PAOLO MORETTI vuole restare in pista. "Il MARGINONE poteva SALVARSI"
Il tecnico commenta il girone A di promozione: "Con il Firenze Ovest avevo vinto. Per il successo finale avrei detto Pietrasanta"

Consapevolezza delle proprie qualità così come dei suoi lati da migliorare. Il tutto, con voglia matta di mettersi alle spalle l’attuale stagione ormai ai titoli di coda per nuove avventure. Paolo Moretti, tecnico da 27 anni, vanta un piccolo record nel pallone toscano: dalla juniores provinciale alla serie D passando dalla promozione, è il tecnico che certamente ha fatto maggiori salti di categoria sulle panchine dei campionati dilettantistici.
Mister, promozione, serie D, juniores provinciale… quanto conta la categoria nelle scelte di dove allenare? “Inutile negare che la categoria ha il suo peso. Ma nelle scelte posso dire che è molto importante il progetto di una società. In serie D è calcio vero. Ho lavorato al fianco di mister Carlo Caramelli al Ponsacco, un esperto della categoria, mi sono impegnato nel ruolo di match analyst e preparatore atletico. Non sono stato capo allenatore, ma mi rendeva felice il fatto di essere protagonista di uno staff con programmazione, dove abbiamo lavorato con qualità. Il tutto, lavorando laddove aumentano i valori tecnici, le conoscenze, la velocità di gioco e la bellezza delle strutture”.
Ci sono stati poi i settori giovanili… “Una bella esperienza, utile per farmi le ossa. Sono stati settori giovanili importanti, in società come Fiorentina, Lucchese, Pisa ed Empoli, che rappresentano il top”.
E' salito alla ribalta in lucchesia per il successo nel campionato juniores del Porcari. “Esperienza bella, con un gruppo di ragazzi che ha saputo crescere cammin facendo. Di Porcari ho un buon ricordo. Non sono rimasto soltanto perché volevo provare a misurarmi nel calcio dei grandi”.
Rimpianti per la stagione al Marginone. “Avevo iniziato a Camaiore, con la squadra juniores, ma il desiderio di misurarmi con le prime squadre è stato più forte. Ho salutato Camaiore dopo poche partite ed ho accettato il Marginone a campionato in corso, in una situazione di grande difficoltà. Peccato non aver finito la stagione causa esonero da parte della società. Dati alla mano, ho fatto dieci punti in nove partite. Meglio dei miei predecessori e dei successori, che sommati, hanno totalizzato dodici punti. Ero convinto di poter salvare la squadra. Il campionato di Promozione in questa stagione è stato più che mai caratterizzato da tanti esoneri, mai così alti. Ho seguito il campionato. Avrei scommesso sulla vittoria del campionato del Pietrasanta, decisamente la squadra che mi ha impressionato maggiormente e che ritenevo la più attrezzata. Mi ha colpito anche che il Monsummano abbia perso lo spareggio contro il Firenze Ovest e sia retrocesso. Durante il campionato, sotto la mia guida abbiamo affrontato il Firenze Ovest e lo abbiamo battuto per 4-2 con qualità. Dopo quel successo, difficile pensare al tracollo della squadra nei play out”.
Alla fine, il Real Cerretese ha vinto con sette punti di distacco. “Squadra con tanti valori, che onestamente il mio Marginone aveva affrontato con dignità. Avevamo colpito la traversa prima di subire il gol della sconfitta. Peccato, avremmo meritato almeno un punto”.
Trai giovani, chi menzionerebbe? “Ho visto e allenato Francesco Bellandi (2006), Alessandro Del Pistoia (2006) e Simone Ratti (2005), Bandoni e Papagna (2006) Ragazzi che spero superino presto lo choc della retrocessione per restare in categoria in squadre di livello”.
Cosa augura a sé stesso? “Spero di allenare, in una squadra con progettualità e lungimiranza, senza improvvisazione, in cui posso esprimere le mie idee di calcio”.
