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Le 36 società di D "RETROCESSE" si RIUNISCONO per CONTESTARE

E' in corso una video conferenza per decidere cosa fare

Quattro società retrocesse in ognuno dei nove gironi della serie D per un totale di trentasei società. Il presidente della LND Cosimo Sibilia alla vigilia del Consiglio di ieri aveva detto che "poche società sarebbero rimaste scontente delle decisioni prese", ma quanto è accaduto poi dopo, sembrerebbe averlo smentito. 

Appena il tempo di spiegare la proposta che ora sarà al vaglio del Consiglio Federale della FIGC con i criteri usati per determinare la quattro società retrocesse in ciascun girone, che si è scatenata la protesta delle stesse. E' partito il tam tam e poco dopo è stato stilato un comunicato che pubblichiamo qua sotto. 

Successivamente queste socxietà hanno creato un gruppo whtasapp e nel pomeriggio di sabato 23 hanno organizzato una video conferenza per dibattere sull'argomento e capire cosa fare per evitare che arrivi poi a ratificare questa proposta.

Questo il comunicato stilato ieri subito dopo le decisioni del Consiglio della LND:

Oggi, una pagina buia nella storia del calcio italiano, ancora più grave, perché promana da esponenti che dovrebbero avere a cuore l’essenza del calcio del ns Paese, quella del segmento dilettantistico.
Quando me lo hanno comunicato, ho pensato alle tante persone che mi hanno affiancato in questa avventura, alle emozioni , alle gioie , ai dispiaceri, ai compianti papà e Nicola Leone i quali sussultavano per i ns eventi domenicali, pur con una età non più giovanile.

Mi e’scappata pure una lacrima perché ho avvertito che la creatura sportiva ,a cui avevo dato la vita con tanta gioia solo 5 anni fa, era stata appena sfregiata con un colpo basso e vigliacco da chi, al contrario, dovrebbe applicare con saggezza e buon senso le regole dello sport e della vita.

Oggi e’ passato un principio abnorme, di una gravità incredibile: quello per cui, a seguito di una pandemia, anziché di agevolare le società che si trovano logorate dal tragico contesto, le si punisce con una sanzione afflittiva; cioè il campionato non si può continuare causa Covid, si ferma, magari la squadra in quel momento aveva il diritto di disputare i play out o aveva grandi chances di salvarsi e cosa fanno le Istituzioni??? Addebitano gli effetti della pandemia alle società in questione , addirittura sanzionandole con una retrocessione ( che significa perdita di un titolo sportivo), quando, nella fisiologia degli eventi, avrebbero potuto salvarsi con i play out o in altro modo, causa classifica corta.

Pensate alle tante società del nord che ancora stanno contando morti e feriti, esse subiscono uno stop del campionato ed ora una retrocessione dal Palazzo che, anziché sostenere questi club già provati, le sanziona, come se non fosse bastata già la pandemia.

L’ottusità ed il dogmatismo della decisione odierna che pretende di governare un evento eccezionale con un approccio da ragionieri o impiegati del catasto ( con tutto il rispetto per queste figure professionali), la dice lunga sullo spessore che caratterizza questi processi decisionali.

Tantissimi Colleghi Presidenti mi hanno contattato e ci rivolgeremo direttamente al Presidente della FIGC Gravina ed al Ministro dello sport per denunciare tale proposta abnorme, idonea ad avere il marchio della irricevibilità sui tavoli della Federazione.

Se, sciaguratamente, ma non voglio crederlo, il Presidente Gravina dovesse recepirla, non ci vorrà molto per farle fare la fine che merita in qualsiasi sede giudiziaria poiché è lampante che le Istituzioni sportive del ns paese non hanno fatto buon governo della delega attribuita loro dall’esecutivo dal decreto rilancio.

E’ davvero una pagina non esaltante per la storia sportiva del ns Paese. Spero, vivamente, si ravvedano entro breve, se no, in tantissimi, troveremo un Giudice a Berlino. 

Grazie per l’attenzione ed un caro saluto a tutti.

Antonio Petraglia
Presidente Grumentum Val D'Agri

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  Scritto da La Redazione il 23/05/2020
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