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OFFESE, MINACCE, MALORI, gara INTERROTTA: è successo di TUTTO!

SECONDA GIRONE L, botta e risposta di post sui social per Atletico Levane Leona e Montemignaio

Un match "infuocato" quello che si è giocato tra Atletico Levane Leona e Montemignaio in occasione della ventiquattresima giornata del Girone L di Seconda Categoria e terminato due a zero per i padroni di casa e leader della classifica.

La gara è infatti stata sospesa per un diverbio avvenuto tra un tifoso locale e la madre di un giocatore ospite, che ha portato ad un malore della signora. Dopo minuti molto convulsi, il match è poi ripreso, ma anche il finale è stato molto "acceso". E come sempre succede, le versioni ora sono assai discordanti. Noi per obiettività riportiamo i comunicati delle due società della provincia di Arezzo.

L'Asd Montemignaio ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook:

Ci teniamo a fare i più sinceri auguri di pronta guarigione alla nostra amica Laura che in tribuna ha avuto un malore a seguito di un violento alterco con un “tifoso” locale. Questo ha portato alla sospensione temporanea della partita. Ma quello che non si riesce a capire è come si possa espellere un calciatore che si reca alla rete per sincerarsi delle condizioni della propria mamma che è a terra in attesa che arrivi l’ambulanza. A tal proposito ci teniamo a fare un plauso a una ragazza che l’ha prontamente soccorsa, essendo una persona dell'ambiente medico. In secondo luogo i “complimenti” vanno anche a tutti quelli che dicevano che la donna aveva inscenato una farsa. E di loro iniziativa chiedevano all’ambulanza di tornare via perché non ne vedevano la necessità. Oltre ad augurare la morte alla nostra Amica. Inoltre i "complimenti" vanno anche a quella specie di individuo che chiamano allenatore che non ha trovato di meglio che sputare al nostro. Ma il “meglio”, la capolista lo ha espresso quando ci siamo allontanati dal loro campo. Un’auto con a bordo due nostri dirigenti e due calciatori è stata accerchiata e presa a calci. Il tutto alla presenza delle forze dell’ordine. Rivolgiamo a questa società i più sinceri auguri di salire la categoria e non mettere mai più piede a Montemignaio. E ci aspettiamo quantomeno le scuse per questi eventi che sono veri e propri reati.

La risposta dell'Atletico Levane Leona non si è fatto attendere:

La società Atletico Levane Leona ci tiene a fare chiarezza in merito ai fatti che sono accaduti nella partita di campionato disputata in casa contro la squadra del Montemignaio. Sono state riferite diverse inesattezze che purtoppo stanno alimentando un clima spiacevole che va oltre il classico agonismo sportivo.

Il nostro DS Alfio Elmetti era presente insieme ad altri dirigenti della nostra società e ci tiene a fare le seguenti precisazioni "Cominciamo col dire che la donna che si è sentita male, ed alla quale va tutta la nostra vicinanza, ha avuto un diverbio con un nostro tifoso (il quale è stato prontamente allontanato dalla nostra dirigenza) e durante suddetto diverbio suo figlio si è avvicinato alla tribuna per intervenire e quindi l'arbitro ha proceduto con l'espulsione in quanto allontanatosi dal campo di gioco. Il malore è avvenuto dopo l'espulsione, fortunatamente non era niente di allarmante infatti non si è proceduto con nessun ulteriore controllo. Ci teniamo inoltre a sottolineare che sono stati i dirigenti del Levane a chiamare tempestivamente i soccorsi per scongiurare qualsiasi pericolo. Come Società e come tifoseria abbiamo sempre cercato in tutte le nostre partite di avere un comportamento umano e di esempio, ovviamente come in tutti gli incontri ci sono sempre delle scintille che però restano in campo e durano novanta minuti. Purtoppo il clima era ostile già prima della partita e nei giorni precedenti aleggiava già un'aria pesante e di un astio ingiustificato nei nostri confronti. Il tutto è esploso durante il match, dove il nostro allenatore Brandi è stato soggetto di ripetute offese ed oscenità per tutto il corso della partita ed anche dopo. Inoltre ciò che viene descritto come una nostra aggressione ai danni di una vettura con all'intero due dirigenti ed un giocatore del Montemignaio, non solo è completamente falso ma è anche l'opposto di ciò che è successo. A fine partita dei dirigenti e giocatori avversari, dopo aver offeso il nostro Mister, hanno atteso che uscisse dal campo per aggredirlo verbalmente in modo pesante. Come se non bastasse Mister Brandi in un comunicato ufficiale è stato etichettato come "Specie di individuo". Ci teniamo a dire che colui che chiamate INDIVIDUO, si sta dimostrando un allenatore eccellente e che alla sua prima esperienza in panchina ha portato la squadra in vetta alla classifica a quattro dalla seconda e valorizzando elementi provenienti dal settore giovanile. Inolte ha avuto numerevoli esperienze nel calcio professionistico e di fatti questi sono i frutti del suo sapere calcistico. Concludiamo dicendo inoltre che i "reati" che ci sono stati etichettati non solo sono inesistenti ma sono stati invece eseguiti ai nostri danni ed è per questo che la dirigenza ha dovuto chiamare le forze dell'ordine".

Il mister inoltre dichiara: "Non c'è stato alcuno sputo, addirittura ho richiamato l’arbitro per segnalare l’allontanamento del giocatore avversario. A quel punto mi hanno aggredito verbalmente è proprio per questo l’arbitro ha espulso il loro allenatore, il quale ha detto che gli ho sputato ma non è assolutamente vero tant’è che l’arbitro ha preso i provvedimenti per lui non per me".

Speriamo che questo sia solo un evento isolato e che non si ripeta mai più una situazione simile. Purtoppo siamo stati costretti a stendere questo comunicato perché purtoppo le notizie stanno circolando nella rete e siamo al centro di un vortice di fango e dobbiamo fare la più totale chiarezza. Non concludiamo con le minacce, perché non è nel nostro dna e perchè la nostra priorità è giocare a calcio con i nostri ragazzi e far gioire chi ci segue. Noi restiamo a completa disposizione per un confronto amichevole volto a sciogliere le tensioni e dialogare in modo civile.

Ancora una risposta da parte del Montemignaio:

Veniamo a commentare alcuni punti del comunicato ufficiale dell'Atletico Levane Leona. Cominciamo col dire che per fortuna in tribuna non si percepiva proprio un bel niente. Tanto che personalmente ero vicino a tifosi del Levane, tra cui purtroppo successivamente anche l'autore di quel brutto gesto. Ma fino a quel momento si erano verificati i normali sfottò. In quanto ad avercela noi con voi, viene da domandarsi cosa potesse mai mettere in atto una tifoseria arrivata al vostro impianto in più o meno quindici persone rispetto (buon per voi) al grosso seguito che ha la vostra squadra, anche solo per la posizione di classifica che occupa o per il normale affetto che provate. Il vostro allenatore è stato definito in quel modo perché all'andata si rese autore di un episodio di totale antisportività chiedendo di giocare con l'uomo a terra solo perché stava perdendo. Comprensibile quindi un po' di nervosismo. Ma se la cosa era finita da noi figuriamoci come avrebbe potuto avere problemi giocando in casa. Spiace però farvi notare che i successi che si ottengono sul campo non sempre vanno di pari passo con l'aspetto umano. E comunque la valutazione fatta qui era solo ed esclusivamente di aspetto sportivo. Per voi è ottimo, tenetevelo pure. Ovvio che Brandi può essere il miglior padre, marito ecc. non spetta a noi giudicarlo. La conclusione poi del comunicato parla di non finire con minacce. Ne avevate l'intenzione? Perché quello che potete leggere sul nostro comunicato è solo l'augurio e ripetiamo AUGURIO di non rivedervi e questa non pare proprio una minaccia. Se non altro un paio di righe serie le avete scritte parlando di voler parlare seriamente e sistemare le cose dialogando. Lì non pareva proprio visto che persino con la nostra amica per terra c'era chi era impegnato a pochi metri da lei a tirare sassi ai calciatori. Si legge poi di reati non commessi da voi ma da noi. Ci stiamo domandando quali siano. (Faccio presente a questa società a titolo personale che avete trovato chi scrive molto duramente, ma allo stesso tempo è incline al dialogo e per quello che mi riguarda vengo a Levane anche da solo basta sapere ora e posto). E se leggete bene la fine del comunicato sareste invitati quantomeno a fare le vostre scuse, non a molti, ma alla signora Laura alla quale vi siete vantati (pochi per fortuna) di augurare la morte. Noi questo evento lo abbiamo vissuto e vi auguriamo invece lunga vita. Perché credete che attaccare striscioni che ricordano persone è doloroso. Finiamo ringraziando di nuovo sinceramente la ragazza che l'ha prontamente soccorsa.

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  Scritto da La Redazione il 14/03/2023
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