiare con quella ferocia, con quella rabbia repressa un coetaneo a terra inerme. È stato un miracolo che non abbia riportato lesioni e fratture. In tribuna alcuni dei genitori della Massese si sono scusati, altri invece hanno agitato le acque e c’è voluto l’intervento della polizia per evitare la rissa".
Il ragazzo resosi protagonista del gesto sconsiderato è stato fatto passare da una porta secondaria. Vicino alla rete due genitori sono venuti alla mani, subito divisi da altri più avveduti. "Una donna di Massa ha iniziato ad offendermi pesantemente - racconta una mamma - mentre un nonno a fine partita si è messo, mani sui fianchi, al cancello d’ingresso del campo pronto a usare le maniere forti. Non proprio un bell’esempio per i giovani".
Luca Tronchetti
fonte www.iltirreno.gelocal.it