Dopo lo SCUDETTO MOLLICA lascia la LASTRIGIANA e va al PONTEDERA
"Oltre venti anni con questi colori: per me questa resterà una casa, grazie a tutti per quello che mi avete dato"
Voleva che tutto restasse "segreto" almeno fino alla finalissima di sabato scorso. Ora, dopo aver conquistato lo Scudetto nella categoria Juniores Dilettanti, Giovanni Mollica può ufficializzare tutto. Il direttore sportivo lascia la Lastrigiana. Lo aspetta il calcio professionistico, andrà al Pontedera per diventare il Direttore Sportivo del settore giovanile. Si occuperà Allievi Nazionali, Giovanissimi Nazionali e Giovanissimi B Professionisti.
Ma non è ancora il momento di pensare al futuro, Mollica vuole salutare la "sua" Lastrigiana e lo fa con una lettera davvero bella, che racchiude tanti anni di vita calcistica insieme. Eccola qua sotto:
Qualcuno pensa che il calcio sia solo un gioco, uno svago che non ti porterà da nessuna parte, un tentativo di restare bambini per sempre, ma non sa cosa vuol dire veder rotolare quel pallone e le emozioni che ti regala, veder entrare il pallone nella rete che fa battere il cuore all’impazzata, è difficile da spiegare. Per me tutto questo è iniziato nella ormai lontana estate del 1994, quando approdai alla Lastrigiana dopo un brutto infortunio, Sergio Sibilia, che ringrazio tantissimo, mi disse: “vedrai che tornerai ad essere un grande bomber perché questa sarà la tua seconda famiglia, la tua casa.” Queste parole non le scorderò mai, perché Sergio mi disse la verità, La Lastrigiana è diventata la mia famiglia, qui ho trovato amici, compagni e colleghi che non scorderò mai.
Il 23 Maggio 1994 giocai la mia prima partita in prestito con i biancorossi, mi presentai nel migliore dei modi, segnando uno splendido gol. Ho giocato in bianco rosso fino al 1999 con grandi soddisfazioni e conoscendo persone che ancora oggi sono tra i miei migliori amici. Purtroppo gli infortuni hanno arrestato la mia avventura da calciatore e così passavo il tempo a vedere gli allenamenti incollato alla rete fino a che Sandro Pozzi non mi chiese di iniziare ad allenare;io non mi sentivo pronto, ma l’amore per quel pallone era troppo forte per stare dall’altra parte della rete e accettai l’incarico.
Da quel momento ho collezionato oltre 500 panchine che mi hanno regalato emozioni intense, molte gioie e qualche bruciante delusione. La partenza con le squadre a 11 non fu ottimale; presi una squadra fatta all’ultimo minuto che retrocesse nel campionato giovanissimi b piazzandosi al penultimo posto. Dopo le cose sono andate meglio ,abbiamo vinto due campionati e conquistato due categorie in mezzo tante salvezze, alcune sofferte, altre meno e qualcuna davvero insperata.
Un anno e mezzo fa il direttore sportivo decise di cambiare e la società mi convinse a provare questa avventura; io ero molto perplesso , ma alla fine deciso a provare. I risultati sono quelli che oggi conosciamo, in questa stagione abbiamo fatto cose meno buone su cui riflettere e lavorarci su, alcune cose buone come la vittoria del campionato regionale allievi e la conquista della Supercoppa di categoria. La soddisfazione immensa sono stati gli Juniores che hanno dominato il campionato regionale d’élite e ben figurato nelle fasi nazionali, arrivando magicamente a conquistare lo scudetto di categoria scrivendo una pagina di storia per i colori biancorossi.
Questi sono stati i miei 23 anni a Lastra a Signa, più di metà della mia vita passati con la casacca biancorossa che porterò sempre tatuata sulla pelle e soprattutto scolpita nel cuore,e con lei tutti i personaggi che ho incontrato nel mio cammino.
Vorrei ringraziare i miei Presidenti in ordine temporale Valerio Orlandi, Marco Corti e Samuele Vignolini , a cui auguro un futuro brillante e ricco delle soddisfazioni che merita per la passione con cui svolge questo ruolo, i vicepresidenti Bellini, Fabrizzi e Morali per l’appoggio che mi hanno dato, Un bacio e un pensiero particolare al mio amico ed ex Presidente che non c’è più ,Antonio Corsinovi.
Il Direttore Generale Enrico Gallo, perché oltre ad essere un grande amico, è stato sempre al mio fianco in ogni battaglia senza mai abbandonarmi, i direttori sportivi Sandro Pozzi, Marcello Agresti e Yuri Pozzi che mi hanno coinvolto in questo bellissimo progetto e Paolo Buzzegoli, mio fidatissimo capo scouting. Un ringraziamento speciale ad Alberto Andrei, per avermi prima convinto a fare il ds e poi avermi accompagnato in questa avventura dandomi consigli preziosi, gli sono grato per tutte le discussioni che abbiamo fatto perché mi hanno aiutato a crescere.
Ringrazio la segreteria con le splendide ed efficienti Giovanna Gena e Cristina Detti ,il cassiere Filippo Biancalani, gli addetti stampa come l’ex Nico Morali e l’attuale Cristina Mattioli, per non aver mai infierito, i custodi Mino e Raffaele per aver sopportato tutti i miei riti scaramantici, i tuttofare Giotti e Laraia che per me sono come due padri, Carlo Rossi per le risate che mi ha fatto fare e gli autisti Gianni, Carlo e Sandro per la pazienza che hanno avuto. Un ringraziamento particolare a tutti i mister che ho avuto come colleghi, per i preziosi consigli che mi hanno dato, a tutti i preparatori, ma un ringraziamento speciale va a loro, a tutti i ragazzi che ho avuto il piacere e l’onore di allenare per tutte le sensazioni che mi hanno regalato, per i loro sorrisi e per le loro lacrime .
Infine faccio un grosso in bocca al lupo ai nuovi ds Massimo Nelli e Andrea Pucci ai quali auguro di provare alla Lastra un parte di quello che ho provato io.
Spero proprio di non aver dimenticato nessuno, perché in questo viaggio lungo un ventennio tutto sono stati preziosi e importanti per la mia crescita professionale e umana. Perché questo non è solo un gioco, regala emozioni uniche e io dalla vita ho avuto un grande regalo, quello di entrare a far parte della famiglia Lastrigiana.
Adesso per me è il momento di iniziare una nuova sfida professionale e di vita, ma una cosa è ce : ogni volta che varcherò il cancello della Guardiana mi sentirò a Casa, sarò per il primo tifoso della Lastrigiana perché il mio cuore resterà per sempre biancorosso.
Giovanni Mollica