Ci lascia GIANPIERO LIPPI, PRESIDENTE di un calcio d'altri tempi
All'Aquila Sant'Anna dal 1970, è deceduto a settantacinque anni
E’ passato a miglior vita Gianpiero Lippi, storico presidente dell’Aquila S. Anna e uomo simbolo del pallone della lucchesia. “Una mano stretta vale quanto una firma”, “Per me i calciatori son tutti uguali, al di là delle qualità tecniche”, “potrei esser vostro nonno, potete andare a giocare ma resto sempre affezionato ad ognuno di noi”. Queste e tante altre frasi caratterizzavano la sua figura di presidente di calcio e le sue relazioni umane nel mondo dello sport e di tutti gli altri ambienti che Gianpiero frequentava. Uomo d’altri tempi che raramente alzava la voce se non per incitare la sua squadra, desideroso di vincere senza oltrepassare i limiti della correttezza e della sportività che lo ha sempre contraddistinto. 75 anni, Gianpiero Lippi ci ha lasciato nelle prime ore del 23 dicembre a causa del fisico fortemente debilitato dal cancro e dagli acciacchi che già ad ottobre lo avevano indotto a lasciare la presidenza del club principale del suo quartiere. Già nelle prime ore del mattino si era diffusa la notizia tra gli addetti ai lavori: il trantran di telefonate e messaggi è stato fitto tra calciatori di ieri e di oggi, dirigenti di altri club che avevano avuto relazioni con l’Aquila S. Anna e con gli allenatori. Lippi si distingueva proprio per il rapporto con i propri allenatori, con cui aveva un rapporto speciale e per cui spendeva sempre parole buone anche nei momenti di difficoltà di classifica, con esoneri rarissimi in cinquanta anni di dirigenza sportiva, di cui una trentina da presidente.
Mirko Magnelli e Alberto Francesconi i baby calciatori avuti al campo del tirassegno che maggiormente ricordava per il percorso fatto, Stefano Fracassi quello che vantava di aver lanciato su una panchina “prima ancora che avesse il patentino”. Tra i suoi aneddoti più caratteristici c’erano i rapporti con il dirigente FIGC Innocenzo Mazzini e la salvezza del giugno 2004 in prima categoria, con il gol salvezza al 90’ dello spareggio a Massarosa di Fabio Betti, la parata al 7’ di recupero di De Ranieri con Paolo Del Barga allenatore. Questi i personaggi che Lippi citava maggiormente durante le spensierate chiacchierate al campo sportivo non cancella l’affetto che ha sempre avuto per tutti, tanto da ospitare ogni anno al campo sportivo del tirassegno, nel periodo natalizio, partite di ex calciatori che da oltre trenta anni replicano questo evento.
Non c’era solo il calcio nella vita di Gianpiero Lippi. Anche gli anni di lavoro in banca (curava i rapporti con l’estero per conto delle imprese presso il Credito Italiano) lo avevano portato ad avere una infinità di conoscenze e legami di amicizia. C’era poi – non ultima – la famiglia, con la moglie, contattata telefonicamente alla fine di ogni partita per comunicare il risultato “S’è pareggiato Gabriella, sistemo tutto e tra un’oretta arrivo”. Gianpiero Lippi lascia anche due figlie, Alessia e Tiziana, e i nipoti, oltre ad un vuoto incolmabile nell’ambiente del calcio e non solo all’interno dell’Aquila S. Anna, dove negli ultimi mesi aveva iniziato a delegare i suoi impegni burocratici e sportivi ai giovani dirigenti di cui si era accerchiato.
I funerali si terranno sabato 24 dicembre alle ore 14,30 alla chiesa di S. Anna.