"Non ho nè MINACCIATO, nè OFFESO l'ARBITRO"
Dopo la pesante squalifica il direttore generale della Cuoiopelli Pagni chiede giustizia
E' rimasto sorpreso della pesante squalifica (LEGGI QUA) che il Giudice Sportivo gli ha inflitto. All'indomani Claudio Pagni, direttore generale della Cuoiopelli Eccellenza girone A), non ha smaltito l'arrabbiatura. Vuole però tutelare la sua immagine e quella della società, e per questo ci tiene a spiegare la sua versione.
I fatti risalgono alla gara di Coppa Italia di dieci giorni fa a Romagnano persa per 2-1 contro il Montignoso nei tempi supplementari. I quattro mesi di squalifica non vanno giù a Pagni. "E' incredibile, quasi come se l'avessi picchiato. Io invece con lui mi sono mai rivolto. Ha scritto nel referto delle cose non vere. Io non ho offeso nè minacciato nessuno e ora non mi sta bene di passare per quello che non sono".
Pagni racconta i fatti. "Ero in panchina insieme al diesse Marcheschi in quanto il nostro mister Cipolli era squalificato. Nel primo tempo sullo 0-0 ho urlato per un fallo di mano non fischiato e l'arbitro mi ha buttato fuori. Niente da dire, ho preso e sono uscito. Mi sono messo fuori a seguire la partita. Se altri l'hanno offeso, non sono stato certo io. Perchè scaricare tutto su di me? Poi ero in maglietta, avevo lasciato tutto nello spogliatoio e a fine gara sono rientrato per rivestirmi. Qual è stata la mia colpa? L'arbitro non l'ho neppure visto. E lui ha scritto che l'ho pure minacciato".
Il dg santacrocese è amareggiato. "Accetto l'espulsione, non accetto altro. La squalifica è spropositata, come si permette l'arbitro di scrivere cose che non sono vere. E poi, perchè la sua parola deve valere e non la mia? Sicuramente faremo reclamo perchè non è successo niente di quello che ha scritto lui".