"Siamo una SQUADRA FORTE, ecco quali sono i nostri OBIETTIVI"
Partenza con i fiocchi per la Juniores della Pistoiese che ha vinto il derby con il Prato. Parlano Baragli e Agostiniani

La formazione Juniores della Pistoiese è stata protagonista di un inizio di campionato pazzesco, con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla vittoria per 3-1 col Prato durante l’ultimo weekend. Prima del successo nel derby, comunque, erano arrivati altri quattro risultati utili per un totale di 13 punti in classifica: percorso praticamente perfetto quindi.
A rivelare impressioni, retroscena e obiettivi del giovane gruppo arancione che tanto bene sta facendo di partita in partita, ci hanno pensato coloro che giornalmente sono vicini alla squadra.
"JUNIORES? CIÒ DI CUI AVEVO BISOGNO"
Il primo a prendere la parola è Riccardo Agostiniani, allenatore della formazione Juniores: "La rosa ha grande qualità, tutti i ragazzi che ho a disposizione sono forti. La maggior parte sono 2007, poi abbiamo un paio di 2006 e un 2008. In campionato siamo partiti bene – sottolinea l’allenatore -, anche se ovviamente non vogliamo fermarci, continuando piuttosto a dare il massimo come stiamo facendo. L’obiettivo principale, però, avendo a che fare con una formazione Juniores, è quello di far crescere i vari calciatori, arrivando a fine stagione con un incremento generale del loro livello".
Per mister Agostiniani, conosciuto a Pistoia soprattutto per il lavoro svolto con le prime squadre, tornare ad allenare una formazione giovanile è un tuffo indietro nel tempo: "Dopo tante stagioni con i grandi lavorare di nuovo con i più piccoli era ciò di cui avevo bisogno. Ricordo ancora quando ho iniziato questo mestiere, partendo proprio dai ragazzini del Ramini dall’85 all’89…avere nuovamente a che fare con i giovani, a così tanti anni di distanza, è un po’ come la chiusura di un cerchio".
Il tecnico pistoiese ha ben chiaro quale sia il punto focale su cui lavorare: "Parto da un presupposto – spiega lui -, allenare i giovani per me significa soprattutto prepararli al calcio “dei grandi”. Quando ho iniziato ad occuparmi delle prime squadre, in concomitanza furono introdotte le quote: all’epoca i giocatori in quota erano quelli nati nel ’74, ora quelli del 2004, 2005 e 2006 (ride ndr). La grande maggioranza degli under che si ritrovano a giocare in prima squadra patisce il dislivello rispetto alle giovanili. Come si può ovviare a questo? Aumentando la preparazione specifica in vista del passaggio dalla Juniores alla prima squadra. La crescita dei giovani ha a che fare soprattutto con quest’ultimo aspetto".
TECNICA E TATTICA
E proprio alla luce della conclamata esperienza di mister Agostiniani con le prime squadre, com’è cambiato quest’anno il suo approccio alla routine sportiva? "Quando alleni gli adulti, che magari hanno un altro lavoro che li tiene impegnati tutto il giorno, alla sera durante l’allenamento ci sono dei fattori psicologici da dover considerare. Invece i ragazzi, che vanno a scuola e studiano, sono più freschi. Anche per quanto riguarda la tecnica vengono fatti lavori differenti. Un calciatore “grande”, infatti, l’ha già sviluppata, mentre invece un giovane può e deve ancora migliorarla. Tra l’altro il campo di Chiazzano, dove ci alleniamo, essendo curatissimo favorisce esercitazioni specifiche per la tecnica individuale".
A livello tattico, invece, su cosa si lavora quotidianamente? "Io credo molto nell’importanza della fantasia e dell’inventiva dei giocatori offensivi – sottolinea Agostiniani -. A mio modo di vedere occorre concentrarsi in primis sulla fase difensiva e sull’impostazione del gioco…in attacco un pizzico di libertà non guasta mai. Poi, ovviamente, è importante anche la mentalità: i ragazzi, infatti, devono imparare a leggere i momenti della partita, a gestire il pallone, a spazzarlo via quando è necessario. Tutto ciò su cui insisto, però, dev’essere focalizzato al miglioramento del calciatore, per farlo diventare sempre più pronto a rapportarsi un domani col calcio “dei grandi".
