Piero Lencioni e la sua esperienza con i Giovanissimi A del S. Filippo
"C'è un ambiente tranquillo, una società disponibile e grande voglia di crescere"
Dopo otto stagioni all’Atletico Lucca, il duplice di ruolo di Direttore Sportivo ed allenatore alla Pieve San Paolo, dove ha vinto anche il campionato di Terza Categoria, e l’esperienza con la Juniores del Lammari dove in due stagioni si è assicurato titolo provinciale e “Settembre Lucchese”, Piero Lencioni è ripartito dal San Filippo, dove in questa stagione guida i Giovanissimi A 2000. La squadra ha chiuso il girone di andata al quinto posto in classifica, con 23 punti conquistati in tredici giornate, frutto di 7 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte.
Il trainer racconta come è nata la storia con il club del Presidente Stefano Torcigliani. “Sono stato fermo un anno, poi è arrivata la chiamata del Direttore Sportivo Roberto Cintolesi, che conoscevo bene dall’esperienza alla Pieve San Paolo. La presenza in società di un personaggio di spessore come Massimo Franceschini mi ha invogliato ad accettare, ho visto dalle persone che erano state coinvolte che il progetto era serio.”
Come giudica i suoi primi mesi in Via Fontanelle? “In passato avevo avuto contrasti con il San Filippo per rivalità legate esclusivamente al campo, ma c’è sempre stata grande stima, penso reciproca. Sapevo che qui si stava bene e ne ho avuto conferma, è un ambiente tranquillo e c’è grande voglia di crescere, con una società estremamente disponibile, sono davvero felice della scelta fatta. Mi avvalgo della collaborazione molto preziosa di Filippo Del Bianco, ragazzo giovane e molto intelligente, con il quale si può parlare tranquillamente di tutto.”
Sino ad ora state facendo vedere cose buone. “Il gruppo 2000 del San Filippo veniva da un’annata molto deludente, alcuni ragazzi validi si erano allontanati perché erano delusi dall’esperienza, e la squadra in estate è stata rinforzata con buoni elementi ma non provenienti da società di prim’ordine. Il gruppo ha dimostrato però sin da subito grande voglia, i giocatori stanno crescendo a vista d’occhio, c’è entusiasmo, i genitori sono disponibili, sto cercando di coinvolgere tutte le componenti. Personalmente sono contrario alla teoria dei ‘bimbi orfani’, le società hanno bisogno dei genitori da un punto di vista economico e logistico, ed è giusto che vengano coinvolti, sempre che tutto rimanga in un contesto educato.”
Lencioni parla poi della lotta per il titolo. “Nel girone di andata abbiamo perso con tutte e quattro le squadre avanti a noi, dando tre punti in maniera democratica – scherza il tecnico - il Castelnuovo Garfagnana è la formazione che in assoluto gioca il miglior calcio, quando lo abbiamo affrontato, pur se eravamo largamente rimaneggiati, ci ha messo sotto sotto tutti gli aspetti. Per individualità, invece, l’Atletico Lucca supera tutti, mentre il Camaiore può contare sul fattore campo, giocare in caso sul sintetico lo avvantaggia notevolmente. Contro la Pieve San Paolo, infine, ce la giocammo alla pari al debutto in campionato, e penso che da allora la squadra sia cresciuta molto sotto il punto di vista della personalità, non credevo che potesse mantenere questo ritmo, la riaffronteremo nel prossimo turno, sono curioso di rivederla. Sia all’Atletico Lucca che alla Pieve San Paolo ho lasciato un pezzo di cuore e sono contento che facciano bene entrambe, ma a mio avviso il titolo provinciale andrà o all’‘Henderson’ o a Castelnuovo Garfagnana.”