"Hanno ucciso l'OLIMPIA FIRENZE, per questo siamo passati all'AFFRICO"
Giovanni Galli non ha dubbi e spiega il motivo del trasferimento della sua Scuola Calcio
Una operazione si di salvataggio, ma anche di crescita e di rafforzamento di un intero settore, come quello della scuola calcio dell’ Affrico Firenze. Una struttura che, da oggi, con la presentazione ufficiale, accoglie anche la scuola calcio ‘Giovanni Galli’, uscita dopo ben venticinque anni di proficuo lavoro dal pianeta Olimpia Firenze: un pianeta che, alla luce delle ultime decisioni prese dall’amministrazione comunale di Firenze sulla concessione dell’impianto "Cerreti", all’Aics, rischia concretamente di scomparire.
Nasce così una nuova struttura, che si chiamerà ancora e solo scuola calcio Us Affrico, che coinvolgerà trecento tesserati, scelti con un criterio di selezione, guidata da Giovanni Galli e che svolgerà la sua attività nello storico impianto della società fiorentina in viale Manfredo Fanti.
“Da oggi - ha dichiarato Giovanni Galli - parte una nuova sfida con il nome dell’Affrico. Abbiamo assistito con il mio gruppo di lavoro ad una vera e propria esecuzione sportiva, a danno di fratelli, perché nel calcio siamo tutti fratelli. In questo momento provo un grande dispiacere, perché quello che è stato costruito in 25 anni di duro lavoro all’Olimpia, è stato cancellato dall’intervento dell’amministrazione fiorentina, che porterà alla sparizione di una storica società. Scorrono i titoli di coda e la parola fine, nei confronti di un gruppo di amici, con i quali è stato fatto un grande lavoro”.
“Nasce - ha proseguito - un nuovo progetto ambizioso, per sviluppare un sistema di lavoro che dalla scuola calcio si possa trasferire anche nelle altre squadre, con le opportune correzioni di età e crescita calcistica”.
“Abbiamo aspettato fino all’ultimo giorno - ha concluso - che si chiarisse la vicenda Olimpia. Con le ultime decisioni, non avevamo più futuro, abbiamo parlato con la dirigenza dell’Affrico e trovato un prestigioso accordo. Se la vicenda Olimpia avesse preso una diversa direzione, saremmo rimasti nella nostra casa naturale, quella del Cerreti”. Anche perché, come ha ribadito il presidente della sezione calcio dell’Affrico, Domenico La Penta, nessuno “nella mia società si sarebbe sognato di impostare un simile progetto, per rispetto dei nostri storici vicini di casa”.